giovedì 14 ottobre 2021 - Cesarezac

Mobilità negata

Le prime civiltà sono nate lungo i mari o i fiumi, primordiali vie di comunicazione. E' il caso di Roma, caput mundi, nata sulle rive del Tevere. 

 
La caratteristica principale della mobilità è la velocità di movimento seguita dalla accessibilità. Ma gli esseri umani specialmente gli ignoranti, sono perseguirati da mille paure tra queste la velocità. 
 
Poiché la democrazia fatalmente degenera in demagogia, i politici, i pubblici amministratori, i responsabili del Ministero delle Infrastrutture, sono sempre alla ricerca di consensi quindi creano mille ostacoli. Limiti di velocità assurdi, semafori inutili ma dannosi, dossi rallentatori illegali e assolutamente dannosi per la colonna vertebrale degli utenti delle strade.
  Immaginiamo una persona vittima di un incidente stradale politraumatizzata a bordo di una ambulanza costretta a passare su dossi rialzati anche a velocità bassissima, cosa rischia.
 
 In Europa il nostro parco veicoli è il più vetusto, costituito da veicoli di modesta potenza, e quindi modesta velocità. Il confronto con la Germania è umiliante. I tedeschi circolano su vetture potentissime, ma non contenti le fanno elaborare, il cosiddetto tuning, per aumentarne potenza e prestazioni. Le autostrade, perfette, non prevedono né il pedaggio né limiti di velocità ma solo inviti alla prudenza in situazioni particolari.
 
A ciò si agggiunge che come asserisce l'ACI, in Italia oltre 10 milioni di vetture circola impunemente senza essere assicurato, revisionato. Naturalmente del pagamento del cosiddetto bollo non se ne parla.
 
Tali veicoli evasori sono sistematicamente ignorati dalle polizie locali, in quanto i proprietari sono inesistenti o nullatenenti. I tutori del traffico li ignorano per evitare di sequestrarli, trasportarli ad un centro di demolizioni spese non trascurabili che le amministrazioni comunali preferiscono evitare. 
  
In sintesi, l'Italia è il paese delle lumache della strada, lumache irresponsabili. Ebbene, non è la Germania, ma l'italia, strano Paese, che lamenta il record di incidenti e di vittime della strada.



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