martedì 5 aprile 2011 - Franco Frediani

Lega e esercito: prove tecniche di separatismo

Tutto si può dire ma non che alla Lega manchi il tempismo. Bossi e soci hanno ben compreso la situazione del momento e sferrano il loro personalissimo contrattacco. Il sogno di sempre, l'autonomia da una Italia che per ragioni di comodo (interessi!) non accettano, potrebbe diventare anche realtà. La fessura è stata già aperta attraverso la via del federalismo fiscale...

Il Premier ha i suoi problemi e non porre troppi ostacoli a quello che è sicuramente l'alleato più incisivo potrebbe diventare più che conveniente. Resta il fatto che la proposta di istituire gli eserciti regionali è stata formalizzata e presentata all'attenzione del Parlamento. La risposta politica sembra non discostarsi più di tanto in nessuno dei due schieramenti; gli aggettivi tendenti a minimizzare si sprecano, ma la gravità e la pericolosità del fatto costituisce una incontrovertibile realtà...

La classe dirigente politica Italiana ha sempre creduto di essere eterna e invincibile, oltre che depositaria dell’elisir di lunga vita; il celebre detto di Andreotti inconsapevolmente ha siglato un’epoca. “Il potere logora chi non ce l’ha” sta dimostrando forse i propri limiti logorando solo i superficiali e tutti coloro che spesso hanno sorriso beffardamente sottovalutando quelle che poi si sono dimostrate ben più di semplici “sparate”.

Così è stato per l’esordio della Lega dei Miglio e Bossi, ma ancora di più per quello che si è poi rivelato il marchio malefico di questo ventennio, il Berlusconismo. La lungimiranza è la prima virtù della buona politica e consiglia quindi di risparmiare le etichette denigratorie, men che meno quella di “fenomeno da baraccone”, a favore di una presa di coscienza seria e ponderata. Il Federalismo di chi si professa “Padano” è la via del separatismo, del disconoscimento delle Istituzioni democratiche per le quali hanno perso la vita generazioni di Italiani. Il nazionalismo (se così si può definire quello leghista) è la copia in grande dell’individualismo, e commettere ancora l’errore della leggerezza sarebbe imperdonabile. Le parole di Rosa Villecco Calipari suonano confortanti agli orecchi di chi ha a cuore le sorti della Repubblica. “Se non è boutade è allarme”, afferma la Senatrice del Pd… Per nove voti, (NOVE!) la proposta di legge sugli incentivi per favorire, nelle regioni dell'arco alpino, il reclutamento di militari volontari nei reparti delle truppe alpine è stata rimandata all’esame della Commissione difesa nei primi giorni del marzo scorso… Dopo un mese circa ecco rispuntare, meno velatamente, la proposta della Lega -primo firmatario Franco Gidoni - che alzando il tiro, stavolta mira all’istituzione di eserciti regionali. Non saranno certo le parole nostalgiche di un La Russa a rasserenare gli animi democratici, ma una forte e decisa reazione delle forze politiche dell’opposizione. Se devo essere sincero le risposte venute dalla maggior parte dei politici, sia dell’una che dell’altra “parte” non mi convincono. Sul fronte filo-Pdl si minimizza parlando di “sciocchezze propagandistiche” (Urso), “fantasie leghiste” (Polverini) o di “grottesca provocazione” secondo l’ondivago Cesa dell’Udc. Sul fronte opposto, anche l’Idv con Donadi parla di “follia leghista”, il Pd la demonizza ma aspetta di avere chiarimenti da La Russa (Rugghia) mentre Bonelli (Verdi), circoscrive a “risposte non date ai drammatici eventi dell’immigrazione”.

Per quanto mi riguarda penso che la realtà sia quella che conta; immigrazione e risposte mancanti, affari personali del Premier o quant’altro, sta di fatto che la proposta politica portata avanti dai leghisti è gravissima e altrettanto pericolosa e non la giudicarla solo una follia ritengo sia una sorta di ridimensionamento di un problema politico a cui la stessa Opposizione deve dare una risposta ampia, diffusa e precisa a tutela della democrazia Repubblicana. L’attacco, o meglio, il contrattacco della destra Berlusconiana è evidente e sembra portare perfino frutti insperati fino a poco tempo fa. Il funerale di un’epoca nefasta è stato celebrato ancora una volta con largo anticipo o più in fretta di quando doveva esser fatto. Si aprono falle e crepe probabilmente create ad arte facendo emergere, soprattutto dalle risposte non date e dalle proposte non fatte, che l’alternativa è ancora in cantiere.



4 réactions


  • (---.---.---.251) 5 aprile 2011 12:01

    Abito negli Stati Uniti e l’istituzione della Guardia Nazionale non e’ mai stata considerata ne nefasta ne pericolosa... anzi! Anche in Svizzera l’esercito funziona in modo simile! Perche’ solo in Italia ci si scandalizza? Cerchiamo di imparare con umilta’ dagli stati dove le cose funzionano meglio che da noi (quasi tutti federali manco a farlo apposta).


