giovedì 14 settembre 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

La propaganda di Putin nel manuale di Storia per le scuole superiori

“Un pericoloso tentativo di indottrinare le future generazioni”, “una violazione del diritto a un’istruzione appropriata e di qualità”: così Amnesty International ha definito il nuovo libro di Storia, obbligatorio a partire dal 1° settembre per le scuole superiori della Russia e per le 500 scuole dei territori dell’Ucraina occupati dalla Russia che seguono il programma di studi russo.

Il testo giustifica la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina definendola un legittimo atto di autodifesa ed è pieno di cliché propagandistici sulle azioni arbitrarie russe, a partire dall’annessione illegale della Crimea del 2014.

La Russia viene descritta come vittima di un complotto occidentale anziché come stato aggressore e sostiene che, prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina, consulenti della Nato avevano preparato l’Ucraina ad “attaccare il Donbass”, le aree dell’Ucraina orientale sotto occupazione russa dal 2014.

Si legge anche che, se l’Ucraina venisse autorizzata a entrare nella Nato, ne potrebbero derivare una guerra distruttiva e “forse la fine della civiltà”, che la Russia non avrebbe altra scelta che prevenire.

Inoltre, il testo definisce l’invasione su vasta scala dell’Ucraina come una “operazione militare speciale” e riporta le parole pronunciate il 24 febbraio 2022 dal presidente Vladimir Putin: “In definitiva è una questione di vita o di morte, la questione della nostra storia futura come popolo”.

Oltre a negare ai bambini e alle bambine della Russia e dei territori ucraini occupati dalla Russia il diritto a un’istruzione di qualità – il ché costituisce una violazione della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia -, la disinformazione contenuta nel testo attacca anche i diritti della popolazione ucraina all’eredità e all’identità culturale.

Amnesty International segnala anche che, nelle zone dell’Ucraina occupate dalla Russia, genitori, insegnanti e studenti che rifiutano di seguire i programmi scolastici introdotti nel settembre 2022 rischiano violenza, arresti e maltrattamenti.

Le autorità occupanti hanno i nomi e gli indirizzi degli studenti e delle studentesse che risiedono nelle aree sotto il loro controllo e possono presentarsi a casa loro e pretenderne la presenza in classe. Spesso minacciano provvedimenti se i genitori rifiutano di mandare i figli nelle scuole dove si segue il programma di studi russo.

Le forze di sicurezza russe effettuano regolari controlli sui dispositivi elettronici personali: se trovano contenuti o software per frequentare online le scuole che seguono il programma di studi ucraino, le conseguenze possono essere gravi, fino all’arresto e ai maltrattamenti.

 




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