sabato 15 aprile 2017 - Riccardo Noury - Amnesty International

Nigeria, migliaia di civili nelle mani di Boko haram

In occasione del terzo anniversario del rapimento delle 276 studentesse della scuola secondaria pubblica di Chibok, Amnesty International ha sollecitato le autorità della Nigeria a raddoppiare gli sforzi per ottenere il rilascio delle 195 ragazze ancora sotto sequestro e di centinaia di altre loro coetanee che sono state rapite dal gruppo armato Boko haram nel nord-est del paese.

La campagna #BringBackOurGirls ha costretto il governo nigeriano a impegnarsi, dopo che inizialmente era stato accusato di non averlo saputo impedire, sul rapimento di massa avvenuto il 14 aprile 2014. Ma le vittime di altre decine di rapimenti – almeno 41 negli ultimi tre anni – sono ignorate dai mezzi d’informazione: per questo, stanno ricevendo molto meno sostegno e le loro famiglie hanno perso quasi ogni speranza di poterle rivedere.

Purtroppo la campagna di crimini di guerra – tra cui uccisioni, attentati, rapimenti e saccheggi – avviata da Boko haram nel 2009 contro la popolazione civile del nord-est della Nigeria prosegue a ritmo quotidiano. Il gruppo armato continua a rapire donne, ragazze e ragazzi che vengono spesso sottoposti a terribili violenze, tra cui stupri e pestaggi, e costretti a compiere attentati suicidi.

Interi villaggi sono stati rasi al suolo. Scuole, chiese, moschee e altri edifici pubblici sono stati attaccati e distrutti. Due milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro terre.

Dall’aprile 2015 migliaia di donne, uomini, ragazzi e ragazze rapiti da Boko haram sono stati liberati o sono riusciti a fuggire dalla prigionia, ma altre migliaia di civili rimangono tuttora nelle mani del gruppo armato.




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