mercoledì 16 agosto 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

La concessione degli emiri: “Alla Cop-28 si potrà manifestare”

“Gli attivisti climatici avranno a disposizione degli spazi per manifestare pacificamente e far sì che le loro voci siano ascoltate”.

Questa è la concessione che gli organizzatori della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di quest’anno (Cop-28), in programma a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dal 30 novembre al 12 dicembre.

Dietro il fatto che sia stato necessario fare quella dichiarazione, che promette di garantire qualcosa che il diritto internazionale già riconosce e tutela, si cela il fatto che gli organizzatori si sentano gli occhi addosso (li hanno già per il fatto che il presidente della Cop-28 è il capo dell’azienda petrolifera nazionale) e che quindi prevedano di fare un’eccezione alla regola, per due settimane, del divieto di protesta pacifica.

La situazione dei diritti umani negli Emirati è assai negativa. Esprimere dissenso attraverso le proprie opinioni, la partecipazione a gruppi organizzati o la manifestazione pacifica è un crimine.

Oltre 10 anni fa, 60 esponenti della società civile locale vennero processati e condannati a lunghe pene detentive: nessuno di loro è tornato in libertà, neanche i 55 che hanno terminato di scontare la condanna.




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