giovedì 29 agosto 2013 - Marinella Zetti

Omossessualità e Islam: un incontro con Moi

Musulmano e omosessuale? Impossibile!. Transessuale e musulmana? Inconcepibile!
Invece esistono e per questo è nato Moi (Musulmani Omosessuali in Italia). Ne parliamo con Pier Cesare Notaro, coordinatore del progetto.

 

Al di là del pregiudizio, lesbiche, gay, bisessuali, transgender e queer di fede musulmana sono una realtà, anche se troppo spesso sono ridotti al silenzio e all'invisibilità. Anche loro, come tutti gli esseri umani, hanno diritto a vivere e manifestare liberamente la propria identità sessuale e religiosa.

Così, nel 2011 è nato Moi- Musulmani Omosessuali in Italia- il primo progetto italiano di media-attivismo, cultura, ricerca ed informazione che punto ad essere un primo punto di incontro e confronto tanto per le persone LGBTQ* di religione, cultura o famiglia musulmana, nate o immigrate in Italia, quanto per chiunque creda nel rispetto per ogni orientamento sessuale e religioso. Moi aderisce a CALEM - Confederazione delle associazioni LGBTI europee e musulmane - e collabora con MPV-Musulmani per i valori progressisti- e con INIMuslim-Rete internazionale per i musulmani inclusivi. Per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande a Pier Cesare Notaro, coordinatore del progetto.

Come e perché è nato Musulmani Omosessuali in Italia?

 Il nostro progetto è partito da una constatazione molto semplice: in Italia non esisteva alcuno strumento di incontro e di confronto per le persone LGBTQ* di religione islamica o comunque provenienti da famiglie o da paesi musulmani. L'invisibilità di omosessuali, transgender e queer musulmani era talmente profonda che queste persone, per l'opinione comune, semplicemente non potevano esistere. Tanto per fare un esempio: uno dei principali siti web gay scriveva che Islam e omosessualità sarebbero "due concetti agli antipodi per natura". Eppure nel nostro gruppo di amici, provenienti da vari angoli del mondo, c'era più di un gay di fede musulmana. E quindi ci è sembrato naturale creare noi quello che mancava, cioè un luogo in cui si potesse dire: "Esistiamo"…

Come è stato accolto il vostro movimento all’interno della comunità musulmana?

Se parliamo del livello più o meno istituzionale, semplicemente il nostro progetto è stato ignorato. A parte un imam che ci ha scritto una lettera di apertura, non abbiamo mai ricevuto risposte ai nostri tentativi di aprire un dialogo. Diverso è il discorso se parliamo dei singoli individui: se da una parte ogni tanto arriva qualche messaggio di condanna personale, dall'altra il nostro sito è letto e seguito anche da alcuni musulmani eterosessuali del nostro Paese, soprattutto donne.

A chi si rivolge a MOI?

Il nostro progetto ha contatti con persone molto diverse tra loro. Prima di tutto, rappresenta spesso l'unico canale con il quale le persone LGBTQ* musulmane in Italia possono affermare la propria esistenza e "scoprire" che la propria esperienza di vita non è unica al mondo. Questo è un passaggio talmente importante e per il quale le occasioni sono talmente rare che, con nostra grande sorpresa, abbiamo constatato che il progetto sta interessando sempre di più persone provenienti da tutto il mondo, che spesso per leggere quello che scriviamo devono ricorrere a strumenti come Google Translate... Ci siamo poi inseriti in una rete internazionale di attivisti e associazioni, sviluppatasi tra Paesi musulmani e comunità immigrate in Occidente, attraverso la quale ci scambiamo informazioni e consigli e spesso nascono rapporti di amicizia. A noi si rivolgono anche associazioni e attivisti del movimento arcobaleno che vogliono capire meglio la realtà delle persone LGBTQ* musulmane e/o immigrate e anche studenti universitari che vorrebbero svolgere ricerche sul rapporto tra Islam e sessualità.

Quali rapporti avete con il movimento Lgbtqi italiano? E in particolare con i gruppi di altre fedi religiose?

