mercoledì 13 febbraio 2013 - Mauro Guidi

Le ingenuità di Crozza e "la sfiga" di Bersani

Ieri sera (12/02/2013), “fiato alle trombe", è iniziato in pompa magna l'annuale appuntamento nazional popolare che, come è giusto che sia, è sempre l'espressione della italica situazione: il Festival di Sanremo.

Ovviamente quest'anno è uno degli anni più fecondi per rappresentare, interpretare e commentare tramite la “kermesse canora" tanti fatti che stanno scrivendo magari in modo più marcato di altri anni la Storia d'Italia. Basta ricordarvi i due più prossimi eventi che impegneranno il Paese Italia nelle prossime settimane: votazioni politiche per il rinnovo del Parlamento e Conclave per dare successione ad un papato finito male. Questo ovviamente avrebbe potuto suggerire ai dirigenti RAI di posporre l'evento ma così non è stato accogliendo una sfida mediatica dei nostri tempi che pone la comunicazione con ogni mezzo al primo posto nella quotidianità dei cittadini. Giusto, è la democrazia! Unica raccomandazione proposta solo oralmente a comici e conduttori, come raccomandazione di semplice opportunità istituzionale, di non trasformare l'evento in un momento di propaganda politica. Così non è stato. Peccato, questo può avere provocato un gravissimo danno prima di tutto a Bersani ed alla sua coalizione del PD che, in un momento così delicato (per gli indecisi) nel quale molti elettori stanno cercando certezze per il proprio futuro e non ideologie politiche, è stata presentata da Crozza con caratteri non appropriati per una socialdemocrazia europea e matura. Crozza, che è un comico di larghissimo talento ed esperienza, è caduto ingenuamente in una trappola mediatica iniziando la sua prova di politica dal Cavaliere, riservandogli un trattamento accurato non tanto sul piano personale (materiale ce ne sarebbe stato tantissimo) quanto sul piano politico.

Dopo è passato a Bersani, Ingroia e Montezemolo ma cavalcando in questo caso solo aspetti caratteriali dei leader e non critiche politiche. Ovviamente all'inizio in sala ci sono stati spettatori che hanno sonoramente protestato impedendo anche al comico di proseguire , dopo la situazione di calma è stata ristabilita e Crozza ha potuto terminare lo spettacolo con sufficiente gradimento del pubblico. Ma dico: era tanto semplice e prevedibile la situazione! Sarebbe bastato proporre prima magari la figura di Bersani o Ingroia e dopo la caricatura di Berlusconi per tappare la bocca temporaneamente a (non so quanti) quegli spettatori invocanti la par condicio. Dopo magari avrebbero potuto riflettere lo stesso pensando alla diversità delle satire usate per i diversi leaders (politica e/o personale). Insomma la propaganda politica è fatta prima di tutto per convincere e trovare nuovi adepti tra coloro che hanno espresso altre volte un voto diverso e non per confermare, ribadire, blandire coloro che da sempre hanno una innata “coscienza di classe".

Il festival di Sanremo come ha detto Berlusconi, che di comunicazione se ne intende, non può apparire agli occhi dei telespettatori una “Festa dell'Unità". Questo può creare un danno enorme al PD che ora ha bisogno invece di fare vedere alla componente non marxista dell'elettorato italiano che una moderna social democrazia non avrà più niente a che fare con modi, liturgie ed atteggiamenti da soviet. Quindi il problema politico non è la più o meno marcata consistenza di Bersani come leader della coalizione quanto queste vecchie incrostazioni di liturgia bolscevica che fanno apparire ancora la coalizione come qualcosa di pericoloso (per i mercati) ed astioso per alcune categorie sociali (imprenditori, liberi professionisti e commercianti). È inutile dirvi che qualche decennio fa il numero di appartenenti a queste categorie era irrisorio in confronto alla classe operaia, ma oggi i numeri sono invertiti.

P.S.: Quanti voti ha già perso il PD insistendo nel mese di agosto in ogni paese e città d'Italia con la Festa dell'Unità? Ora non ci voleva anche questo festival di Sanremo.



2 réactions


  • (---.---.---.183) 13 febbraio 2013 17:09

    Si tratta di uno sforzo da energumeni per soffocare in ogni modo il tonfo MPS che coinvolge risparmi, pensioni, privilegi, casta bancaria tutelata dal PD, anche con lo zampino di certi giudici che vogliono ignorare le responsabilità di Bankitalia e della Consob, ma anche dello stesso Monti, che ha secretato le caratteristiche del Monti-Bond, che non è altro che un comune "derivato"! Altrimenti a voglia le intercettazioni telefoniche! E’ da idioti pensare che il circo del festival possa servire, anzi farà da detonatore alle critiche del Cavaliere.


  • (---.---.---.235) 13 febbraio 2013 21:09

    puff puff che stanchezza... Crozza ha fatto un Berlusconi strepitoso perche’ vero ed un Bersani simpatico...poi (come verificato oggi) dei prezzolati del PDL ce l’ hanno messa tutta per zittirlo...


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