venerdì 8 maggio 2020 - Riccardo Noury - Amnesty International

Malesia, arresti di massa tra i migranti e una giornalista finisce sotto inchiesta

Durante la pandemia da Covid-19 le autorità avrebbero di meglio da fare anziché perseguitare i giornalisti.

Invece la giornalista malese Tashny Sukumaran è finita sotto inchiesta per aver scritto un articolo per il South China Morning Post sulle centinaia di migranti e rifugiati arrestati nella capitale Kuala Lumpur il 1° maggio.

Quel giorno centinaia di agenti del dipartimento Immigrazione hanno fatto irruzione in vari alloggi per lavoratori migranti e rifugiati, accompagnati da soldati, funzionari del ministero della Salute e personale delle Forze della difesa civile: una caccia all’uomo con evidenti intenti discriminatori.

Le operazioni sono state giustificate dalle autorità sulla base del Decreto sul controllo rafforzato dei movimenti, adottato per contrastare la diffusione del coronavirus.

Sukumaran è indagata per violazione dell’articolo 504 del codice penale (“offesa deliberata allo scopo di provocare la rottura della pace”) e dell’articolo 233 della Legge sulle comunicazioni (“uso improprio dei social network per danneggiare altre persone”).

Dovrà presentarsi domani, 6 maggio, al quartier generale della polizia malese.




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