venerdì 26 aprile 2013 - David Asìni

Letta nuovo premier, con comando a distanza

Nella repubblica fondata sulle tv, un premier telecomandato comodamente da casa non poteva mancare... 

"L'Italia è un paese in coma che crede alle bugie della tv", diceva qualche tempo Tony Servillo. Pur non essendo il suo mestiere, mi pareva avesse indovinato la quintessenza dell'italiano medio, sprofondato nel divano alla domenica incurante del fatto che la partita trasemessa fosse palesemente truccata. Per i "desti", invece, vorrei spendere due parole sul nostro nuovo Premier, e le dinamiche che lo hanno portato a questo incarico.

Si voleva un inciucio fondato sulla concordia, e quale legame oltre la parentela poteva essere più adatto? Bisognava trasmettere un'immagine di rinnovamento, ed il giovane Letta può, a primissima vista, dare quest'impressione. E, cosa più importante, c'era la necessità di un mero "esecutore" di azioni prestabilite: varo delle manovre imposte dai mercati, salvacondotto giudiziaria per B., preservazione della casta nella sua interezza e, sopratutto, la salvaguardia dei meccanismi che hanno reso la giustizia inerme e l'informazione controllata.

Insomma, un viso giovane a tutela di dinamiche antiche, e sempre più difficili da mantenere. E poco importa se il giovane Letta sia un gaffeur di professione; ha ereditato il senso cerchiobottista dello zio, sapientemente schierato nella (presunta) altra parte politica. Agli annali le sue uscite sui voti (meglio a B. che a Grillo, asseriva) e sugli accordi sottobanco sulla legge elettorale. Recentemente ha dichiarato che il peso affidatogli è troppo pesante per le sue spalle; probabilmente, dice la verità. Ma non deve preoccuparsi: tra B., il vecchio Letta, e il sempreverde D'Alema, saprà sempre come muoversi: teleguidato. Resta solo da capire quale telecomando abbia il segnale più forte.

 

 

 



2 réactions


  • (---.---.---.213) 26 aprile 2013 19:54

    Distinguo >

    Gli organi d’informazione hanno sottolineato la determinazione e la puntualità mostrata da Letta nell’incontro con la delegazione M5S. Alcuni si sono spinti a marcare la differenza con il precedente incontro in cui Bersani sembrava remissivo e quasi intimorito. Nessuno ha pensato di cogliere i presupposti del tutto differenti.

    Allora la delegazione M5S aveva appena 2 settimane di “esperienza” parlamentare.
    Bersani aveva alle spalle un PD quasi tutto orientato a trovare un’intesa con M5S come unica “vitale” alleanza di governo.
    Cosa da non fare era proprio quella di “metterli in difficoltà”, magari evidenziando certe loro “peculiarità”.

    Ora Letta è partito dal mandato di costruire un’alleanza con PDL e Scelta Civica.
    Ora M5S non è più essenziale. Anzi rischia di restare “congelato” su posizioni inconcludenti. Come dire: chi è causa del suo male ….

    Ergo. Serve spirito critico per non essere Travolti dalle informazioni


  • (---.---.---.34) 1 maggio 2013 09:23

    Sciocchi grillini siete voi che avete voluto questo governo rifiutando ostinatamente e senza entrare nel merito delle proposte fattevi. Avete favorito Berlusconi, quando era possibile non farlo entrare neanche in parlamenteo E ADESSO COSA VOLETE ?!?!

    A chi volete raccontare le vostre fandonie elettorali? sperate forse di prendere il 50% dei voti la prossima volta per comandare solo voi? riguardatevi la storia, non ci è riuscito mai nessuno in tutte le elezioni dal 1861. E non ci riuscirete neanche voi, quindi votare M5s è del tutto inutile.


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