lunedì 7 gennaio 2013 - Giacomo Nigro

Monti, l’agenda e le alleanze

Le concitate fasi della preparazione alla campagna elettorale di Mario Monti.

Monti ha infine presentato il simbolo della lista per l’agendona. Ma c’è casino fra i Casini! I paletti fissati da Monti, infatti, risultano tanto stringenti da allarmare non poco il quartier generale dei casiniani e quello dei finiani. Il Presidente del Consiglio minaccia (addirittura!) che saranno valutate “condanne e processi penali pendenti, conflitto di interessi, rispetto del codice antimafia”. Non basta, Monti annuncia anche che il limite per ricandidare i parlamentari uscenti con un’anzianità superiore ai tre mandati prevederà un “massimo di due deroghe per ciascuna lista”. Non è difficile comprendere la portata di tale paletto, basta dare un’occhiata alla lista degli uscenti di Udc e Fli per capire che diversi big resteranno a bocca asciutta. Nel partito di Fini, ad esempio, sono parlamentari di lungo corso il presidente della Camera, ma anche dirigenti come Bocchino e Menia. In quello di Casini va ricordata la lunga militanza del leader, ma anche l’ininterrotta presenza parlamentare di figure significative come Buttiglione e Tassone. La tensione è già salita oltre il livello di guardia e nelle prossime ore è destinata ad aumentare ancora. E ci sarà da divertirsi!

Mr. Monti si è anche espresso sulle possibili alleanze post voto. Circa un eventuale ticket con Bersani, ha dichiarato: “Credo che `tagliare le ali´ sia una brutta espressione ma se sono le ali sono le estreme è una buona cosa”. Il Prof chiede al segretario Pd “un atto coraggioso, silenziare un po’ la parte conservatrice del suo movimento”, più o meno quello che chiese il Sinedrio a Giuda, risparmiando! Perché non si intravedono neanche i trenta denari. Si tratterebbe di allontanare Nichi Vendola, Stefano Fassina, oltre a Cgil (Fiom) in campo sindacale. A Fassina ha poi mandato a dire: “Io la lista Monti non la conosco ancora e comunque ho sempre combattuto contro le lobby. Suggerisco all’onorevole Fassina di aggiornare un po’ il suo pensiero”. In pratica ha così replicato alle accuse dell’esponente del Pd che lo ha accusato di essere a capo di una lista `Rotary´, vale a dire delle élite a difesa dei poteri forti.

Mario Monti deve essere un novello “Smemorato di Collegno” a causa della sua grave mancanza di memoria. Sarebbe bene ricordargli che lui nei poteri forti ci sguazza da tempo. In tanti di quei poteri forti lui è stato (ed in incognito è) partecipe se non primo attore. In Goldman Sachs e Moody’s per esempio. E quanti aerei ha preso il signor Monti per andare a Bilderberg? E a Bruxelles che ci andava a fare? Il Commissario europeo o il turista? E sul Corriere della Sera il suddetto Prof non scriveva articoli di fuoco contro il Governo Berlusconi?

Non ricorda tutte queste cose il signor Monti. Non ricorda come si sia ritrovato su quella poltrona e cioè proprio ad opera di quei poteri: Confindustria, banche, grande stampa con il “Corrierone” in prima fila.

Ma la cosa più grave è un’altra. Il signor Monti non ricorda quello che aveva promesso agli italiani sacrifici, sì, ma poi un bel decreto su liberalizzazioni e privatizzazioni e poi dismissioni. Una grande ed incisiva spending review su Enti centrali e locali, su centri di spesa e di sprechi. Un bel cresciItalia e tutto sarebbe andato a posto. Smemorato! Certo lo stress a cui è stato sottoposto da qualche mese avrà inciso non poco sulla sua memoria. Infatti egli non ricorda di come il suo Governo sia stato miracolato dalla tanto strombazzata emergenza, dall’orlo del baratro in cui, fantomaticamente, ci trovavamo quando Napolitano gli ha aperto tutte le porte, prima nominandolo Senatore e poi Presidente del Consiglio incaricato, invece di sciogliere le camere. Dimentica che lo smacchiatore di leopardi gli ha assicurato la vita al Governo quando poteva benissimo chiedere le elezioni anticipate; ora lo vorrebbe ripagare con la moneta di cui sopra: alé carico da undici!

