sabato 3 marzo 2018 - Gerardo Lisco

Liberi e Uguali: parlare con il popolo è l’unica possibilità. Qualche consiglio a Pietro Grasso

 

A poche ore dal voto del 4 marzo, al di là dei sondaggi per la maggior parte miranti a condizionare gli elettori in funzione dell’establishment, la sensazione che ho è che più gli elettori si convincono ad andare a votare e più la percentuale di consenso del M5S cresce. Provo la stessa sensazione che ho avuto durante il referendum sulla Costituzione. Anche allora, in controtendenza con quanto lasciavano intendere i sondaggi che davano il Si vincente, il dato che emergeva era che su dieci persone alle quali davo il volantino con il quale spiegavo le ragioni del No, in sei dichiaravano che avrebbero votato No.

Gli elettori italiani, allora nel referendum, oggi nel M5S individuano lo strumento per manifestare tutto il loro disappunto verso un sistema che privilegia l’upper class scaricando i costi sulle periferie sociali e territoriali d’Italia. I soliti commentatori pro sistema interpretano il dato come voto di protesta e populista dettato da irrazionalità. Argomentazioni di questo genere sono insostenibili. E’ del tutto evidente che quando si vota contro forze politiche che mirano a conservare il sistema il voto esprime sempre una protesta.

La verità è che i ceti politici tradizionali, da destra a sinistra, non sono più in sintonia con il popolo. I ceti politici parlano un linguaggio altro rispetto al popolo. Qualche giorno fa in un’inchiesta pubblicata da Il Fatto quotidiano risulta che i costi dell’immigrazione vengono pagati dalle classi sociali più deboli e cioè operai e piccola borghesia. Classi sociali sulle quali già ricadono i costi della crisi. Una classe politica degna di definirsi tale avrebbe sentito il problema senza leggere nessun dato statistico. Il M5S ha reso noti i nomi dei ministri che proporrà al Presidente Mattarella, il quale ob torto collo, di fronte a un dato elettorale di un certo tipo non potrà far finta di nulla senza mettere a rischio la stessa tenuta delle istituzioni democratiche.

Dalla rosa dei nomi si evince in modo netto l’indirizzo economico che il M5S vorrebbe dare al proprio Governo. I Trattati UE non sono il Verbo. Come insegna l’esperienza del Governo portoghese, pur nel rispetto dei vincoli di bilancio sottoscritti in sede UE, è possibile fare politiche attente al sociale e di sostegno alla domanda interna. Sempre in merito a questo punto è noto che, ogni anno, l’associazione Sbilanciamoci, pur contestando i vincoli di austerità rivenienti dai Trattati UE, propone un bilancio, nel rispetto dei vincoli UE, alternativo a quello approvato dalle varie maggioranze che si sono succedute fino ad ora. La questione quali politiche economiche è quindi una questione che dipende dai Governi nazionali e non solo dai tecnocrati di Bruxelles. Gli endorsement che vengono da Prodi, Veltroni, Letta a Gentiloni sono a dir poco patetici. L’Italia non ha bisogno di un Macron all’italiana.

C’è bisogno di un cambiamento profondo e radicale. Gli elettori italiani hanno perfettamente capito che: PD, Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Lista Bonino sono tutti espressione della stessa politica neoliberista che mira a tutelare gli interessi dell’upper class. I partiti elencati non si differenziano per il credo economico neoliberista ma per l’uso strumentale che fanno di termini come: nazione, stato e sovranità e per come si relazionano con l’UE. Sul piano delle politiche sociali e del lavoro pari sono. Che non ci sia nessuna differenza tra Pd e Centrodestra gli elettori lo hanno capito tant’è che il PD è in caduta libera e il centrodestra, dopo l’iniziale partenza entusiasmante, non riesce ad andare oltre un terzo dei consensi e più cresce la partecipazione e più la percentuale si riduce.

Di fronte a questo quadro mi permetto di dare alcuni suggerimenti a Grasso e a Liberi e Uguali. Io ho fatto la campagna per LeU e i voti che ho rimediato sono venuti solo quando non mi ponevo in conflitto verso il M5S. Questo dato non ha riguardato solo me. E’ una sensazione che traspare in modo inequivocabile dalla rete e non solo.

Grasso dice che a partire dal 5 marzo lavorerà per costruire il nuovo centrosinistra, intanto dovrebbe lavorare per ricostruire la sinistra dal momento che il “centro” è occupato dalla destra liberal – liberista e con la quale non è possibile allearsi. L’unica possibilità che ha Liberi e Uguali è quella di fare da trade union tra il M5S e quella parte del PD che a partire dal 5 marzo, dopo il risultato catastrofico, sarà disponibile a veleggiare verso altri lidi. Lo stesso Grasso riconosce, nell’intervista rilasciata a Daniela Preziosi su il Manifesto del 2 marzo, che ci sono cose in comune con il M5S.

Le cose in comune attengono le politiche economiche e sociali. E’ da queste che bisogna partire per ritrovare la sintonia persa con il popolo. Non sono temi come l’eutanasia, l’utero in affitto, la liberalizzazione delle droghe leggere, la liberalizzazione dell’acceso degli immigrati e l’antifascismo di maniera al quale non credo nessuno i temi con i quali ricostruire la sintonia con il popolo. Molti di questi temi sono strumentali ed hanno la sola funzione di distrarre l’opinione pubblica. Come ha scritto giustamente l’economista Brancaccio non si può essere antifascisti e sostenere politiche di austerity.

Io aggiungo non si può essere per l’apertura totale all’immigrazione e non capire che il problema attiene lo sviluppo di quei Paesi. Gli immigrati sono tali non per scelta ma perché espulsi dalle multinazionali che in questo modo possono meglio sfruttare le risorse dei Paesi dai provengono. Contestualmente l’immigrazione diventa un ottimo strumento per destabilizzare politicamente, economicamente e socialmente i Paesi di accoglienza creando le condizioni per ricondurre allo stato di servi della gleba fasce sempre più ampie di lavoratori.

Tra destra liberal – liberista e destra nazional – liberista , la sinistra può ritornare a svolgere un ruolo determinante alla sola condizione di tornare a parlare con il popolo. Oggi larga parte del popolo si appresta a scegliere il M5S. 



1 réactions


  • pv21 (---.---.---.107) 4 marzo 2018 12:46

    E domani .. > Nell’urna ho assolto al mio dovere di cittadino attivo.

    Votando ho esercitato il mio diritto di contribuire alla selezione della "rappresentanza" locale e nazionale.

    Auguri …


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