venerdì 1 marzo 2013 - Aldo Ficara

La protesta ha senso quando si traduce in fare

A questo punto i neo senatori del Movimento 5 Stelle devono passare dalle parole ai fatti, e possibilmente a fatti costruttivi per il bene di tutti i cittadini italiani. Già da ieri numerosi elettori del M5S, attraverso petizioni in rete (GrilloDammiFiducia), affermano che si vota qualcuno per mandarlo al governo, non per farne cadere uno che tenta di formarsi su una base programmatica più che condivisibile.

Se Grillo e i suoi parlamentari non dovessero dare la fiducia al governo che verrà, inizierebbero a mettersi in moto meccanismi di rifiuto elettorale verso una politica di soli effetti speciali, che al momento topico si tira indietro per propri tornaconti di consenso. 

Sempre in rete si leggono e si intravedono le molte perplessità di chi ha votato M5S per prendere atto se tale movimento fa veramente ciò che ha promesso nella campagna elettorale. Per ora siamo ancora alle parole, alle dichiarazioni a effetto, mentre si aspetta una delle prime scadenze parlamentari, che dovrebbe identificarsi nella fiducia al Senato, e sarà proprio in quella sede che si vedrà se c'è responsabilità o meno da parte dei neo politici eletti.

Grillo, a oggi, dice che il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd, e dichiara inoltre: “M5S voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma, chiunque sia a proporle. Se Bersani vorrà proporre l’abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezioni lo voteremo di slancio (il M5S ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano), se metterà in calendario il reddito di cittadinanza il movimento lo voterà con passione”.

Posizioni che danno poco spazio a intese utili al Paese, ma che allo stesso tempo potrebbero gettare discredito politico nei confronti dei parlamentari "grillini" neoeletti. Questi ultimi, infatti, dovrebbero assumersi la responsabilità di un eventuale disastro politico dalle conseguenze imprevedibili.

Passare da artefici di un disastro epocale può rivelarsi un peso insopportabile e durevole nel tempo, soprattutto se chi lo deve portare è un giovane speranzoso di innovamento e cambiamento sociale. Di solito per la propria nazione si auspica un cambiamento politico e sociale in positivo, ma certi atteggiamenti poco lungimiranti al limite dell’opportunismo potrebbero riportare l’Italia sull’orlo del baratro economico finanziario, tanto da poter spostare la discussione politica dal reddito di cittadinanza al possibile mancato pagamento degli stipendi di tutti quei dipendenti pubblici (lavoratori della scuola e della sanità pubblica) che in un impeto di punizione alla casta hanno dato fiducia al M5S.

Se sono rose fioriranno, se sono grilli friniranno, si spera in un dolce frinire, inteso come richiamo d’amore verso un Paese che ha bisogno dell’aiuto di tutti.

 

 



1 réactions


  • Geri Steve (---.---.---.206) 1 marzo 2013 11:43

    Credo che ormai Grillo e Casaleggio abbiano chiaro che, se non cambiano linea, verranno contestati sia dalla loro base elettorale che dagli eletti. Mi pare che quelli dell’Emilia- Romagna si siano già pronunciati.
    Rischiano di perdere rapidamente l’enorme credito che hanno accumulato, cosa che li porterebbe a sparire nelle prossime elezioni.
    Io prevedo che, dopo qualche giravolta, cambieranno posizione e si confronteranno seriamente con gli obiettivi e i problemi di governo.

    GeriSteve


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