mercoledì 16 gennaio 2013 - Camillo Pignata

"Letterina" al popolo della destra

Cari socialisti e fascisti, sudisti e nordisti, secessionisti e fratelli d’Italia, tutti insieme appassionatamente uniti nel variopinto del popolo della destra, che avete giustamente gioito per la performance di Berlusconi nella trasmissione Servizio pubblico, e per il suo contributo alla campagna elettorale certamente vi siete accorti che la trasmissione di Santoro non è stata solo una commedia, una rappresentazione teatrale, ma anche il bilancio di un ventennio, il racconto, l’analisi e la critica delle linee programmatiche del PDL per la prossima legislatura, e la rappresentazione della forza e della fragilità politica di un uomo, perché in scena non c’era solo l’attore, il guitto, ma anche il politico; le analisi e i commenti sulla sceneggiata e su Berlusconi attore si sono sprecati, mentre sono mancate le analisi e i commenti sul Berlusconi politico e sul bilancio della passata legislatura, sulle proposte programmatiche.

La stampa di destra ha messo sotto il tappeto argomenti e critiche, pregi e difetti delle linee programmatiche del governo illustrate da Berlusconi, le conferme e le novità rispetto al governo Monti e al governo Berlusconi, le analisi di fattibilità politica ed economica delle proposte formulate e la loro forza d’urto rispetto alle critiche mosse da Santoro e dalla sua equipe.

E cosi non sono venuti fuori responsabilità, contraddizioni, confusione e superficialità, ben presenti nell'intervento del cavaliere. Un'informazione parziale e deformante che ha trascurato: la responsabilità gravissima per una crisi non percepita dall’esecutivo Berlusconi, e per questo non governata, che non può esser nascosta dietro presunti o veri complotti; le contraddizioni di chi ieri ha appoggiato, poi avversato, poi ancora appoggiato, ed oggi avversa Monti; la confusione di una coalizione che non riesce ad esprimere un leader come presidente del Consiglio; la carica eversiva del disegno costituzionale prospettato da Berlusconi nella trasmissione, che riduce tutti i poteri del governo nelle mani del Presidente del Consiglio. Parlare di tutto ciò, misurarsi con chiarezza e senza sotterfugi con queste tematiche significa fare giornalismo. Non parlarne, per enfatizzare, oltre ogni limite, la commedia, il match e il vincitore, significa fare un altro mestiere.

E allora cari socialisti, fascisti, sudisti e nordisti, secessionisti e fratelli d’Italia, che rivendicate la vostra appartenenza alla destra, attenti al fuoco amico, alla disinformazione e chiedetevi con quale bagaglio informativo andate ad esprimere il vostro voto. Certamente non è la letterina a Travaglio, che fornisce una risposta al vostro diritto ad essere informati. Certamente non è lo show che fornisce la risposta alla crisi del Paese.



7 réactions


  • (---.---.---.252) 16 gennaio 2013 10:35

    Articolo farcito di giudizi nessuno dei quali è sostenuto da dati obiettivi. 


  • (---.---.---.151) 16 gennaio 2013 10:35

    concordo in tutto e per tutto, ma credo che ai socialisti, fascisti, sudisti e nordisti, secessionisti e fratelli d’Italia interessi solo e soltanto lo show del vecchio clown di arcore.
    c’è gente che ha deciso di rivotarlo solo per una spolverata alla sedia di travaglio. insomma, cosa volte che importi a quei "signori" di programma futuro o contraddizioni penose.


  • (---.---.---.26) 17 gennaio 2013 09:47

    Il senatore Berlusconi sostiene che:

    - il debito pubblico italiano di 2.000 miliardi di euro era (ed è) perfettamente sostenibile in quanto il patrimonio complessivo del paese (pubblico e privato) ammonta a 8-9.000 miliardi.
    Risposta: in questo caso, non è confrontando il debito con il patrimonio (tra l’altro anche quello privato) che si misura la sostenibilità del debito pubblico. Nel caso italiano gli interessi sul debito ammontavano, già nel 2011, a 80 miliardi l’anno (il 20% di tutti i costi del bilancio pubblico!) e per sostenere tale spesa si era (e si è) costretti ad aumentare le tasse e diminuire le spese pubbliche (molto spesso a danno dei cittadini che pagano le tasse e hanno sempre meno servizi). 


