venerdì 27 dicembre 2013 - UAAR - A ragion veduta

Lettera aperta a David Sassoli sull’aborto

All’Ono­re­vo­le Sas­so­li, pre­si­den­te de­gli eu­ro­de­pu­ta­ti Pd al Par­la­men­to eu­ro­peo

Mi chia­mo Lia­na Moca e fac­cio par­te del­l’as­so­cia­zio­ne Uaar.

Un mese fa ho ac­cet­ta­to l’in­ca­ri­co a li­vel­lo na­zio­na­le e ho scel­to un ar­go­men­to da ap­pro­fon­di­re tra gli in­te­res­si sta­tu­ta­ri. Da don­na mi è sta­to fa­ci­le de­ci­de­re di stu­dia­re e ca­pi­re la si­tua­zio­ne ita­lia­na sul­l’a­bor­to.

Nei mesi pre­ce­den­ti va­rie te­sta­te gior­na­li­sti­che ave­va­no ri­por­ta­to casi che di­mo­stra­va­no chia­ra­men­te quan­to sia di­ven­ta­to dif­fi­ci­le abor­ti­re in Ita­lia. Mi ri­fe­ri­sco, per esem­pio, agli ap­pro­fon­di­men­ti dell’Espres­so, op­pu­re alle in­chie­ste di as­so­cia­zio­ni come la Luca Co­scio­ni o la Lai­ga. Mi sono in­di­gna­ta, mi sono sen­ti­ta di­sgu­sta­ta e of­fe­sa da quel­lo che sta ac­ca­den­do nel­la mia na­zio­ne e ho quin­di de­ci­so di rea­gi­re, di fare qual­co­sa per aiu­ta­re le don­ne. Que­sto mio in­ca­ri­co nel­l’Uaar mi per­met­te di bat­ter­mi con­tro la si­tua­zio­ne osce­na che vive il no­stro pae­se.

Ho ini­zia­to il mio ap­pro­fon­di­men­to con la let­tu­ra del­la re­la­zio­ne del Mi­ni­stro del­la Sa­lu­te pub­bli­ca­ta lo scor­so 13 set­tem­bre, da cui si evin­ce che i me­di­ci obiet­to­ri sono il 69,3%. In al­cu­ne re­gio­ni come il Mo­li­se o la Cam­pa­nia ar­ri­via­mo ad­di­rit­tu­ra at­tor­no al­l’88%. Non è dun­que dif­fi­ci­le ca­pi­re che ci sono strut­tu­re dove è im­pos­si­bi­le ri­chie­de­re l’I­VG. Io abi­to a Sul­mo­na, in Abruz­zo, e ho un esem­pio mol­to vi­ci­no: nel­l’o­spe­da­le del­la mia cit­tà ci sono solo due me­di­ci non obiet­to­ri e po­che oste­tri­che, al­l’A­qui­la la si­tua­zio­ne è an­co­ra più com­pli­ca­ta.

Pen­so che lei rie­sca a ca­pi­re la dif­fi­col­tà che ci vuo­le per or­ga­niz­za­re un abor­to nei ter­mi­ni di leg­ge con un per­so­na­le così scar­so. Non solo, lei può ca­pi­re cosa suc­ce­de a una don­na che de­ci­de di abor­ti­re in una strut­tu­ra dove qua­si tut­ti i me­di­ci o in­fer­mie­ri sono obiet­to­ri? Esi­ste un cli­ma di con­dan­na e di pre­giu­di­zio che aleg­gia in ogni mo­men­to e in ogni pas­sag­gio del­l’I­VG.

Si chie­de­rà a que­sto pun­to per­ché sto scri­ven­do a lei tut­to que­ste cose. Tut­to par­te dal­le sue di­chia­ra­zio­ni ri­la­scia­te al gior­na­le L’U­ni­tà il 14 di­cem­bre a pro­po­si­to del­la vo­ta­zio­ne nel Par­la­men­to Eu­ro­peo sul Re­port on Se­xual and Re­pro­duc­ti­ve Heal­th Rights, pre­sen­ta­to dal­l’eu­ro­par­la­men­ta­re so­cia­li­sta Edi­te Estre­la. Anzi, a pro­po­si­to del­la sua asten­sio­ne al voto.

Lei af­fer­ma che con il suo “voto” ha di­fe­so la leg­ge 194 sul­l’a­bor­to.

