lunedì 31 luglio 2017 - marina bontempelli

La Sonnambula di Bellini alla Fenice di Venezia

Nella calda settimana a cavallo tra Giugno e Luglio la Sonnambula, prima delle tre grandi opere di Vincenzo Bellini (Norma  la seguì nello stesso anno e I Puritani quattro anni dopo) è tornata alla Fenice. L’allestimento è quello del 2012 al quale Bepi Morassi ha voluto dare un taglio da sophisticated comedy, un mondo molto caro al regista veneziano, ambientando la storia negli anni Trenta del Novecento in una stazione sciistica alla moda delle montagne svizzere, definizione geografica chiaramente indicata nel libretto di Felice Romani.

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teatro La Fenice di Venezia, La Sonnambula

Giustamente ricercate sono le scene di Massimo Checchetto che offrono un paesaggio chic che tuttavia mai si scontra con la delicata semplicità che sta tra Arcadia e Romanticismo e che la musica di Bellini porta con sé. Strappa qualche risatina di stupore divertito e approvazione tra il pubblico la rossa funivia e il torpedone che lo scenografo porta in scena. In armonia risultano anche i costumi di Carlos Tieppo che valorizzano le belle scene e ci fanno ricordare le eleganti tenute da telemark del periodo a cavallo tra le due guerre. Corretto il disegno luci di Vilmo Furian.

Sul podio Fabrizio Maria Carminati, che non si lascia andare a ebbrezze melodrammatiche, ma conduce con gusto ed equilibrio l’orchestra e mettendo nel giusto risalto le parti vocali.

Irina Dubrovskaya, dà corpo e voce ad Amina piroettando in estensioni estreme. Alla recita cui abbiamo assistito ha concluso il rondò “Ah! non giunge” con un acrobatico fa5, suscitando entusiasmo tra il pubblico.

Shalva Mukeria, risulta un Elvino un po’ freddo, manca della morbidezza nella voce che infonderebbe carattere amoroso al suo ruolo. Roberto Scandiuzzi interpreta con nobiltà d’accento e fraseggio di classe il personaggio del Conte Rodolfo. Silvia Frigato, dotata di voce agile e di acuti facili, è l’invidiosa Lisa.

Completano il cast Julie Mellor nel ruolo di Teresa, William Corrò, Alessio, e Roberto Menegazzo, un notaro.

 Il coro, diretto da Claudio Marino Moretti, offre un esempio di alta professionalità vocale e scenica.

Il pubblico ha tributato una calda accoglienza a questo produzione applaudendo a lungo gli interpreti.

www.teatrolafenice.it




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