venerdì 17 settembre 2021 - Marco Barone

La dittatura egiziana tra il sostegno delle Nazioni Unite, incontri con l’Italia ed esercitazioni militari congiunte

Questo mese di settembre è iniziato in modo incredibilmente importante per l'Egitto di Al Sisi. Dalla nota esercitazione militare con la partecipazione di 21 Paesi, tra cui USA ed Italia, Bright Star, all'incontro bilaterale al Cairo con l'Italia, al sostegno ricevuto dalle Nazioni Unite in materia di diritti umani. 

Non è uno scherzo. È successo davvero. Il 13 settembre, il giorno prima dell'udienza farsa che farà indignare l'Italia, o meglio la società civile italiana, quella di Patrick che è in detenzione cautelare preventiva e rischia di farsi cinque anni di galera per aver espresso dei pensieri sull'Egitto letti in modo ostile dalla dittatura egiziana, le Nazioni Unite diffondono un comunicato con il quale si parla dei progressi che ci sono stati in Egitto.

Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) e il Ministero della Pianificazione e Sviluppo Economico hanno pubblicato infatti il Rapporto sullo sviluppo del progresso umano in Egitto, il tutto sotto il patrocinio del presidente Abdel Fattah El Sisi. Si legge ad esempio che "negli ultimi anni, l'Egitto ha mantenuto il suo impegno a introdurre riforme nei settori della salute, dell'istruzione, della ricerca scientifica e di alloggi adeguati,oltre che a concentrarsi in particolare sulle dimensioni relative alla qualità e alla competitività, anche attraverso gli impegni forniti nella Costituzione del 2014 oltre che con Egitto Vision 2030". Un rapporto che viene realizzato dopo dieci anni dal primo. Copre la rivoluzione del 2011 ed il colpo di Stato del 2013, che non verrà chiamato colpo di Stato, che porterà al potere Al Sisi e la sua dittatura militare. Non si parla di dittatura in quel rapporto di quasi 400 pagine. Un rapporto che fornisce una revisione analitica delle politiche adottate e attuate durante questo periodo e il loro impatto sugli egiziani. Costruire su quei risultati e sul programma d'azione del governo, propone un insieme di politiche per il futuro che avrebbe ulteriormente aumentato il processo di sviluppo umano che l'Egitto ha avviato, scrivono nel loro comunicato. Dunque, le Nazioni Unite credono che la dittatura di Al Sisi possa contribuire al progresso umano in Egitto? Questo è. Non c'è molto da dire. La realtà è questa. 

E che dire dell'incontro tra Italia ed Egitto al Cairo avvenuto sempre a settembre? Il terzo incontro bilaterale tra i due Paesi i colloqui si sono tenuti presso il ministero degli Esteri. Le consultazioni, riferisce la stampa araba, si sono concentrate sull'affrontare le relazioni politiche, economiche e commerciali bilaterali, secondo una dichiarazione rilasciata dal ministero degli Esteri egiziano. In particolar modo sulla questione della diga del rinascimento, costruita da italiani, in Etiopia, che sta rischiando di scatenare una guerra perché l'Egitto non la vuole ed aveva minacciato anche di farla saltare in aria. Diga in costruzione dal 2011 l'Egitto aveva bisogno a quanto pare oltre che del sostegno americano che ha già incassato, anche di quello italiano. Ovviamente del fatto che ad ottobre inizi il processo per l'omicidio di Stato compiuto contro Giulio Regeni, e che vede l'Egitto essere in trincea con le sue posizioni calunniose, ciò sembra non aver disturbato minimamente i rapporti diplomatici tra Italia ed Egitto. 

mb




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