lunedì 16 dicembre 2013 - paolo

Ogni giorno va in onda "osceno tv"

Da uomo libero e scandalosamente ancora non sottoposto a nessun tipo di restrizione, Silvio Berlusconi imperversa sugli schermi televisivi come prima e forse più di prima, potendo contare sul suo mega apparato mediatico e sulla compiacenza di direttori e giornalisti sparpagliati in tutte le emittenti pubbliche e private. 

A parte il messaggio educativo non edificante se ci eravamo illusi di essercerne sbarazzati una volta per sempre, se speravamo di avere fatto un passo avanti verso quella "normalità" che ci sfugge da sempre come la sabbia tra le dita, se pensavamo che la coscienza civica di questo paese avesse avuto un improvviso sussulto di dignità, se credevamo cioè in tutto questo, ebbene cari amici concittadini ci siamo sbagliati di grosso, abbiamo preso una cantonata topica, perché Silvio è ancora al centro di tutto. Ci martella.

Lui, il pregiudicato più famoso d'Italia che incredibilmente e nella totale indifferenza generale, continua a dettare i tempi della politica e della vita civile di questo paese. Non è più senatore, non è più cavaliere, non è più nella maggioranza di governo, ha un partito semi spappolato e reinventato, ma conserva ancora intatto tutto il suo potenziale mediatico.

A tutte le ore e su tutti i canali appare la sua faccia per rinnovarci le tesi surreali sulla sua persecuzione giudiziaria ad opera dei giudici comunisti, ovvero tutti quelli che non lo hanno assolto o prescritto; ciancia di ben "quattro colpi di stato" avvenuti negli ultimi vent'anni e in una intervista con la radio francese Europe 1 dichiara: "Non posso essere arrestato perché altrimenti in Italia scoppierebbe una rivoluzione".

Dichiarazione che segue un'altra perla di rara saggezza del tipo: "Non me ne vado perché sono un patriota e... quindi resto in Italia, resto qui, resto qui... e non mi muovo". Nessuno che gli avesse pietosamente spiegato che non può andarsene essenzialmente perché è un pregiudicato che deve scontare una condanna definitiva e che se tenta di espatriare viene arrestato.

E se la filastrocca che questo individuo ci rifila da vent'anni è ormai assimilata al rumore di fondo dello scarico di un water, questa dichiarazione che ipotizza la rivolta popolare deve invece richiamare l'attenzione di tutti perché quanto sta succedendo in questi giorni, con i sussulti sociali che imperversano da nord a sud, sono in realtà "prove tecniche" per mettere in pratica la "minaccia" del pregiudicato più famoso d'Italia.

Non bisogna cioè cadere nell'inganno di credere che i berluscones siano soltanto quelli della convention per i primi 1000 club Forza Silvio e neppure quelli della imminente convention per il rito celebrativo del ritorno a Forza Italia, o men che meno quelli che credono nel sito online Forza Dudù, messo in chiave scherzosa, ma che prefigura un piano animalista di Silvio per raccattare voti anche tra coloro che "amano " gli animali.

Nell'occasione il tenerone se ne esce con un: "Bisogna fare qualcosa per i cuccioli che non hanno le stesse fortune di Dudù". Oh madonnina santa che sensibilità, che cuore infranto di dolore per chi soffre! Naturalmente anche in questa occasione è riuscito a infilarci dentro i soliti volgari doppi sensi su chi se li porta sotto le lenzuola (e giù risate).

Questo non è il popolo che deve preoccuparci, questi sono innocui: dannosi, ma non pericolosi. Non ci si può preoccupare di gente che a stimoli intellettuali di alto contenuto politico del tipo: "Mi volete bene?", boato di risposta: "Siiiiii!!!" , "Mi amate?" "siiiii!!". Questa è melassa cialtronesca, strumentalizzazione di poveri cristi che hanno la bussola impazzita, che si nutrono del carisma del santone come fosse ambrosia.

Dobbiamo invece preoccuparci delle truppe camellate, dei lanzichenecchi e dei soldati di ventura con il cuore rivolto al periodo più tragico della storia italiana, che aspettano coperti l'ordine alla mobilitazione di Silvio, l'input a bloccare il paese e a marciare contro le istituzioni, magari fiancheggiati da altri disperati che nel disordine sociale cercano la loro opportunità di vita.

Populisti che si imbrodano di buone ragioni e che marciano uniti verso nessun progetto se non quello di sfasciare tutto e che stanno cercando una saldatura per mettere il paese a ferro e fuoco, magari infilandosi nei cortei di coloro che vivono una disperazione sociale vera.

Perché è curioso che quando Silvio è al timone politico, il popolo dei forconi va alla cuccia, quando è fuori si riaccende come d'incanto. E così sintonicamente pure il più becero leghismo mascherato da "categorie del lavoro autonomo" vessate e strozzate dal turpe governo Letta, oppure le frange di estrema destra che contornano Silvio come candeline accese sulla torta.

Questo è il vero esercito di Silvio, quello che può veramente aggredire il cuore dello Stato e distruggere la democrazia, questo deve preoccuparci tutti.

La risposta delle istituzioni pertanto deve essere immediata e oltre a mettere un punto fermo sulla solidità della democrazia deve anche riportare con i piedi per terra un megalomane che non trova la decenza di risparmiarci dalle sue minacce. 

Trovino quindi i magistrati la forza e la determinazione per non farsi intimidire e diano corso alla giustizia così come verrebbe fatto nei confronti di un cittadino qualsiasi, lo arrestino. 



4 réactions


  • (---.---.---.2) 16 dicembre 2013 11:36

    Il Popolo, il Popolino, il Popolare e il Populista nella conseguenza cronologica e cronistorica del potere.
    http://www.ilcittadinox.com/blog/po...


  • (---.---.---.143) 16 dicembre 2013 23:26

    Dovreste scriverlo in cielo con un aereo.



    • Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola (---.---.---.161) 20 dicembre 2013 15:00

      Temo però che sia ancora Cavaliere...


    • paolo (---.---.---.235) 21 dicembre 2013 11:47

      Moralmente non lo è già più ed è una vergogna che i media lo continuino ancora a chiamare "il cavaliere", fatto che denota ancora una certa sudditanza psicologica più che una abitudine.
      Poi di fatto sarà questione come al solito ingarbugliata . Comunque appena sarà rimodulata l’interdizione dai pubblici uffici dovrebbe partire una istruttoria ad hoc(art.11 dello statuto di onoreficenza) .

      Semmai sarebbe auspicabile un intervento diretto di Napolitano per una revoca per indegnità (vedi il caso Tanzi che ,ironia della sorte , fu proposta dall’allora ministro dello Sviluppo Economico ,ovvero proprio Silvio Berlusconi che aveva la delega ad interim ) .
      Staremo a vedere ,comunque basterebbe un minimo di codice etico per regolarsi .
      ciao


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