Mi tro­vo com­ple­ta­men­te in di­sac­cor­do con quel­lo che lei di­chia­ra e lo fac­cio alla luce dei fat­ti che av­ven­go­no in Ita­lia.

Lei dice che nel­la no­stra na­zio­ne c’è una buo­na leg­ge. Sono d’ac­cor­do con lei, ma vor­rei com­ple­ta­re la sua fra­se in que­sta ma­nie­ra: in Ita­lia ci sa­reb­be una buo­na leg­ge, se ci fos­se una li­mi­ta­zio­ne al­l’o­bie­zio­ne di co­scien­za, se ci fos­se­ro con­sul­to­ri, se si fa­ces­se real­men­te edu­ca­zio­ne ses­sua­le.

In­ve­ce la si­tua­zio­ne sul­l’a­bor­to è dram­ma­ti­ca: as­si­stia­mo a un pel­le­gri­nag­gio del­le don­ne al­l’e­ste­ro e al ri­tor­no del­la clan­de­sti­ni­tà. Ci sono per­si­no far­ma­ci­sti e me­di­ci che ri­fiu­ta­no la som­mi­ni­stra­zio­ne del­la “pil­lo­la del gior­no dopo”, ap­pel­lan­do­si al­l’o­bie­zio­ne di co­scien­za!

Lei so­stie­ne di vo­ler ga­ran­ti­re il di­rit­to ai me­di­ci di obiet­ta­re: in­ve­ce, se per­met­te, a me in­te­res­sa ga­ran­ti­re la sa­lu­te del­le don­ne. La ri­so­lu­zio­ne del­la par­la­men­ta­re Estre­la vo­le­va as­si­cu­ra­re la con­trac­ce­zio­ne, la fe­con­da­zio­ne as­si­sti­ta e chie­de­va inol­tre di re­go­la­re l’o­bie­zio­ne di co­scien­za. Lei si è quin­di pre­oc­cu­pa­to di sal­va­guar­da­re i me­di­ci, ma non sem­bra es­ser­si pre­oc­cu­pa­to del fat­to che l’o­bie­zio­ne di co­scien­za sta let­te­ral­men­te pa­ra­liz­zan­do l’at­tua­zio­ne del­la leg­ge 194 in mol­tis­si­me strut­tu­re ospe­da­lie­re, met­ten­do in se­rio pe­ri­co­lo la sa­lu­te fi­si­ca e men­ta­le del­le don­ne.

Inol­tre que­sta si­tua­zio­ne crea una di­spa­ri­tà inau­di­ta tra chi ha la pos­si­bi­li­tà di ot­te­ne­re la IVG nel­le strut­tu­re pri­va­te con­ven­zio­na­te e chi non ha ri­sor­se eco­no­mi­che o so­cia­li. La mag­gio­ran­za del­le ri­chie­den­ti, le ri­cor­do, sono don­ne stra­nie­re o gio­va­nis­si­me.

Vor­rei en­tra­re nel me­ri­to del­la ri­so­lu­zio­ne Estre­la e chie­der­le le mo­ti­va­zio­ni che l’han­no spin­ta a non vo­ta­re fa­vo­re­vol­men­te quel­le pro­po­ste ra­gio­ne­vo­li.

Mi pia­ce­reb­be tan­to ascol­ta­re una sua ri­spo­sta, ma so­prat­tut­to mi aspet­to che lei chie­da scu­sa a tut­te quel­le don­ne umi­lia­te dal­la sa­ni­tà ita­lia­na e che da po­li­ti­co si “pren­da cura” dei loro di­rit­ti.

Lia­na Moca, Re­spon­sa­bi­le Leg­ge 194 Uaar

Foto: Antonella Beccaria/Flickr



3 réactions


  • (---.---.---.198) 27 dicembre 2013 17:33

    E chi chiede scusa a tutti i bimbi mai nati perchè soppressi?


    • (---.---.---.183) 28 dicembre 2013 10:23

      La teoria di chiesa e chiesofili: "i bambini devono nascere a tutti i costi, poi si guardino le spalle da noi!". Quando la religione invade le istituzioni succedono cose come David Sassoli!


    • (---.---.---.166) 29 dicembre 2013 15:39

      Ma che diavolo dici! la teoria di chiesofili...... se la donna ha tutto il diritto di sopprimere un embrione di essere umano, io medico ho tutto il diritto di rifiutarmi di compiere quest’atto. Tanto si è capito che gli aborti al 99% sono determinati solo dal puro egoismo.
      un medico ateo obbiettore


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