mercoledì 6 giugno 2012 - Raul Scalogna

Mammoni, trash Mediaset ideato da un intellettuale del PD

Ieri sera Italia Uno ci ha regalato una serata di grande tv, con un nuovo programma, manco a dirlo un reality, intitolato "Mammoni". Cinque mamme italiane a caccia del partner giusto per i figli scapoli: i soggetti in questione hanno dai 28 ai 46 anni, sono economicamente indipendenti, di buona presenza, ma hanno un annoso problema che attanaglia le povere mamme: non vogliono andarsene da casa. Sotto, lo spot che presenta i protagonisti. Sembra che alle selezioni preliminari, tanto per cambiare, ci fosse stata la ressa per partecipare.

Le "vicende umane" della trasmissione coinvolgono mamme e figli in un vortice di commenti acidi, consigli amorevoli, ripicche, tenerezza e talvolta cinismo sfrenato. Lo stereotipo inseguito, d'altro canto, è spiegato come meglio non si poteva nella sigla iniziale, interpretata dai Power Francers. Il testo, degno di una menzione speciale al premio Tenco, recita infatti: "Lei che mi vorrebbe single nella vita/ Ma poi piange quando lascio un'altra tipa/ I tatuaggi non li può proprio vedere, e crede ancora nella droga nel bicchiere/ Vuole vedermi senza barba ma che barba/ Resta sveglia finche non torno all'alba...". Tanta roba, insomma. Ah, per non scontentare nessuno e dare un taglio "progressista" uno dei protagonisti è omosessuale. 

Ebbene, chi c'è dietro "Mammoni"? Nientemeno che Simona Ercolani, autrice televisiva di successo e, udite udite, intellettuale di centrosinistra responsabile dell'organizzazione dibattiti culturali della Festa Democratica (Pd). La Ercolani nella sua carriera si è distinta certamente per essere stata tra le menti di "Sfide", un programma di grande qualità. Tuttavia ha soprattutto partecipato attivamente allo sdoganamento massiccio del berlusconismo, essendo autrice de "La Pupa e il Secchione" e di altri reality, oltre che di "Mammoni". 

Di lei Sabina Ambrogi, esperta di rappresentazione del genere all'interno dei media, ha scritto:

"La Pupa e il Secchione è un programma particolarmente emblematico della società attuale, dove c'è l'intellettuale denigrato e la donna idiota, seduttrice compulsiva, entrambi ridotti a prodotti consumabili e consumati, parte fondante dell'obsolescenza strutturale che investe tutto e tutti. Condizione fondamentale per entrare nel casting del programma è l' analfabetismo delle donne, direttamente proporzionale alla deformazione delle loro parti sessualmente rilevanti. Una grande protagonista, ad esempio, come Francesca Cipriani, per l'occasione si fece la sesta di seno facendo di tutto per apparire veramente molto più stupida di quanto non fosse. In conferenza stampa per la presentazione del programma, davanti a una platea di giornalisti sedati, Ercolani spiegava con estro: “la Pupa e il Secchione, va tutto nella direzione delle raccomandazioni di Napolitano di non denigrare le donne in tv. Infatti, ironicamente, si afferma che la donna oggi può anche essere altro”.

Sempre firmato Ercolani è il format “Uman Take Control!” nel quale alcuni soggetti, residui di altri reality, venivano chusi dentro capsule di deprivazione sensoriale. I personaggi dovevano poi affrontare delle sfide umilianti: non lavarsi, parlare ruttando, mettere delle ciabatte in bocca, ecc. ecc.. Tanta roba anche qui insomma. I vertici Mediaset ebbero a dire che si sarebbe trattato di un progetto sperimentale all'avanguardia, prima di sospenderlo. Sperimentale e all'avanguardia: usarono queste parole.

Un lavoro come un altro, direbbe magari Simona Ercolani. Fatto sta che dopo aver preso a picconate il buon gusto, l'autrice come nulla fosse organizzava dibattiti "culturali" per la festa nazionale del Partito Democratico. Ad esempio "“La vita, istruzioni per l'uso. Storie di donne e uomini che sanno costruire”. Presunti esempi virtuosi di uomini e donne coraggiosi, onesti, in guerra perenne contro gli esempi propinati dal berlusconismo. Peccato che autrice di quegli esempi fosse proprio la Ercolani. Sotto, la sua intervista a Renzo Arbore alla Festa Democratica dei Pesaro: un gran parlare di "ricostruire l'Italia, riappropriamoci della cultura, no alle raccomandazioni per andare in tv, no alle scorciatoie facili". Simona Ercolani annuiva. Per verificare le sue conoscenze nella sinistra italiana si legga questo vecchio articolo di Sette.

Insomma, un mezzo putiferio. La trasmissione Mammoni è appena iniziata e c'è da sperare che non abbia lunga vita. Intanto l'autrice, con ogni probabilità, continuerà a tenere un piede in due scarpe. Da una parte demolendo il buon gusto e propinando esempi quantomeno riprovevoli, dall'altro organizzando dibattiti alle feste dei presunti progressisti italiani ai quali, ancora una volta (l'ennesima), bisognerebbe chiedere: ma voi, dirigenti del PD, da che parte state?

 




7 réactions


  • (---.---.---.175) 6 giugno 2012 14:55

    qualcuno a parte me.. vuole lasciare un commento per dire quello che gia sanno.. e gia sappiamo.. CHE CAZZO VUOL DIRE ESSERE DEL PD O PDL O LEGA O CAZZI.. SONO TUTTI DEI MERDAVIGLIOSI FARABUTTI!!!


  • (---.---.---.140) 6 giugno 2012 15:14

    C’è un errore nel titolo.
    Ciao


  • (---.---.---.213) 6 giugno 2012 16:28

    Io dico solo che è da anni ormai che propongono cos esempre più trash e stupide. Quell’autrice telivisiva (se così si può dire) fa quello che gli lasciano fare i vertici. Guardacaso mediaset, tanto per ribadire che è ora d smetterla di parlare di differenze politiche quando già da anni si è capito che PD=PDmenoL.


  • (---.---.---.92) 6 giugno 2012 16:31

    mi è piaciuto il fatto che per il genere di programma non ci sia un conduttore o una conduttrice, spero che rimanga così


  • (---.---.---.178) 6 giugno 2012 17:06

    Ma questa presunta "autrice televisiva" se ne sarà accorta che ha fatto tutti programmi di merda? 


  • (---.---.---.93) 7 giugno 2012 17:45

    Sinceramente non capisco cosa c’entri l’accostamento al PD. Mi sembra pretestuoso. I programmi citati sono molto diversi tra loro. Secondo questa logica chi si occupa di cultura non può sviluppare programmi autoironici come "Mammoni" (strano nessuno l’abbia capito)?. E per quale motivo in un paese con un duopolio televisivo e partitico bisognerebbe sventolare per forza una bandiera? Per lo stesso criterio la gialappa’s non dovrebbe lavorare per Mediaset. Attaccare il programma ci può stare. Imputare all’autrice lo sdoganamento del berlusconismo è risibile. L’ha fatto prima la Rai inseguendo le logiche di mercato invece di puntare sulla qualità del prodotto.


  • (---.---.---.231) 21 ottobre 2012 17:08

    La situazione economica non c entra per nulla. Sono arrivata in Italia più di 50 anni fa dal’estero, e già c’erano i "mammoni". Come mai non ci sono "mammone", o come si puo dire? Come mai sono gli uomino che non si staccano dalle gonne di mamma, e da quanto pare, le figlie si? Fatto culturale molto interessante. Una spiegazzione per favore


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