martedì 12 maggio 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

Nuova ricerca conferma i danni alla salute nelle miniere del Katanga

La ricerca condotta dalle università di Lumumbashi, Leuven e Ghent di cui ha dato conto ieri il Guardian presenta delle conclusioni sconvolgenti: l’esposizione all’inquinamento da sostanze tossiche può provocare difetti alla nascita nei figli di coloro che lavorano nelle miniere di cobalto e coltan della Repubblica Democratica del Congo.

Nella regione del Katanga, dov’è concentrata parte delle miniere, l’estrazione va avanti da oltre 100 anni ma sono stati realizzati pochissimi studi sull’effetto dell’inquinamento da sostanze tossiche.

Nel 2016 una ricerca di Amnesty International aveva evidenziato come donne, uomini e moltissimi minorenni lavorassero nelle miniere senza mascherine né guanti. Numerosi minatori avevano raccontato che soffrivano di tossi continue, dolori polmonari e infezioni alle vie urinarie.

L’organizzazione per i diritti umani ha sollecitato il governo di Kinshasa a proteggere la salute delle persone che lavorano nel settore delle miniere, che ha grande bisogno di regole stringenti soprattutto per le multinazionali del cobalto e del coltan che fanno profitti enormi.




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