Nichi Vendola ha commentato: “Monti esprime il piacere del comando tipico di una certa borghesia. Per questo avremo il piacere di sconfiggerlo alle elezioni”. Ha aggiunto: ”Monti sta girando attorno a Pier Luigi Bersani e sta facendo la danza della morte”. “Il senatore – ha proseguito il leader del Sel – considera conservatorismo tutto ciò che ha che fare con la civiltà del lavoro e con le conquiste di un secolo di lotte”.



3 réactions


  • Giacomo Nigro Giacomo Nigro (---.---.---.200) 7 gennaio 2013 13:22

    Sono ben 14 i punti percentuali che separano i due principali partiti del centrosinistra, Partito Democratico e Sel, dalle due più grandi formazioni del centrodestra, Popolo della Libertà e Lega Nord. Lo dicono gli ultimi sondaggi politico elettorali sulle intenzioni di voto degli italiani alle prossime elezioni politiche.

    PD AVANTI CON IL 33% – Stando alla media delle rilevazioni effettuate negli ultimi dieco giorni dagli istituti di ricerca Ipr marketing, Demetra, Piepoli, Tecnè e Ispo, i partiti di Pier Luigi Bersani e Nichi Vendola, se si andasse al voto oggi, conquisterebbero complessivamente il 37,8% dei consensi, mentre le liste di Silvio Berlusconi e Carroccio si fermerebbero, invece, al 23,4%. Alle principali formazioni dei due schieramenti andrebbero poi aggiunti i dati relativi agli alleati minori, sui quali però non tutti i sondaggisti forniscono informazioni. Il Pd viene stimato in media al 33% dei voti e oscilla dal 31% indicato da Ipr (sondaggio realizzato per il Tg3 del 27 dicembre) al 34,6% di Demetra (cifre raccolte per il Cise, Centro italiano studi elettorali, e pubblicate sul Sole24Ore del 30 dicembre). Sel viene valutata invece mediamente al 4,9% e si muove dal 4% netto segnalato da Ispo (rilevazione resa nota ieri sul Corriere della Sera) al 6% netto di Piepoli


  • (---.---.---.71) 7 gennaio 2013 20:04

    Pistolotti Bocconiani >

    Monti inorridisce all’idea che venga tolta l’Imu sulla prima casa. Un ammanco di quasi 4 miliardi farebbe saltare i conti. Tant’è che, avverte, dopo un solo anno chi governerà “dovrà rimettere l’Imu doppia”. Doppia, per recuperare anche un anno di arretrati.
    Poi, però, promette che già con il 2013 saprà alleggerire l’Imu, ridurre di 1 punto la pressione fiscale e congelare l’Iva. Come? Tagliando la spesa pubblica.

    E ancora.
    Da fervente “riformista” Monti punta il dito contro i “conservatori” (a destra e sinistra) di un mondo del lavoro “cristallizzato ed iperprotetto rispetto ad altri paesi”. Quali paesi?
    Non la Germania dove la disoccupazione è al 60% della nostra e dove lo stipendio medio di un operatore dell’industria supera del 180% quello italiano. Senza contare che la nostra inflazione è il 50% più alta.
    Un dato certo. Non basta aumentare la “flessibilità” per fare produzioni a maggiore valore aggiunto, né per creare più posti di lavoro.

    Spiegazioni “paludate” e “accattivanti” proposizioni traboccano anche da un Dossier Arroganza


    • Giacomo Nigro Giacomo Nigro (---.---.---.94) 7 gennaio 2013 23:36

      L’idea di sostituire l’Imu, che è una vera e propria patrimoniale generalizzata, con una patrimoniale mirata sui livelli più alti dei contribuenti, non sfiora neanche il ragionamento di Monti. Al di là della sua apparente reattività alle critiche ciò che spaventa nel suo atteggiamento è la sua freddezza che fa persino paura, ha qualcosa di inumano. La voce quasi metallica conferma questa assenza di umanità. Questo non fa sperare in un cambio del suo atteggiamento politico che va oltre il semplice ragionamento di un tecnico puro e semplice.


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