lunedì 25 agosto 2014 - Pompeo Maritati

Oggi è di moda esser sereni

Come cambiano i tempi. Un tempo, non tanto tempo fa, eravamo generalmente tranquilli, almeno coloro che non avevano l’assillo di cercarsi un posto di lavoro e che alla fine della giornata avevamo messo insieme il pranzo con la cena. La tranquillità rappresentava uno status symbol abbastanza comune, soprattutto nei felici decenni di crescita economica e sociale del nostro Paese.

Da qualche mese in qua è in auge una nuova moda, un nuovo modo di essere o quanto meno di definire la propria tranquillità e che tutto sta andando per il verso giusto, cioè “stiamo finalmente sereni”.

Nella società odierna, oramai, è di moda definirsi sereni, sempre e comunque, in qualsiasi circostanza, anche se dietro la porta di casa ci sono già parcheggiate le volanti dei carabinieri e della guardia di finanza. Una nuova aria di serenità sta caratterizzando in particolare lo scorrere di questo felice 2014, dove tutti gli indicatori economici e produttivi sembrano volgere al bello e soprattutto vedere consolidare la certezza che finalmente il governo in carica è quello che ci sta portando verso una nuova era di “tranquilla serenità”.

Dalle affermazioni fatte, in particolare dal nostro primo ministro, parrebbe che il grosso dei problemi, frutto di una incapacità politica ultradecennale, siano da lui oramai sotto controllo e che al di là di qualche piccola incomprensione, comunque di poco conto, è già pronto un programma di riforme atto a ridarci quella tanto desiderata serenità. Si tratterà di avere ancora un po’ di pazienza, di credere nel suo lavoro, che peraltro in questi ultimi giorni particolarmente impegnato sul fronte internazionale, a trovare quei necessari slogan contro il terrorismo, avendo peraltro già sentenziato che “Insieme lo sconfiggeremo”. Ovviamente insieme con chi, quando, dove e come è tutto da vedersi.  

Che bello, è fantastico, finalmente è arrivato colui che riuscirà a mettere insieme i cinque continenti e tutti insieme combatteranno quel terrorismo becero e di bassa lega, ridando finalmente, la tanto attesa “Serenità”. Ecco adesso io sono uno di quelli che veramente è più sereno. Dopo un’affermazione come questa mi sento di poter finalmente dormire su tre guanciali e sognare un mondo in cui il terrorismo è qualcosa che appartiene alla scelleratezza di pochi usciti di testa. Tutto quanto anzidetto senza mai riflettere sul perché loro son sempre lì, sempre più forti, più numerosi ed anche più arrabbiati, riuscendo, peraltro, ad attrarre simpatizzanti anche dal mondo occidentale. Renzi e compagni, si son seriamente chiesti come fanno queste orde di terroristi a resistere sul palcoscenico belligerante di questo nostro piccolo mondo, da decenni sempre armati di tutto punto? Non è una incongruenza? Chi fornisce loro le vettovaglie belliche? Si è fatta mai una seria riflessioni su queste campagne di pace dove si è inventata l’esportazione della democrazia con le bombe?

Senza voler mancare di rispetto a nessuno, ma non vi pare un po’ balordo, nel 2014, in un contesto di turbolenza mondiale veramente spaventosa, uscire con le solite frasi trite e ritrite, senza mai porre in atto una seria politica condivisa, frutto esclusivo di un serio atto di coscienza, onde finalmente mettere sul tavolo tutte quelle politiche sbagliate che hanno prodotto solo fratture, sempre più incolmabili tra occidente e oriente. Un vero e proprio conflitto, il più delle volte spacciato o camuffato da ideologie religiose fanatiche, come se il tutto non è altro che odio su odio al cubo. Prendiamo ad esempio ciò che sta succedendo tra Israele e Palestina. Un intero popolo, quello palestinese, al di là delle ragioni e dei torti, ha ulteriormente accumulato una quantità di odio verso Israele che ci vorranno almeno tre secoli di pace perché venga dimenticato.

Tornando ai fatti di casa nostra, alla Serenità citata, oserei accostare a questo nostro nuovo stato di “benessere” il nuovo sport preferito da una parte degli italiani, così come definito dal nostro primo ministro: “Il Gufare”. Una nuova disciplina sportiva che non necessita di alcuna attrezzatura, è sufficiente allenarsi a non esser d’accordo con i progetti urlati ai quattro venti e ancora nemmeno imbastiti, dall’attuale compagine governativa, per poter poi chiedere di esser iscritti al “Club dei Gufi”. Qualche giorno fa scrissi in merito a questo nuovo Club, evidenziando che mai come oggi, un italiano sano di mente desidererebbe che le cose andassero peggio di come stanno già,e che sia errato annoverarlo tra i portatori di iella, dovendolo immediatamente in quadrarlo tra i portatori malati d’imbecillità.

Ritengo sia opportuno scernere la stupida contestazione per difetto mentale, che credo non rappresenti per fortuna se non una insignificante parte della popolazione pensante, dalla contestazione costruttiva, basata su argomentazioni valide, che se pur non condivisibili da una parte del ceto politico, non per questo debba essere etichettata come i portatrice di iella gratuita.

Quello che sta sfuggendo, e di questo ne parlerò in un pezzo apposito, è che il paese sta andando incontro ad un sfaldamento sociale preoccupante, conseguenza non tanto della crisi economica, quanto di un generalizzato e dilagante degrado etico che non è solo più una prerogativa della classe politica e dirigente. Io inviterei un po’ tutti a riflettere e soprattutto ai nostri governanti chiederei di parlar di meno e lavorare di più, evitando i pensieri e le considerazioni personali ad alta voce, che spesso in queste circostanze producono confusione, incertezza e paura, dandoci l’impressione di non aver ancora capito quale strada intraprendere.   

Foto: Flickr/Palazzo Chigi



1 réactions


  • (---.---.---.173) 25 agosto 2014 12:55

    Doppia lente >


    Basta con questo dispensare “assaggini” di riforme multiuso e con questa somministrazione quotidiana di teorie e spiegazioni tanto arzigogolate quanto inconcludenti.

    Passa il tempo e si perde di vista l’essenziale. Ovvero.

    Il Debito continua a crescere mentre il Pil è fermo o addirittura in calo. Non saranno gli “aggiustamenti” metodologici del Pil (Esa 2010) a cambiare la sostanza dei fatti.

    Significa che, quale che sia la strategia politica scelta e la manovra anticiclica in atto, l’azione di governo della crisi non sta funzionando.

    Ancora.

    E’ accertato che una cabina di regia e il relativo team di esperti non possono essere “alternativi” a se stessi. Per cambiare la direzione di marcia servono nuove guide e conduttori.

    Nota.

    Ritornare alle urne presenta sempre delle incognite. Quando una situazione tende a “incancrenirsi” è meglio rilanciare la sfida alle forze politiche in campo piuttosto che rischiare di veder prevalere la legge del più forte.

    Forse è Tutta colpa di Carosello se anche in politica piovono slogan e spot


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