martedì 4 settembre 2012 - paolo

La morte del Cardinal Martini e le differenze sociali

Un Paese che non riesce a liberarsi dalle sue catene e dai suoi vizi capitali.

E' morto il cardinale Carlo Maria Martini che è stato arcivescovo della diocesi di Milano per oltre un ventennio e figura di primissimo piano del mondo cattolico. Grande rispetto per la scomparsa di un uomo e, soprattutto, grande rispetto per la morte, evento supremo ed inevitabile, che pone fine all'esistenza terrena e rende gli uomini tutti uguali di fronte a Dio, per chi crede in un creatore, o di fronte al mistero dell'universo che ci circonda per chi cerca una verità scientifica. 

La morte, diceva Antonio De Curtis in arte Totò, è una livella che rende il potente del tutto simile all'ultimo reietto, anche se i due eventi vengono celebrati in modo differente. Totò era un comico che ha dato un senso filosofico a quella pessima abitudine, tutta nostrana, di celebrare le tombe dei defunti come una prosecuzione del loro "status" da vivi, arricchendone l'ultima dimora con orpelli monumentali e con quegli orrendi epitaffi "commendator ,cav. ,dott ing , avv...), come a voler perpetuare le differenze a memoria dei posteri. Mai visto murat ,mecc o contad, tanto per citare alcuni dei benemeriti della società, non danno un tocco di classe alla tomba, non marcano una differenza sociale.

Non intendo soffermarmi sulla figura del cardinale, al quale persino un sito come UAAR, distante anni luce dal mondo della fede, proprio su AgoraVox, ha dedicato un attestato di stima sia per la persona che per l'opera che ha intrapreso. Mi interessa l'aspetto mediatico che dà intera la misura di in che razza di paese viviamo. Un cardinale, a prescindere dall'essere o meno emerito, è "uomo di fede" che celebra la propria esistenza terrena sull'altare del trascendente, un cittadino ha il diritto di scegliere se credere o non credere, ma uno Stato ha il dovere di essere equidistante, ovvero laico.  

Quello che è invece passato sui media televisivi di questo paese, e soprattutto sui canali della RAI, è stata la dimostrazione che la Chiesa Cattolica mantiene tutt'ora intatto il suo potere temporale e di condizionamento sulle scelte politiche e quindi sulla vita dei cittadini, tutti i cittadini. Ore ed ore di trasmissioni dedicate alla figura del cardinale, alla sua opera, ai suoi meriti e alle sue dolorose vicissitudini umane che lo hanno poi condotto alla morte, rifiutando da ultimo l'accanimento terapeutico.

A corredo un bestiario, mi si passi il termine, di dichiarazioni da parte dei nostri politici tutti indaffarati a non perdere l'aggancio ai voti dei cattolici in vista delle prossime elezioni. Silvio Berlusconi "il suo insegnamento resta fondamentale per la Chiesa impegnata per l'elevamento spirituale della nostra società" (no comment), Pierluigi Bersani " ...è stata una delle voci più belle e più vere in momenti difficili... " (riferimento storico al periodo del terrorismo a Milano). Via via tutti gli altri, compresi ovviamente i ministri di questo governo, Monti in primis, che esprime una componente cattolica preponderante. Scontato e di circostanza quello di Napolitano che comunque ricorda i suoi colloqui con il cardinale dai quali trasse "ogni volta illuminate e concrete suggestioni". Nulla da eccepire per carità anche la forma, in determinate circostanze, diventa sostanza ed è lecito che ciascuno la celebri a modo suo ma resta intatta una sensazione di omaggio al potere, di deferenza verso un mondo visionario che in questo paese detta le condizioni alla politica e alla società nel suo insieme .

Non ho sentito, mi corregga qualcuno se mi sbaglio, in tutta la tirata di RAI News, per non parlare di SKY, il minimo accenno a quella incongruenza insita in quel "ha rinunciato all'accanimento terapeutico", celebrato come un martirio. Ed Eluana Englaro allora? Come mai per lei fu "obbligatorio", come mai dopo 17 anni di vita vegetativa suo padre Beppino ha dovuto ingaggiare un corpo a corpo, una lotta feroce contro la Chiesa e le Istituzioni di questo Stato, che puntualmente se ne accodano al potere, per strapparla dal "volere di Dio". Un Dio che si celebra con la sofferenza, è un Dio sadico. Quando questo paese riuscirà ad affrancarsi da questa catena, questo giogo del vivere in uno Stato laico a parole e confessionale nei fatti? Il nostro vizio capitale.

