martedì 28 agosto 2012 - Antonello Laiso

La "love zone" dell’amore nella città di Napoli

La querelle estiva non priva di toni coloriti tra il sindaco De Magistris ed il Cardinale Sepe della città di Napoli sull'idea del primo cittadino di riservare una zona a luogo dell'amore, rischia di diventare uno scontro Istituzionale tra politica e Religione che non giova in questo momento in particolare alla nostra città. 

Sembra, per sdrammatizzare un po' i toni, che questa stia passando come l'estate di Peppone e Don Camillo. Premettendo di essere Cattolico e di condividere certe regole della sfera morale ed etica, pur senza estremizzare verso un proibizionismo che ha sempre avuto l'effetto opposto, non penso che l'input ad un ragionamento del Sindaco De Magistris per tale idea possa aver leso più di tanto codeste sfere.

Discutere, regolamentare su un qualcosa che esiste, non può intaccare né la morale né la Religione. Non si voleva di sicuro promuovere la prostituzione né cadere in una gaffe, soprattutto se il Sindaco è un ex Pubblico Ministero. La "love zone" di prostituzione, dall'idea del sindaco, assume quella valenza al passo con i tempi, di un qualcosa che non dovrebbe essere, ancora oggi, percepita come qualcosa di amorale, le amoralità son ben altre. La tutela di tante donne che si prostituiscono nella nostra città in primis e che hanno creato, di fatto, una zona dell'amore, individuata nella zona industriale, potrebbe essere vista come un qualcosa di positivo e non certamente di amorale.

In molte città d'Europa, dall'esempio di Amsterdam e proseguendo per Londra o Monaco, ho potuto appurare che esistono le cosiddette zone dell'amore, tali zone autorizzate o tollerate non sono viste come un qualcosa di degradante nella città, ma di un contesto di città o meglio di quella parte di persone della città. Non si sconfigge la prostituzione, se pur vogliamo considerarla amoralità proibendola, la senatrice Merlin ha lasciato un vuoto legislativo per il mestiere più antico del mondo che è sempre esistito e sempre esisterà, con o senza una Love zone.

L'idea del sindaco poteva servire anche per la lotta alla criminalità organizzata, che dalla prostituzione ricava una parte degli introiti. Ciò che ha provocato le ire del Cardinale, non era di certo un'intenzione di offesa a quell'istituzione religiosa, della quale il cardinale è il rappresentante nella nostra città. Visto che la realtà evidente della prostituzione è sotto i nostri occhi, sarebbe interessante e costruttivo lavorare insieme istituzionalmente anche se in campi diversi su un'ipotesi da non considerare blasfema.



1 réactions


  • (---.---.---.140) 28 agosto 2012 11:38

    Condivido quanto scritto i moralismi sono il percorso dell’ ipocrisia.


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