sabato 11 dicembre 2010 - UAAR - A ragion veduta

Otto per mille, 60 milioni dello stato andranno a Chiesa

Secondo quanto scrive Franco Bechis su Libero, Palazzo Chigi userà, “con una generosità che non ha grandi precedenti”, larga parte dell’otto per mille assegnato allo Stato a favore della Chiesa cattolica. Con un decreto firmato dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi (non ancora pubblicato sul sito del governo), più di 60 sui 144 milioni di euro disponibili saranno impiegati per “lavori di abbellimento e restauro di chiese, conventi, sedi arcivescovili, monasteri, confraternite, basiliche della Conferenza episcopale italiana”. Su 262 interventi previsti, più della metà sarà a beneficio di istituzioni religiose, di cui una cinquantina a parrocchie, 17 a diocesi, una ventina a conventi e ordini. L’entità dei finanziamenti è stata criticata da parte dell’opposizione. Ad esempio il senatore Enrico Morando parla di quota “preponderante e non del tutto giustificata”, considerando che “i contribuenti possono destinare direttamente la propria quota dell’8 per mille alla Chiesa cattolica”.

Valentino Salvatore



4 réactions


  • paolo federici paolo federici (---.---.---.87) 11 dicembre 2010 18:00

    l’unica speranza .. è che non sia vero!



  • (---.---.---.203) 13 dicembre 2010 12:59

    così pagano il sostegno della chiesa


  • (---.---.---.212) 13 dicembre 2010 22:31

    Forse perché una gran fetta di italiani, nonostante quel che si vuol fare credere e nonostante i molti attacchi gratuiti e faziosi, riconosce il servizio sociale e caritativo (e diciamolo, anche culturale in questo clima di sfacelo e disimpegno generale) della Chiesa Cattolica... con buona pace di tutti. E, almeno in questo, non c’entrano Berlusconi e "amici" vari
    Simone


    • franca (---.---.---.252) 21 dicembre 2010 01:02

      Quali sono i servizi sociali e caritativi ?
      Le scuole, le varie caritas, le acli. l’opus dei, etc etc,
      tutti enti a cui vanno fior di milioni e poi ci restituiscono le briciole.
      Lo Stato deve garantire i servizi, scambiamo diritti per carità.
      Posto un articolo vecchiotto, ma le parole di don Ciotti mi hanno colpito :
      "In quarant’anni ho imparato che una società felice è quella dove c’è meno solidarietà e più diritti. La bontà da sola non basta, a volte anzi è un alibi per lasciare irrisolti i problemi".
      http://www.repubblica.it/2007/10/se...


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