Abbiamo ottimi rapporti con alcune realtà, principalmente con quelle che si occupano di tematiche che in qualche modo si sovrappongono alle nostre, come la rete MigraBo', dedicata ai migranti LGBTQ* e radicata principalmente a Bologna, o il gruppo dei credenti omosessuali Il guado di Milano.
Alcune associazioni LGBTQ* si stanno dimostrando molto attente: ad esempio, siamo stati appena ospiti del circolo Arcigay di Padova, con il quale il dialogo promette molto bene. In generale, però, abbiamo molti più rapporti con realtà estere che con le organizzazioni del movimento arcobaleno in Italia. Certe aree geografiche, come l'Africa o l'Asia, non destano grande interesse e certe tematiche, come il razzismo e l'immigrazione, vengono sottovalutate o persino vissute con fastidio. In contrasto con il livello più istituzionale, l'interesse delle persone sembra invece forte e in crescita, come dimostra il numero sempre crescente di persone che si rivolgono a noi e anche quello dei visitatori quotidiani del nostro sito, che in due anni sono più che decuplicati.

Quali sono i progetti per il futuro?

Non abbiamo progetti specifici per il futuro: semplicemente ci auspichiamo che il piccolo gruppo che porta avanti il progetto possa espandersi - e conviene ricordare che siamo aperti al contributo di tutti, senza preclusioni legate alla religione, all'etnia, all'orientamento sessuale o all'identità di genere. Per il resto, vogliamo continuare a coltivare contatti e amicizie, a sostenere le reti formali e informali che si stanno espandendo in tutto il mondo, a provare a tappare i buchi lasciati aperti dall'informazione LGBTQ* italiana sul mondo non-occidentale e a proporre spunti di riflessioni un po' diversi da quelli a cui siamo abituati. E speriamo in futuro di poter collaborare con più realtà, anche sul web.

 

Foto: Ganesha.isis/Flickr



6 réactions


  • (---.---.---.227) 29 agosto 2013 10:28

    Finalmente si può leggere anche cosa pensano gli omosessuali musulmani. Davvero molto interessante.
    Goffredo


  • (---.---.---.142) 29 agosto 2013 16:08

    Ho letto qualche giorno fa un articolo interessante su una persona famosa che si definisce trans e che è turca.

    http://www.linkiesta.it/efe-bal


  • (---.---.---.227) 29 agosto 2013 16:21

    Ho letto anch’io l’articolo e devo dire che si continua a evidenziare il parallelo trans-prostituzione. Non c’è nulla di più errato, tra le persone trans la percentuale che si prostituisce è bassissima: le ricerche attestano il 5% della popolazione transessuale....
    Ma come dire, è più facile sottolineare questo aspetto rispoetto ad altri.
    Marinella


  • (---.---.---.226) 22 settembre 2013 16:02

    Io vivo a Luzern pur essendo un emigrato italiano. Rappresento i monarchici italiani in Svizzera fedeli a SAR Vittorio Emanuele ed al Principe Emanuele Filiberto. Da sempre mi batto per i diritti dei gay, difesi nelle monarchie e violati nelle repubblichine comuniste nate dalle mani sanguinarie della resistenza. Qui in Svizzera frequento generalmente giovani e non omosessuali nord africani ed arabi: essi sono tutti monarchici, specie quelli marocchini. Ed è proprio in Marocco, una monarchia ed un paese islamico gayfriendly, che trascorro le mie vacanze "amorose". Noi monarchici fedeli a Casa Savoia del gruppo Gaycon supportiamo e chiediamo contatti con il MOI: essere cattolici, monarchici e gay non è un controsenso, come essere musulmani, monarchici e gay in Marocco.

