giovedì 9 agosto 2012 - paolo

Monti che stai combinando?

La girandola di dichiarazioni del premier seguite puntualmente da smentite cominciano ad essere preoccupanti.

Abbiamo credo tutti preso atto che il passaggio di mano tra Berlusconi e Monti fosse assolutamente necessario per riportare l'Italia in una dimensione di normalità nei rapporti internazionali. Era indispensabile, a prescindere dai parametri economici che per la verità non hanno ancora dato segni di ripresa, passare dal folclore alla sobrietà istituzionale .

Chi non ha condiviso o non condivide questa necessià, o non capisce nulla o è in malafede. Mi prendo la responsabilità di questa affermazione che esula da un giudizio politico complessivo su quanto sta facendo il governo a guida Mario Monti .

Detto questo sta accadendo qualcosa di preoccupante, proprio in relazione alla diversa personalità, che caratterizza l'attuale premier rispetto a quello precedente. Quando Silvio Berlusconi smentiva le sue dichiarazioni (registrate) e diceva che erano frutto di malevole invenzioni della sinistra, declinata in "comunisti", il tutto rientrava nella normalità, avrebbe semmai stupito il contrario. Il conto non torna, invece con Mario Monti che si è presentato al consesso mondiale come uomo coerente, riflessivo e non incline al contar balle per compiacersi o per raccogliere consensi. La caratterizzazione prettamente "tecnica" del suo governo, peraltro con un termine di scadenza breve, a prescindere dal carattere personale e dalla formazione culturale profondamente diverse dal precedente premie, non induceva a pensare ad operazioni di "marketing" tanto care a Silvio.

Che qualunque cosa avesse dichiarato Monti, sarebbe stata strumentalizzata da chi non ha mai digerito il passaggio di mano, era cosa ampiamente scontata. La tecnica è la solita di sempre, estrapolo una frase da un contesto articolato e su di essa ci costruisco quello che voglio. Si tratta di giornalismo spazzatura ma la faccenda, visto il contesto dell'informazione pubblica e privata di questo paese, non indigna più di tanto .

Dopo la dichiarazione sulla concertazione con i sindacati "Ho sempre pensato che questa pratica sia stata seguita in modo troppo esteso nel passato. La concertazione è come il dentifricio, se non si mette il tappo al tubetto ,esce tutto fuori". Figuriamoci la reazione della Camusso e dei due pseudo sindacalisti Angeletti e Bonanno. Ho pensato che finalmente un premier avesse il coraggio di dire una verità che è sotto gli occhi di tutti, ossia quella di un sindacalismo che ha preteso di timbrare qualsiasi accordo contrattuale nel nome di una difesa universale dei "diritti " dei lavoratori senza tuttavia mai considerare alla stessa stregua l'aspetto dei "doveri " dei lavoratori. Neanche Silvio si era spinto a tanto. Ovviamente è seguita la precisazione che aveva sostanzialmente il sapore di una marcia indietro.

Dopo altre dichiarazioni, anche in campo internazionale, seguite da ulteriori "precisazioni", vedi quella rilasciata allo Spiegel sui rapporti tra governi e parlamenti che ha sollevato perplessità non solo in Italia ma anche in Germania e dopo già alcuni passaggi infelici sul precedente premier, siamo arrivati alla dichiarazione che sta sollevando un polverone nella maggioranza che sostiene il governo e ha scatenato le ire dei notabili del PDL.

La frase incriminata è "Penso che se il precedente governo fosse ancora in carica, lo spread dell'Italia sarebbe ora a 1200 o giù di li'". Adesso alzi la mano chi, non essendo un berluscones, non abbia pensato una cosa del genere, non fosse altro per il fatto che il cavaliere veniva schifato in tutti i consessi internazionali che non fossero la Libia e la Russia, dei suoi due amici carissimi Putin e Gheddafi. Ovvio che con queste premesse e con un Tremonti ministro delle Finanze che ripeteva il refren "tutto va ben madama la marchesa" per poi di botto dirci che eravamo nella catastrofe, il risultato non poteva che essere proprio quello, uno spread a mille. E' una verità lapalissiana, una ovvietà incontrovertibile o una probabilità altissima, insomma chiamatela come volete.

Davanti alla reazione furibonda dei Gasparri, Cicchito e Alfano, Monti ha borbottato, ha precisato, in sostanza ha ritrattato. Una marcia indietro che denota una scelta di opportunismo politico che dovrebbe non appartenere ad un tecnico se non fosse che PDL e soci hanno reagito facendo mancare la maggioranza in sede di voto, come dire un segnale forte e chiaro a Monti che sta in piedi finché lo decide Silvio. Cicchitto è perfino arrivato a dichiarare che Monti sta lavorando per consegnare il paese alla "sinistra" che, detto da un ex socialista di lungo corso, è il tripudio delle oscenità.

Insomma Monti, pur ammettendo che di necessità bisogna far virtù, comincia a deludermi sul piano caratteriale più di quanto già non abbia fatto sulle sue scelte di governo che mi sarei aspettato più rapide, decise e radicali, soprattutto sul fronte della "spending review " e della tassazione dei patrimoni. Di fatto, dettagli a parte e nei dettagli ci metto pure l'IMU, i costi della politica e gli sprechi della pubblica amministrazione, nella quale si annidano privilegi atavici, sono ancora lungi dall'essere intaccati e mentre passano i mesi la casta politica dei Bersani, Casini, Alfano e persino Bossi, comincia a rialzare la cresta.

Teniamoci pronti perché sento che il peggio sta per ritornare, sento forte alzarsi un venticello di fronda, il popolo "sovrano" che ha consegnato le chiavi a una delle classi dirigenti più squalificata del mondo, con un masochismo degno di miglior causa, sta per fottersi un'altra volta.



1 réactions


  • (---.---.---.101) 9 agosto 2012 12:12

    Un casino! E chi gli va dietro o è cretino o è in malafede!


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