giovedì 8 agosto 2013 - Lorenza Morello

La bulimia mediatica sul caso Esposito

Dopo il giudice Esposito, anche la politica sdogana il dialetto.

Della sentenza hanno già parlato tutti, talmente tanto e talmente a lungo che non si rende nemneno necessario qui specificare di quale pronuncia io stia parlando. E questo è ciò che si definisce una comunicazione inequivocabile.

Ma c'è un dato che balza agli occhi che pochi hanno evidenziato e che è, a ben guardare, la bulimia mediatica di cui è affetta la società attuale. Il CSM ha redarguito il Presidente Esposito per le sue dichiarazioni. Doveroso, senza dubbio, ma tardivo.

Prima di lui fior fior di magistrati e PM avevano già riempito palinsesti mediatici con dichiarazioni che, non solo dal punto di vista deontologico, dovrebbero essere vietate. Ma il è proprio il senso del limite che questa società pare aver smarrito.

E così il direttore di un giornale - che si dice amico di lunga data del magistrato - pur di vendere una copia in più non si autolimita nel proporre un'intervista che già sa che il magistrato non dovrebbe rilasciare. "Il direttore ha fatto il suo lavoro" mi si dirà. E il magistrato non avrebbe dovuto rispondere. Giusto, ma la deontologia vale per entrambi.

Così come vale per le altre testate che nei giorni successivi non attendevano altro che farsi scherno del Giudice per il suo gergale partenopeo, e il tutto approdando financo all'aula parlamentare per divenire un ennesimo momento di autocompiacimento dialettale di senatori in cerca d'autore.

Una classe dirigente che, dalla politica alla magistratura, va ripensata tutta, se non si vuole che il Paese imploda sotto le macerie ineluttabili di una Babele annunciata.

 

Foto: Wikimedia



2 réactions


  • (---.---.---.123) 8 agosto 2013 13:30

    Non capisco perché si facciano tante menate tutti quanti.

    A mio parere il giudice Esposito ha fatto niente altro che CHIARIRE con parole più semplici e comprensibili a tutti, ciò che già si stava tentando di trasformare via media... infatti ha chiarito spiegando la sentenza e non cè alcun altro modo di interpretarla, basta, stop. Non mi sembra abbia portato proprie conclusioni o iullazioni, ma che si sia limitato a dissipare dubbi che alcuni potevano avere.


  • paolo (---.---.---.137) 8 agosto 2013 19:08

    Ammesso e non concesso che il Mattino non abbia confezionato il tarocco ,perché c’è il forte sospetto che ,deprimente dialetto del giudice a parte ,il giornalista abbia trasformato una considerazione di cultura giuridica generica in una puntuale sulla sentenza Mediaset .


    Basta che nella registrazione ci si infili , al punto giusto , la domanda puntuale che tutto il senso dell’intervista cambia . E’ esattamente quello che sostiene Antonio Esposito .
    Se si disponesse del supporto di registrazione originale non dovrebbe essere impossibile appurarlo . 

    La longa mano munifica del miliardario ha prodotto e può produrre questo ed altro .
    Vediamo se la magistratura inquirente riesce ad appurare la verità ,perchè delle due l’una , o mente il giornalista o mente il giudice . E meno male che erano amici .

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