martedì 31 luglio 2012 - UAAR - A ragion veduta

Mali, islamisti del nord applicano sharia: lapidata coppia non sposata

Il Mali è nel caos, dopo il colpo di stato militare i ribelli separatisti del nord riuniti nel Mouvement National pour la Libération de l’Azawad (MNLA) hanno occupato la città di Timbuctu. E tra i ribelli, molti dei quali tuareg, si vanno affermando le componenti islamiste che stanno applicando la sharia nei territori conquistati e hanno contatti con al-Qaeda.

I miliziani integralisti del gruppo Ansar Dine (letteralmente, ‘Difensori della fede‘) hanno distrutto gli storici mausolei di Timbuctu, dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un accanimento contro monumenti ritenuti blasfemi. Come quando i talebani fecero saltare in aria le grandi statue di Buddha a Bamiyan in Afghanistan. Dove intanto anche di recente c’è stato il caso di una giovane di 22 anni uccisa per adulterio.

E ora Sanda Abou Mohamed, portavoce del gruppo Ansar Dine, ha rivendicato la lapidazione di una coppia non sposata con l’accusa di ‘adulterio’ ad Aguelhok. I due, che tra l’altro hanno dei figli, secondo testimoni sono stati sepolti fino alle spalle e quindi massacrati a colpi di pietre domenica scorsa, davanti ad una folla di almeno 200 persone. È il primo caso noto di condanna a morte sulla base dei dettami islamici contro i trasgressori della sharia. E rischia di non essere l’ultimo. Si registrano anche diversi casi di frustate in pubblico per coppie di conviventi e per coloro che sono sorpresi a bere alcool o fumare. La cappa della sharia islamica, con la secca negazione dei diritti umani, sta calando anche sul Mali.



1 réactions


  • (---.---.---.22) 31 luglio 2012 22:22
    DA PRIMAVERA ARABA AD INFERNO AFRICANO
    Forse non dovrei farlo, relazionare ciò che succede nel nord-ovest dell’Africa con la primavera Araba.
    Quello che noi "nord del mondo" volevamo fosse un movimento pieno di entusiastica democrazia non è realmente così, non dappertutto, non può essere così, è impossibile entrare nei meccanismi, nelle menti, nelle terre, nelle anime di quei luoghi con le nostre lontanissime e soprattutto non coinvolte esistenze.
    La primavera araba tale non è. Non crescono fiori ma muoiono persone, non libera il popolo ma lo imprigiona e tortura, non rende le donne emancipate ma le aliena ed intimorisce. 
    Non mi fido non mi schiererò con nessuno dei rivoluzionari.
     

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