martedì 28 aprile 2009 - wowblog

Meno male che il Tamiflu c’è

Prima i polli, adesso i suini. Un’unica risposta: il Tamiflu.

E’ arrivata la nuova influenza che minaccia di diventare pandemia. Nel 2005 era aviaria, con il focolaio in Cina, trasmessa dai polli, e si chiamava Sars. Oggi, nonostante non ci sia stata una conferma ufficiale, viene attribuita ai suini, e il focolaio è in Messico.

L’unico punto fermo però, quando il rischio di pandemia è alto, è il Tamiflu, prodotto dalla Roche. Che sia davvero efficace contro le influenze più di altri farmaci è tutto da verificare e a quanto pare l’azienda era anche in procinto di toglierlo dal commercio.

Intanto, giusto per non farsi vedere con le mani in mano dall’intera nazione, il ministro della salute Usa Janet Napolitano cosa fa? Comincia a far circolare una parte delle 50 milioni di dosi del Tamiflu in possesso del governo federale. Immaginiamo che anche i governi delle altre nazioni correranno a fare incetta del preziosissimo medicinale contro una malattia di cui si sa ancora pochissimo e per cui non è stata ancora trovata una medicina che la fronteggi seriamente.

Storia uguale e identica, fino ad oggi, a quanto avvenuto nel 2005. Quando si dice che la storia è magistra vitae...



5 réactions


  • mazzetta (---.---.---.243) 28 aprile 2009 14:24

     copincollo:

    CHI GUADAGNA DALL’INFLUENZA SUINA?

    Sicuramente i produttori di Tamiflu e Relenza, due anti-influenzali che secondo gli esperti sono efficaci contro il virus.

    Curioso è che il Tamiflu sia stato spacciato in precedenza come il rimedio della famosa influenza aviaria qualche anno fa. Altrettanto curioso è che, pur prodotto da Roche, il medicinale sia in realtà di proprietà della più piccola Gilead Science inc, che ovviamente ne guadagna.

    Ancora più curioso è che uno dei maggiori azionisti della piccola casa farmaceutica sia Donald Rumsfeld, già vicepresidente USA durante il mandato Bush. Molto meno strano è che in occasione della precedente epidemia il grande allarme sia valso, solo negli Stati Uniti, la spesa da parte del governo di due miliardi di dollari per procurare grandi quantità della medicina che poi non sono servite a nessuno.

    Ovviamente Roche si è detta pronta ad inondare i mercati di Tamiflu, anche se per il momento i rivali di Glaxo Smith Kline sembrano essere favoriti negli ordini governativi.


  • Pier luigi (---.---.---.148) 30 aprile 2009 09:00

    Chi ci guadagna dalla febbre? i becchini per il momento,il tamilfu’ costa caro,perche’ viene prodotto usando anche una pianta cinese,l’anice stellato,se vi strafate di sambuca è una buona profilassi e sicuramente starete piu’ allegri...:))


  • un cittadino del mondo (---.---.---.84) 2 maggio 2009 12:00

    fortunatamente noi poveri umani disinformati ,non sappiamo niente di questi raggiri dei grandi e, viviamo speranzosi............che questi farmaci ( o balle economiche ) ci salveranno dalle nuove pesti!!!!!!


    • Franz (---.---.---.189) 31 luglio 2009 13:38

       Beh... insomma... ci si può anche informare, invece che aspettare che ti ammazzino sperando che ti salvino. No?
      Per esempio qui


  • (---.---.---.26) 4 aprile 2012 19:57

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