venerdì 9 febbraio 2018 - Giuseppe Aragno

Minniti, il ministro della vergogna

Alla televisione il ministro Delrio recita la parte dell’antifascista, però lo sa: se un musulmano avesse sparato nel mucchio per strada, ci avrebbe bombardato con le accuse all’Isis e al terrorismo. 

 

Quello che il ministro targato PD non dice e non dirà mai è che il macellaio fascileghista di Macerata è figlio legittimo della dottrina Salvini che volutamente confonde il terrorismo con lo scontro sociale.

Minniti, ministro dell’Interno nello stesso governo di Delrio e suo compagno di partito, se ne sta zitto, copre la Lega, lascia i fascisti nelle piazze negate agli antifascisti e consente a quelli di Casa Pound di partecipare alle elezioni.

Lo sanno tutti, ma nessuno lo dice: il pilastro della reazione nel nostro Paese è il partito di Renzi, pronto alla grande coalizione con Forza Italia, guidata da Berlusconi, principale alleato di Salvini, pregiudicato incandidabile, cacciato dal Senato, privato del titolo di cavaliere e affidato ai servizi sociali per essere recuperato.

 



1 réactions


  • vittorio (---.---.---.62) 11 febbraio 2018 16:54

    Illazioni inconsistenti e partigiane le sue, prive di riscontri oggettivi.
    Ovviamente in grado di raccogliere tanti "mi piace" (ben 14) inconsapevoli di chi non si occupa di valutare serenamente i fatti ma di tifare pregiudizialmente contro chi decide e/o governa.


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