Ecco perché la morte è l'unica forma di giustizia, una livella che ripara alle ingiustizie terrene.



2 réactions


  • Damiano Mazzotti Damiano Mazzotti (---.---.---.95) 4 settembre 2012 17:51

    Più che altro bisognerrebbe percorrere un bel po’ di km lungo i sentieri della sofferenza prima di emettere giudizi su cosa è giusto e cosa è sbagliato.

    Il Cardinale Martini sapeva quello che diceva e faceva perchè leggeve le sacre scritture in forma originale, senza le "manomissioni" e cattive interpretazioni, aggiunte e stravolgimenti dei giorni nostri.

    Gesù ci ha lasciato solo due insegnamenti principali: "Misericordia voglio, non sacrificio" e "Ama il prossimo due come te stesso". Tutte le altre regole sono buffonate più o meno burocratiche legate alle mode dei tempi e alla cattiveria e alla stupidità dei burocrati. 

    E le personalità aride, burocratiche e i politicizzate esistono purtroppo all’interno di ogni religione e di ogni istituzione umana, comprese le università e la scuola.
     
    Pensate alla stronzata di bocciare una persona solo perchè va male in una materia. Per fortuna molti insegnanti col buon senso chiudono un occhio. In effetti nella vita serve saper fare molto bene una cosa sola, in moltissimi casi.


  • (---.---.---.148) 10 settembre 2012 18:19

    NONOSTANTE I GRANDI PROBLEMI CHE STA ATTRAVERSANDO L’ ITALIA , IL CORRIERE DELLA SERA HA DEDICATO QUATTRO PAGINE ALLA MORTE DEL CARDINALE MARTINI,QUESTO MIO COMMENTO E’ RIVOLTO ALLO SDEGNO CONTRO QUEI GIORNALISTI BIGOTTI. , CHE INSISTENDO NEL DESCRIVERE IL CARDINALE L’UOMO DEL DIALOGO, CREDONO DI AVER SCOPERTO L’ACQUA CALDA, IL DIALOGO E’ ’ DELLA PERSONA CHE RAGIONA, E SECONDO LA SCIENZA SERIA MONDIALE I FEDELI DI QUALSIASI RELIGIONE NON RAGIONANO. VI SEMBRA ONESTO CHE LA GERARCHIA RELIGIOSA CRISTIANA SI DA’ TITOLI ABUSIVI, COME SANTITA’ ECCELLENTISSIME, ECCELLENZA, EMINENZA , MONSIGNORE, VICARIO DI CRISTO ECC. TUTTI TITOLI CONTRO LA GENTE CHE SOFFRE LA FAME , TITOLI CONTRARI AL LORO CRISTO CHE PREDICAVA LA POVERTA , QUESTO CRISTO FIGLIO DI DIO CHE PREDICO’ SU UN GRANELLO DI TERRA A QUATTRO PRIMINTIVI , PER LE PERSONE CHE RAGIONANO , E’ ASSURDO , RIDICOLO, INFANTILE , CIO’NONOSTANTE IL CRISTIANESIMO HA OCCUPATO MEZZO MONDO , LA SCIENZA MONDIALE HA DIMOSTRATO CON PROVE CONCRETE CHE TUTTE LE RELIGIONI APPARTENGONO ALLA CIARLATANERIA E IL CARDINALE MARTINI, ANCHE SE DIALOGAVA ERA UN RELIGIOSO, CON ARGOMENTI CAMPATI IN ARIA E NON CI SONO , VANGELI O BIBBIE CHE TENGONO. PER IL BENE DELLA SOCITA’ INVITO I GIORNALISTI BIGOTTI A RAGIONARE E CONSIGLIARE I LETTORI CHE LA PREGHIERA I SAGRAMENTI SONO’ ASSURDI PAZZESCHI , PERDITA DI TEMPO . MAGO PROF, SILVA

     


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