venerdì 14 marzo 2014 - Segnali di fumo

La pena di morte vista dai bambini

Durante un recente intervento dell’ EDU (Educazione ai diritti umani) di Amnesty International, presso la scuola media Italo Calvino di Milano, abbiamo presentato agli alunni di una classe prima i temi e le campagne di Amnesty, fra cui No alla pena di morte.

Solitamente questo argomento viene solo accennato con i bambini di questa età, ma la domanda di uno di loro ci ha fatto riflettere sull’opportunità di cominciare proprio in giovanissima età per combattere i pregiudizi che, lasciati incontrastati per anni, potrebbero consolidarsi con radici tanto profonde da rendere poi impossibile il loro superamento.

La domanda posta dalla giovanissima ascoltatrice è stata: “Ma se uno incendia una scuola materna e tutti i bambini muoiono, perché non dovrebbe morire chi li ha uccisi?”.

Ci siamo riproposti di ritornare per un secondo incontro per approfondire l’argomento, dopo il quale ci auguriamo che domande simili possano non più sfiorare queste giovani mente.

Cosa ne pensate?

Franca Fabbri  per “Segnali di Fumo – il magazine dei diritti umani”



1 réactions


  • (---.---.---.5) 15 marzo 2014 09:33

    Vabbe, continuamo a vivere sconnessi dal mondo, la criminalita’ spiccia, e grande e’ ormai un cancro di proporzioni impressionanti. La soluzione tra 50 anni sara’ che tutti chiederanno la SYARIAH (Sciaria) la legge islamica. Ma non credo che mi piacerebbe, loro non mangiano e non bevono e non si divertono, hanno le banche Syariah, cioe’ la vera ragione per cui li odiamo e li vogliamo distruggere. Le loro banche prestano denaro ad interessi vicino allo zero, e’ la moralita’ cristiana che gli ebrei hanno sradicato dall’europa a partire dalla banca d’inghilterra e dalla svizzera. La verita’, i soldi, ecco perche’ odiamo i musulmani, ma se non agiamo subito, saranno loro il futuro.


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