lunedì 5 novembre 2012 - GAETANO EMANUELE

Meno mutui e più trading: nascono le banche per i tempi che corrono

Solo tre richieste su dieci sono accettate e per il resto dei richiedenti non rimane altro che l’amara consolazione dell’affitto.

Prelevando denaro all’1% dalla BCE, le banche italiane preferisco investire in titoli di stato, perché più redditizio, “anziché disperdere liquidità nell’economia reale a vantaggio d’imprese e famiglie” trascinando il sistema paese a un collasso non solo finanziario, ma anche generazionale concedendo sempre meno mutui.

Secondo un’inchiesta condotta da ADNKRONOS su dieci istituti di credito, per un mutuo da 100 mila euro a 30 anni, non basta che un lavoratore dipendente guadagni 2200 mensili per accedere alla richiesta di acquisto immobile.

In sostanza: le banche che stanno dando uno stimolo in negativo a uscire dal tunnel della crisi, fanno di tutto per non accettare i finanziamenti, cambiando parametri e inserendo clausole contrarie per decretare il fallimento della pratica già dalla fase istruttoria, producendo gli effetti visibili contrari alla ripresa.

Per il sistema creditizio, concedere sempre meno mutui è diventata una prassi da codice deontologico, l’obiettivo primario è il trading dei paesi a rischi Default, non solo perché più remunerativo, ma soprattutto il rischio di perdita è pari a zero, grazie alle garanzie fornite dalla BCE.

A rafforzare le stime sul crollo dei mutui ci hanno pensato l’Istat e Bankitalia: lo studio condotto dall’istituto di statistica ha evidenziato che nel primo trimestre 2012 il trend negativo a fatto segnare -50% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre per Bankitalia la richiesta di acquisto per abitazione negli ultimi quattro anni è diminuita di oltre il 20%, destinando sempre più flussi di liquidità all’acquisizione di Bot e Btp.

I numeri parlano chiaro, gli istituti aprono e chiudono i rubinetti secondo un loro schema ben preciso e consolidato, spostando radicalmente il vecchio asse Banca - Impresa - Famiglia alle speculazioni sui titoli di stato, giocando sporco anche in casa propria, grazie all’intervento del governo tecnico e dagli accordi sottobanco dei banchieri dell’eurozona che gli ha costruito un nuovo modo produrre ricchezza a danno della nostra economia.



1 réactions


  • (---.---.---.14) 5 novembre 2012 10:13

    Direi piuttosto che le banche allarghino sempre più la loro influenza, controllando sempre più direttamente l’operato e la libertà individuale della gente. Secondo un progetto già ampiamente collaudato e in via di applicazione. Ma la gente non vuol capire l’esigenza di svincolarsi dalla dittatura delle banche, ridimensionandole al loro fisiologico ruolo. E così la dittatura, quella vera, la quale controllerà anche quanto volte andremo al cesso in un giorno, si avvicina sempre più. Con la gioia degli stolti, che trastullano con telefonini sofisticati e altri giocattolini simili volti a distogliere la loro attenzione dai veri problemi che attanagliano la società.


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