     


  • (---.---.---.226) 22 settembre 2013 16:04

    Io vivo a Luzern pur essendo un emigrato italiano. Rappresento i monarchici italiani in Svizzera fedeli a SAR Vittorio Emanuele ed al Principe Emanuele Filiberto. Da sempre mi batto per i diritti dei gay, difesi nelle monarchie e violati nelle repubblichine comuniste nate dalle mani sanguinarie della resistenza. Qui in Svizzera frequento generalmente giovani e non omosessuali nord africani ed arabi: essi sono tutti monarchici, specie quelli marocchini. Ed è proprio in Marocco, una monarchia ed un paese islamico gayfriendly, che trascorro le mie vacanze "amorose". Noi monarchici fedeli a Casa Savoia del gruppo Gaycon supportiamo e chiediamo contatti con il MOI: essere cattolici, monarchici e gay non è un controsenso, come essere musulmani, monarchici e gay in Marocco.
     Pio Pierucci, Cavaliere della Corona, Gaycon - Monarchia Rosa - Luzern


    • (---.---.---.189) 28 febbraio 2014 17:23

      Ottimo , la monarchia è l’unica forma di governo auspicabile e libera basata sul rispetto dei diritti civili di tutte le persone . La democrazia e la repubblica , fondate sul potere della plebaglia , sono invece basate sul populismo che spesso è legato alla xenofobia , al razzismo e all’ omofobia , cose del tutto assenti nelle monarchie . Purtroppo gli illuministi , quei ciarlatani razzisti , omofobi e populisti hanno distrutto ciò che di buono c’era diffondendo un’ideologia violenta che ha dato origine al capitalismo , al fascismo e al nazismo che sono le tre manifestazioni più estreme della democrazia .  Per fortuna ultimamente le cose stanno andando bene grazie all’UE , che rifiuta quasi totalmente il sistema democratico ( che fa sempre e comunque danni : gvedasi il referendum fatto in Svizzera ) e nell’Italia , dove per fortuna dopo la caduta del dittatore fasciocapitalista Berlusconi abbiamo avuto Monti , Letta e ora Renzi nominati direttamente da Napolitano che si sta comportando finalmente da re , e senza quella cosa inutile e orrenda che è il suffragio popolare e le cosiddette elezioni , o ancora peggio gli orrendi referendum che la plebe e i servi della gleba ogni tanto propgandano , ed essendo inferiori totalmente alle persone competetenti che dovrebbero guidare il paese , fanno casini , tipo voler uscire dall’euro , fermare la migrazione , fermare le missioni di pace ecc ecc .... Purtroppo gli estremisti hanno messo troppi pregiudizi sui monarchici e la monarchia , che fu tra l’altro importante nello sconfiggere il cancro fascista qua in Italia e grazie ad essa si arrivò a quell’unificazione necessaria e fondamentale nell’800 così come alla fine degli anni 90 è stata l’Ue e così come oggi è il regno mondiale , basato sul potere dell’aristocrazia economica e scientifica e la libertà dei regnanti , che ora che religioni che equiparavano la plebe ai re non ci sono più come il cristianesimo , e vige una rapida ascesa di un certo Islam basato sulla libertà e il progresso monarchico , ad es la Casa di Saud , che è in ottimi rapporti con il monarca Obama ...


      Vorrei sfatare un pregiudizio duro a morire : essere monarchici non ha nulla a che vedere con la destra , anzi . La destra è populista , nazionalista , repubblicana , spesso xenofoba e razzista , antimperialista ecc ecc . Essere monarchici e di sinistra non ha nessuna contraddizione : specie oggi il pensiero monarchico e quello della sinistra progressista , liberal statunitense e centrista , moderata e socialdemocratica europea coincidono e vanno a bracetto : i nemici son comuni , gli obiettivi idem . 

      La sinistra d’altronde è sempre stata contraria alla democrazia e alla repubblica , che non sono altro che la dittatura di classe della classe repubblicana per eccellenza , la borghesia e favorevole al superamento in una società colletivista basata su una forte idea di egualitarismo e prosperità incarnati in un re o nell’intelligenzia rivoluzionaria , e quindi un’aristocrazia ( o avanguardia ) della rivoluzione e proletaria , stessa cosa per i monarchici , che rifiutano la proprietà privata e la divisione del lavoro borghese , la stessa divisione in classi e sostengono una società colletivista , senza stati nè nazioni , fondata sull’idea dell’impero dell’eguagianza e della prosperità con i suoi ideologi a farne da garanti .



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