martedì 18 febbraio 2014 - Carla Mereu

La bufala del bambino che vaga da solo nel deserto siriano

Ha destato notevole attenzione sia sui Social Network ma anche, e sopratutto, sulla stampa (importanti giornali quali Repubblica hanno ripreso la notizia) la foto di un piccolo profugo, un bambino di soli 4 anni che cammina da solo nel deserto fra la Siria e la Giordania.

In realtà, come afferma il Washington Post, alle spalle di questa storia ci sarebbe un fraintendimento: la foto pubblicata su Twitter da Hala Gorani, corrispondente della CNN, con una didascalia strappalacrime secondo cui il bimbo attraversava il deserto solo, dopo essere stato separato dalla sua famiglia, ha fatto il giro del mondo in pochi secondi; d'altronde l'idea di un bimbo che, per fuggire alla guerra, con solo un busta presumibilmente contenente tutto quello che ha, che cammina sperduto nel deserto al confine fra Siria e Giordania, non poteva che commuovere tutti: dal web (circa 8.000 condivisioni), alla stampa, alle tv.

Andrew Harper, rappresentante dei volontari dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, afferma che il bimbo si chiama Marwan e, ripubblicando la foto (dove il bimbo è attorniato dai volontari) aggiunge una nuova didascalia che afferma che il bimbo è «temporaneamente» separato dalla sua famiglia.

In realtà, l'equivoco nasce dal taglio (voluto) che è stato dato alla foto. Come si può vedere da un altro scatto il bimbo è semplicemente rimasto indietro rispetto al gruppo degli altri suoi connazionali che stanno, tutti insieme, abbandonando la loro terra devastata dalla guerra civile.

Come continua a dichiarare Harper, in Siria l'"attraversamento" del deserto da parte delle popolazioni disperate avviene ogni giorno: cosa consueta e non certo rara che bambini, anziani o disabili rimangano qualche passo indietro, ma sempre sotto la sorveglianza del resto del gruppo.

Oggi sono finalmente apparse tutte le foto, sempre sull'account Twitter di Harper dove viene spiegato il malinteso per cui Marwan, che in poche ore è diventato il simbolo della condizione precaria dei bambini nei paesi in guerra, è in realtà il simbolo di tutti i rifugiati siriani in fuga dal loro paese



3 réactions


  • (---.---.---.115) 19 febbraio 2014 13:19

    Fraintendimento. Chiamiamolo così.
    Noi siamo i buoni con la pettorina azzurra e disarmati, Assad è cattivo cattivo tanto da far attraversare il deserto a piedi (la citazione biblica fa una certa presa in USA) ad un povero bambino solo.
    Fraintendimento.
    Che quando è studiato ed utilizzato volutamente dai media si chiama propaganda.
    Non sembrano forse belli e fieri i biondi nazisti nei filmati di regime?
    Senza vedere un filmato dei lager qualcuno crederebbe possibile che quel popolo atletico e sorridente abbia massacrato milioni di persone e dato inizio ad una guerra?
    Noi siamo i buoni con la pettorina azzurra nei filmati del nostro regime.
    La verità è che la Siria serve per far passare un oleodotto senza pagare Assad che fa il difficile. Storia già vista.
    Good luck


    • Sergio (---.---.---.254) 26 febbraio 2018 13:34

      1) Fonti 2) Da dove a dove dovrebbe andare questo oleodotto? Considerato che sopra c’è la Turchia e sotto la Giordania entrambi stati stabili filo occidentali.


  • Sergio (---.---.---.254) 26 febbraio 2018 13:33

    La verità è che la siria serve per far passare un oleodotto senza pagare Assad, ma davvero si può credere a questa bufala? Davvero servono 10 anni di guerra piuttosto che pagare una persona o aggirare l’ostacolo da nord o da sud risparmiando pochi centinaia di chilometri di tubi?


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