mercoledì 31 dicembre 2014 - paolo

La spavalderia di Renzi brucia insieme al Norman Atlantic

Mentre nel mare Adriatico si consuma una tragedia vera, il nostro governo non perde l'occasione di trasformare una operazione di salvataggio estremamentte complessa e rischiosa in una rappresentazione grottesca di superficialità e pressapochismo, per non dire di autentica incompetenza.

A tener sempre la bocca aperta si rischia di inghiottire i rospi. Il nostro twittante primo ministro dott. Matteo Renzi dilaga sui mezzi di informazione nazionali, per la verità molto compiacenti, ad ogni ora, minuto o secondo. Nessuno può sfuggire a questa frequenza mediatica che sta diventando una autentica aggressione verbale, se non quando interviene la pubblicità, mai così benvenuta se non come in questi frangenti.

Da abile e debordante comunicatore e fabbricante di slogan, l'ultimo in ordine di tempo è "Ritmo parola d'ordine, il 2015 sarà decisivo", Matteo Renzi non poteva lasciarsi sfuggire l'occasione per offrire una immagine di efficentismo di sé e quindi di tutto il governo che guida. Eccolo allora, coadiuvato dai due sintonici ministri Lupi e Pinotti, sparare a raffica dati sulle operazioni di salvataggio che offrivano una immagine dal sapore miracolistico a fronte di una situazione effettivamente molto complessa e rischiosa.

Immediato l'imput ai media compiacenti, sempre pronti a sottolineare l'azione di governo per marcare questo efficentismo: "Solo un morto a fronte di quasi 500 tra equipaggio e cittadini imbarcati. Un cittadino forse greco o forse no, che si è gettato in mare nei primi istanti per sfuggire alle fiamme", poi, "I morti sono due, forse tre, comunque nessun italiano, caduti in mare perché scivolati dai ponti della nave" (sic!). 

Ovviamente Renzi organizza subito una conferenza stampa. Sentitelo: "Ieri purtroppo il computo delle vittime con la vittima di ieri sale a cinque (...) il lavoro che è stato fatto in queste ore è un lavoro stre -pi -toso! Da parte delle donne e degli uomini delle istituazioni italiane, non solo italiani (...) un lavoro francamente impressionante... da essere orgogliosi di essere italiani".

Ora, per l'amor di Dio, nulla da criticare sul rendere merito a chi si sacrifica rischiando in proprio per senso del dovere, ma perché dare l'impressione che le operazioni stessero per concludersi rapidamente con un indubbio risultato positivo, a parte quei cinque disgraziati che hanno perso la vita?

Con il passare delle ore, purtroppo, i contorni della tragedia diventavano sempre foschi tanto che i morti certi salivano ad 11 e infine, ultime ore, con probabili 179 dispersi (fonte Il Fatto Quotidiano) tra i quali forse molti clandestini nascosti nei cassoni dei camion. 

E allora visto che ogni minuto che passava ridimensionava il trionfalismo iniziale, Matteo Renzi ha pensato ad una chiosa che ha più il sapore di una clausola di salvaguardia (della faccia ): "Comunque abbiamo evitato una ecatombe". E va bene. 

Ma era così difficile operare, come peraltro si è fatto e di questo bisogna ringraziare la Marina Militare, elicotteristi, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Capianeria ecc. che hanno offerto un indubbia immagine, loro si, di serietà, efficenza ed abnegazione, senza suonare continuamente le trombe per intortarsi di meriti altrui? Non poteva almeno per un attimo tacere, attendere pazientemente, attenersi a prove certe, per quanto possano esserlo in frangenti come questi?

Evidentemente no. Sia chiaro che il comunicare ai cittadini l'evolversi di una vicenda tragica come questa è un dovere sacrosanto dell'informazione, ma che c'entra un governo, e segnatamente un primo ministro che sta sempre costantemente sul pezzo?

Due fatti emergono a margine di questa vicenda, tutt'altro che ancora conclusa visti i molti interrogativi inquietanti che gravano sulle cause dell'incendio, che vale comunque la pena di menzionare.

Il primo è che il comandante del Norman Atlantic, Argilio Giacomazzi spezzino di 62 anni, è stato l'ultimo ad abbandonare la nave. Notizia che nel resto del mondo sarebbe una non notizia ma che dalle nostre parti assume il sapore di una redenzione. Il secondo è che si messo sotto i riflettori ciò che molti si immaginavano, ovvero che per entrare clandestini in Italia, più e meglio dei fatiscenti barconi controllati da "Mare Nostrum" o dal più europeista "Frontex plus", bastasse salire sui traghetti che fanno spola regolare tra le coste greche, albanesi, turche ecc.. e l'Italia. Naturalmente a fronte di controlli alquanto labili se non inesistenti.

Ecco Matteo preoccupati di questi.

 

Foto: Palazzo Chigi/Flickr

 



2 réactions


  • (---.---.---.146) 1 gennaio 2015 09:34

    input si scrive con la N. Scrivi in italiano ch’è meglio.


  • paolo (---.---.---.112) 2 gennaio 2015 09:12

    Altro maestrino acidino con la penna rossa ,evidentemente in difetto di argomenti. Di refusi ,caro amico ne metterò ,purtroppo , ancora molti per poi magari scoprirli dopo ; è fatale quando l’intento non è la perfezione letteraria."Input"(per es. per un segnale elettrico )è un termine che nella mia vita professionale avrò utilizzato qualche miliardo di volte (correttamente) .
    Ma ti sei sprecato solo per questo ? E’ tutto qui il tuo commento ? Può darsi che l’articolo non meritasse di più ma che tristezza !
    ciao


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