  • (---.---.---.26) 17 gennaio 2013 09:56

    Il senatore Berlusconi afferma che:


    - oggi si sta molto peggio di come si stava quando al governo c’era lui
    Risposta: tutti gli indicatori economici sono peggiorati in quanto le manovre finanziarie eseguite (salva Italia, cresci Italia, decreto sostenibilità) e tutte votate anche dai parlamentari del PDL, sono recessive. Si sapeva già da prima di votarle che avrebbero avuto questo effetto ma lo si è fatto perché il governo Berlusconi aveva preso l’impegno con l’Europa di anticipare al 2013 il pareggio di bilancio altrimenti previsto nel 2014.
    Certo, è cresciuto anche il debito pubblico (mai come quest’anno era cresciuto così tanto) ma nel 2012 abbiamo dovuto sostenere il finanziamento di alcuni trattati europei tra i quali il meccanismo di stabilità europea (votato anche questo dal PDL) che è costato circa 20 miliardi di euro. Tra l’altro chi volesse provare a mettere a confronto il debito pubblico negli anni scoprirebbe che ai governi Berlusconi è attribuibile niente di meno del 30% del debito complessivo.

  • (---.---.---.26) 17 gennaio 2013 10:07

    Il senatore Berlusconi racconta che:


    - vuole togliere l’IMU sulla prima casa tramite l’istituzione di nuovi giochi e alcune imposte, ad esempio sugli alcolici
    Risposta: togliere l’IMU per favorire chi si è comprato una casa con mille sacrifici è senza dubbio un nobile ideale, ma se lo si fa istituendo nuovi giochi o altre imposte "proporzionali" (es. il 20% sul vino) si sposta il carico fiscale da un prodotto ad un altro ma si facendo pagare il peso del taglio dell’IMU alle stesse categorie a cui la si è tolta. Mi spiego meglio. Le imposte proporzionali pesano sulle fasce più povere di più che su quelle ricche. Oltretutto, mentre con l’IMU pagherebbero i proprietari di casa che almeno hanno un patrimonio, nel caso di tasse, nuovi giochi, il peso graverebbe soprattutto sui più poveri. A meno che non si pensi che la reazione dei cittadini sarebbe quella di giocare meno e comprare meno alcol ma in quel caso l’effetto dell’aumento delle tasse sarebbe vanificato e saremmo punto e a capo. Perché Berlusconi non propone un’imposta sui grandi patrimoni?

  • (---.---.---.26) 17 gennaio 2013 10:16

    Il senatore Berlusconi dice che:


    - vuole il 51% del consenso per poter cambiare la Costituzione e dare più potere al Presidente del Consiglio
    Risposta: a parte che i suoi governi hanno avuto le maggioranze più ampie della storia della Repubblica e lui è riuscito a litigare con tutti i suoi alleati: Casini, Fini, Bossi; e all’estero con Sarkozy e Merkel. Sempre in Italia ce l’ha con: giornalisti, i giudici, i comunisti. Sembra proprio che con il senatore Berlusconi si possa discutere solo se si è d’accordo con lui. Aggiungiamo anche il fatto che i suoi ultimi governi hanno governato quasi solo per decreti e fiducie (senza tra l’altro che il Presidente della Repubblica si sia mai opposto). I poteri che Berlusconi vuole non sono compatibile con una democrazia e non li ha nessuno. In USA per esempio Obama ha una camera a maggioranza Repubblicana contro di lui. In Gran Bretagna chi governa tra Tories e Labour deve mettersi d’accordo con il terzo partito (i liberal). In Francia abbiamo visto tanti parlamenti in coabitazione con il Presidente. In Germania c’è stata la grande coalizione. Nessuno si è mai lamentato in quei paesi perché per loro il dissenso non è u problema. Si trova comunque un valido compromesso.

  • (---.---.---.26) 17 gennaio 2013 10:18

    Il senatore Berlusconi ci racconta solo tante balle.


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