    Distinti saluti

  • Franco Frediani Franco Frediani (---.---.---.245) 5 aprile 2011 13:01

    Il federalismo non è un modello universale ed è applicato in varie forme e modalità a seconda del Paese; quindi non credo si possa omologare l’attuale modello Italiano a quello in vigore nelle altre Nazioni.
    Secondo e fondamentale punto: Lei ha citato gli States e la Svizzera; in ambedue vige un sistema politico atto a garantire l’unione dei diversi Stati attraverso un sistema di pesi e contrappesi Istituzionali e Aministrativi di cui, almeno allo stato attuale, non si trova traccia in Italia. Come se non bastasse, le risorse economiche per istituire una sorta di guardia nazionale, con l’attuale modello federativo fiscale nostrano che penalizza duramente le Regioni del meridione aumentando ancora di più la forbice del disavanzo economico-sociale tra nord e sud, vorrei sapere come e dove verrebbero trovate (?)...
    Last but not least... Lei ha presente da chi è stata avanzata la proposta?
    Le rispondo io: da coloro i quali hanno disertato la cerimonia della Festa per la ricorrenza del 150° dell’Unità d’Italia! Non Le sembra di cattivo auspicio un tale comportamento tale da invitare e consigliare la prudenza quando poi gli Stessi propongono di avvalersi dei servigi di un esercito Regionale?
    Non vede come giustificata la diffidenza, almeno quel tanto da consigliare un necessario approfondimento, accantonando per il momento l’umiltà a favore della concretezza al solo scopo di salvaguardare la Democrazia Repubblicana che è costata la vita di generazioni di Persone?
    Riflettiamoci sopra e poi ne riparliamo con piacere.

    Contraccambio sinceramente i saluti apponendo come sempre la mia firma

    Franco Frediani


  • paolo (---.---.---.162) 5 aprile 2011 15:56

    Caro amico americano


    Gli "States" e la Svizzera sono paesi federali che non mi risulta che abbiano conosciuto il fascismo, alleato del nazismo.
    Oltre a questo poi ci sono differenze culturali profonde e i modelli sociali che non sono assolutamente comparabili .
    Quello che sta cercando di attuare la Lega non è il federalismo , ma la secessione , come sottolinea giustamente l’articolista , che separi il Nord produttivo dal Sud assistito .Dopo le camicie verdi ,vago richiamo culturale alle camice nere di mussoliniana memoria ,adesso spunta fuori l’esercito padano .
    La Lega , che rappresenta la parte più culturalmente ignorante del Nord , vuole capitalizzare al massimo il ricatto che poggia sulla disperazione giudiziaria di Silvio Berlusconi .
    Bossi e c. capiscono che un’occasione come questa probabilmente non capiterà mai più perchè quando la parabola politico giudiziaria di Silvio giungerà al capolinea , la Lega si troverà col culo scoperto e dovrà rendere conto al proprio elettorato delle promesse mancate . 
    La gestione del fenomeno immigratorio da parte di Maroni ,propria di questi giorni , chiarisce in maniera evidente che questi ministri leghisti che sputano sulla bandiera italiana e che disseminano le scuole pubbliche dei loro simboli , hanno in mente una macro regione autonoma e non federale .
    Se ciò malauguratamente , per la dabbenaggine del PD e per la complicità del PDL ,dovesse avvenire per l’Italia si aprirebbe un periodo di forte conflittualità Nord -Sud con implicazioni , anche sul piano della tenuta sociale , che sono facilmente immaginabili .



  • (---.---.---.71) 5 aprile 2011 18:42

    Caro Paolo quella del PD non è dabbenaggine, ma il frutto di una cecità politica fatta di tattica quotidiana elevata a strategia. E’ una vita che voto PCI, PDS, DS e ora PD, pur di votare contro Berlusconi ho dato il mio voto a persone di cui non ho la minima stima politica: Occhetto, Prodi, Rutelli ed ero pronto a votare anche un asino calzato pur di oppormi al malefico, ma nell’ultimo anno sono avvenute due cose che mi hanno profondamente scosso e portato ad una nuova decisione. Le dichiarazioni del grigio burocrate che guida (eterodiretto) il PD contro la FIOM e a favore di marchionne nella vicenda torinese, il voto nella commissione parlamentare insieme a lega e Pdl da parte del gruppo PD sul federalisno fiscale regionale. Alle prossime elezioni la priorità sarà quella di difendere l’unità nazionale! voterò il partito che più mi apparirà come il difensore dell’unità italiana.
     Per quanto riguarda il signore che dice di vivere in america, credo che più che di Stati Uniti d’America si tratti di stati uniti subalpini.


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