martedì 4 aprile 2023 - Libero Gentili

Le caste in India

La moderna società e in particolar modo quella occidentale, è caratterizzata da un alto grado di differenziazione. Ciò significa che all'interno della società stessa esistono numerosissimi ruoli, variamente combinati alle diverse condizioni sociali.

Il proliferare di questi differenti ruoli presenti all'interno delle attuali strutture sociali è indubbiamente dovuto al progresso scientifico e alla sua applicazione tecnologica, sotto l’impulso di correnti innovative che investono problemi tecnologici, ma anche alla cultura stessa di un paese.

Tuttavia sembra che la forma attuale della società moderna non derivi da società semplici o primitive, nelle quali si distinguevano alcuni ruoli, combinati alle condizioni sociali limitatamente differenziate.
Di norma nella stessa persona venivano raggruppate le poche funzioni, tra cui quelle primarie di caccia e di guerra che impegnavano un individuo.
Le differenziazioni, quando esistevano, concernevano probabilmente solo il grado di perfezione con cui tali funzioni venivano svolte.

Le moderne società si sono, invece, sviluppate da strutture simili alla nostra, in cui esisteva già un grado di differenziazione abbastanza alto ed occupavano nell'antichità e nel Medioevo gran parte dell'Asia e dell'Europa. 
Erano le civiltà tradizionali, in cui le classi sociali erano valutate in maniera così differenziata, da essere considerate, specialmente in India, composte da “specie diverse” di individui.

Una tale concezione non fu estranea alla nostra cultura, specialmente nel Medioevo, in cui i filosofi cristiani considerarono le classi della società fissate immutabilmente dalla volontà Divina, così come le parti del corpo umano.
Il metro di differenziazione tra élite e popolo comune era, quindi, in gran parte culturale per cui, essendo la religione al centro della cultura, l’accesso diretto alla tradizione era limitato a coloro che sapessero, almeno, leggere e scrivere.

Tra il vertice e la base della piramide, erano gruppi intermedi di commercianti e artigiani i cui prodotti mostravano alti livelli di espressività estetica e la cui professione era presa ed esercitata all'interno della famiglia.
I mestieri furono così identificati con le funzioni della classe e raggruppati in organismi conosciuti come gilde. 

In India, nel successivo sviluppo sociale, la posizione economica dell'individuo continuava ad essere assicurata dalla sua “gilda”; la casta proteggeva l'individuo e il suo mestiere per cui, all'interno del gruppo sociale, nascevano vere e proprie leggi alle quali i membri si sottomettevano senza riserve.

Da società di questo tipo nettamente stratificate cominciò a svilupparsi, con il tempo, la spinta egalitaria che tendeva a ridurre la diseguaglianza di valutazione dei ruoli professionali, e renderli accessibili a tutti, indistintamente.
Questo avviene in Occidente nei paesi della cristianità medievale e in India nel periodo di dominazione musulmana. 
L’ideologia islamica era, infatti, più egalitaria del bramanesimo e l’educazione era relativamente più accessibile anche alle persone di nascita inferiore.

Per tale motivo, frequenti furono le conversioni di hindu alla nuova religione.

Di conseguenza, durante questo periodo in India, sorse un gruppo di riformatori avente, come obiettivo principale, quello di impedire la rottura della massa del popolo con il bramanesimo.
Il movimento sembrò essere ispirato dal desiderio di riforma sociale attraverso l’abolizione delle caste e l’eliminazione di certe restrizioni sociali.

È interessante notare, però, come questi riformatori che riscossero notevole seguito in tutto il paese, mentre predicavano l'abolizione del sistema delle caste ortodosse, svilupparono essi stessi un analogo sistema, creando gruppi socio-religiosi i quali, adottando l'endogamia e regole sociali interne, costituivano essi stessi delle caste.

Così mentre in occidente, con l'innovazione che diventava routine, nasceva una intricata differenziazione di ruoli professionali e di condizioni sociali relativamente diverse, rendendo il problema di uguaglianza ancor più complesso, in India lo spirito di gruppo di incoraggiò la suddivisione delle quattro case principali in maniera tale che queste a poco, a poco divennero innumerevoli.

Attualmente sarebbe molto arduo enumerare esattamente tutte le caste esistenti, oltre alle sotto caste che rappresentano il loro frazionamento geografico.
Alla casta, infatti, si appartiene per nascita. Se l'antico sistema dei Varna, ossia dei colori, identificava la casta con il ruolo sociale svolto, la Jati (in sanscrito nascita) non essendo altro che una ulteriore suddivisione della casta si identifica con il territorio, la regione e la località.

Faccio un esempio: per la casta dei vasai, denominata Kumar, le statuette artistiche in argilla sono la loro specialità. I loro prodotti possono essere acquistati anche dalle caste basse e dai cosiddetti Intoccabili, a patto che la merce venga pagata in danaro contante e non attraverso uno scambio in natura.
Il problema, infatti, della purezza rituale rappresenta uno degli aspetti essenziali nei rapporti fra le diverse caste.
 In base al principio secondo il quale ad ogni cassa corrisponde una funzione sociale, è ovvio che le occupazioni più impure, anche se ritenute socialmente indispensabili, competano a individui appartenenti alle caste basse, oppure agli Intoccabili.

Ritualmente impuri sono tutti i lavori per i quali si viene a contatto con materiali considerati fonte di impurità: tutto ciò che è in relazione con la morte, o con la putrefazione; quindi anche il cuoio e la pelle di animali morti.
Ne sa qualcosa il turista occidentale che per poter visitare il tempio, è costretto a togliersi le scarpe ed entrare a piedi nudi.
La necessità di mantenere la purezza rituale implica un particolare comportamento nelle occasioni di contatto tra casta e casta.

Secondo alcuni sociologi, una classe durante il suo sviluppo, si trasforma in casta nel momento in cui questa proibisce il matrimonio dei propri membri e la divisione della tavola con i membri di altre classi.
Infatti cibo e acqua, potendo costituire veicoli di impurità possono non essere accettati qualora vengano offerti da membri appartenenti ad una cassa inferiore.
Nelle piccole comunità e nei villaggi, dove tutti gli aspetti della tradizione sono ancora mantenuti vivi, queste norme sono ovviamente tanto più rigide, quanto più alta è la casta che deve difendere la propria purezza rituale.

Così, il compito di la pulizia dei luoghi dove avvengono le cremazioni, spetta ai cosiddetti Dhom, una casta di servitori di origine dravidica, diffusa in tutta l’India.
I suoi membri vivevano, un tempo, fuori della città o del villaggio.
Un’altra casta di spazzini, con il compito di pulire le strade e le latrine pubbliche, diffusa nell’India del nord, è quella dei Bhangi, che conta più di mille sotto caste.

Queste semplici classificazioni danno solamente una pallida idea di quello che attualmente sia l’intricatissimo sistema castale dell’India.
La sua antica organizzazione sociale, comunque, si è dovuta confrontare con l’apparizione della scienza, anche se il livello tecnologico è ancora molto lontano da quello occidentale.

Indubbiamente, l'isolamento tra le differenti regioni del paese e le diverse casteAgoravox stanno cedendo il passo a una molteplicità di contatti fisici, emotivi e culturali tra gli individui.
Tuttavia, anche se nelle grandi città industrializzate l'indifferenziata richiesta di manodopera finirà col cancellare l’antico concetto del mestiere, il fatto di essere membro di una casta rappresenta ancora oggi, nella maggior parte del paese, un fatto essenziale nella vita dell'individuo.




Lasciare un commento