martedì 17 agosto 2010 - Mazzetta

Lo stesso servizio 4 volte in 15 giorni: è più ridicolo Pagliara o Minzolini?

Il TG1 ha da anni un inviato in Israele che sembra un portavoce israeliano. Ha sostituito anni fa Ennio Remondino; sgradito al governo israeliano perché s’interessava troppo delle sorti dei palestinesi; e in breve è diventato il primo caso di giornalista della RAI che, pur pagato dagli italiani, fa l’inviato in un paese straniero funzionando come canale per le pubbliche relazioni e la propaganda di quel paese.

Che ne ha molto bisogno, visto che la popolarità d’Israele presso le opinioni pubbliche occidentali è in caduta libera da anni. Così abbiamo visto Claudio Pagliara alla frontiera israeliana fare smaccatamente il tifo mentre l’esercito demoliva prima il Libano e poi Gaza indossando l’elmetto e raccontarci le sofferenze degli israeliani minacciati da quelli che stavano bombardando senza incontrare resistenza. Ma anche dare vita nel corso degli anni a un’altra serie di spettacoli che con il giornalismo avevano ben poco a che fare.

Negli ultimi tempi, se possibile, le occasioni di dare lustro all’immagine d’Israele si sono ulteriormente ridotte. Riferire da Israele vorrebbe dire parlare delle polemiche sull’espansione delle colonie e di come i coloni compiano rappresaglie sui palestinesi ogni volta che l’esercito israeliano interviene a limitarne l’espansione, degli estremisti ebraici sempre più invadenti anche ai danni dei laici israeliani, dell’ormai prossima messa all’indice internazionale del programma nucleare israeliano e di tutta una serie di notizie che non potrebbero che nuocere all’immagine di un paese che affoga sempre di più nell’estremismo religioso e nel maccartismo contro il dissenso interno.

Ecco allora che Pagliara raccoglie le indicazioni dell’Hasbara, la propaganda governativa ufficiale, che suggerisce ai propri cittadini e agli ebrei residenti all’estero d’intervenire in forum e discussioni evitando di rispondere alle accuse contro Israele vantando i pregi d’Israele: le realizzazioni tecniche e le invenzioni tecnologiche, il contributo d’Israele e degli ebrei di ogni epoca alla scienza e alla cultura. Senza dimenticare mai di ricordare la "Minaccia iraniana"; anche se l’Iran in realtà è ancor meno minaccioso e pericoloso di quanto fosse l’Iraq di Saddam Hussein; e quanto siano perfidi e barbari i musulmani, argomento utile a sfondre presso quella stessa destra razzista europea che ha ugualmente in odio gli ebrei, ma tant’è. Sono ridotti così male che si vantano, tra i pochi paesi al mondo, dell’amicizia dimostrata da Silvio Berlusconi, uno che fa l’amico di tutti, ma che è considerato e trattato come un paria da tutte le cancellerie dei paesi decenti.

È per questo che nelle discussioni in rete i fan d’Israele sembrano sempre parlare d’altro, non sono impazziti o incapaci di rispondere a tono, seguono semplicemente le indicazioni del governo di Tel Aviv che suggerisce di spostare il discorso su quel poco di positivo che può offrire Israele agli occhi delle opinioni pubbliche occidentali o sui mali del resto del mondo.

In mancanza di meglio, in agosto, Pagliara rifila allora agli italiani un servizio sulla movida di Tel Aviv, la città "che non dorme mai". Peccato che dimentichi di ricordare agli italiani che volessero raccogliere l’invito a visitare la città israeliana e ad approfittare delle sue spiagge, che andare in Israele significa sottoporsi a veri e propri interrogatori delle autorità israeliane, all’andata come al ritorno, e spesso subirne la durezza e i modi da Vopos.

Ma il peggio è che Pagliara, solo in agosto, ha già rifilato agli italiani lo servizio sulla movida di Tel Aviv quattro volte (4) in appena metà mese. Con leggere differenze nel montaggio è stato riproposto per quattro volte, due delle quali ieri e ieri l’altro, due giorni di seguito, due servizi quasi identici serviti dal TG1 all’ora di pranzo. Se si fosse trattato di un paio di volte poteva anche passare inosservato, ma così è si è trasformato quasi in un oltraggio agli incolpevoli spettatori donatori di canone.

Sulle pessime qualità del TG di Minzolini sono già stati spesi fiumi di parole, ma in questo caso alla desolante considerazione per la quale ci ritroviamo a pagare uno che fa propaganda per Israele; anche contro l’interesse nazionale e in opposizione alla linea politica della UE; bisogna unire lo sconcerto per l’incredibile e incomprensibile ripetizione dello stesso servizio nel giro di pochi giorni.

È pur vero che Minzolini riempie il telegiornale di fuffa al fine di evitare le notizie sgradite, ma con il budget affidato alla sua direzione ci vuol poco ad evitare una sciatteria del genere. Anche a Pagliara servirebbe poco, se avesse capacità e intelligenza sufficienti, per variare un attimo la sbobba che recapita sulle nostre tavole, non è che manchino le notizie da quell’angolo di mondo. Ma nel suo caso le responsabilità sono sicuramente minori, sia perché è chiaro che la sua funzione non ha niente a che fare con quella del reporter italiano in Medio Oriente, sia perché è chiaro che risponde ad interessi localizzati in Israele e non in Italia.

Secondo me la risposta alla domanda nel titolo vede quindi Minzolini, ancora una volta, aggiudicarsi la palma del più ridicolo direttore di telegiornale pubblico che la storia del nostro paese ricordi, a mani basse.



4 réactions


  • (---.---.---.22) 17 agosto 2010 12:26

    Falso e patetico questo articolo. Ma dove trovate simile spazzatura?


  • Mazzetta Mazzetta (---.---.---.154) 17 agosto 2010 15:29

    gentile commentatore, potrebbe indicare le falsità presenti nell’articolo?


  • illupodeicieli (---.---.---.11) 17 agosto 2010 16:01

    Avevo notato anch’io che il servizio era stato già trasmesso o che se non era proprio "uguale uguale" l’argomento era lo stesso. Che si tratti di propaganda è quanto meno palese, un po’ come i servizi ,per me fastidiosi, che arrivano da Londra. Almeno questa è la mia opinione e concordo con quanto ha scritto Mazzetta.


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.9) 18 agosto 2010 11:23


    Perchè nessuno dice ai palestinesi e agli israeliani di fare meno figli?

    Più figli faranno e meno spazio ci sarà per tutti...

    E meno conflitti ci saranno...

    Il problema vero è che gli esseri umani fanno tanti figli per avere più peso politico e tanti soldati al momento dei conflitti, ma in tale modo alimentano delle guerre perpetue..


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