venerdì 7 giugno 2013 - UAAR - A ragion veduta

L’omofoba proposta di una moratoria sui temi etici

È senza dubbio da apprezzare la decisione di partecipare al Gay Pride di Palermo, che si svolgerà il prossimo 14 giugno, presa dalla presidente della Camera Laura Boldrini e della ministra per le pari opportunità Josefa Idem. Del resto, è anche doveroso, da parte delle istituzioni, mostrarsi solidali con gay e lesbiche che vivoni in un paese che non solo nega loro il riconoscimento delle unioni (unico paese dell’Europa occidentale a farlo), ma non li protegge nemmeno dalla ricorrenti violenze di cui sono vittime. La decisione non poteva però sfuggire agli occhiuti rappresentanti dell’Onniveggente.

Avvenire ha dato prontamente spazio alla replica di Eugenia Roccella, esponente del Pdl, che ha chiesto che il governo “risponda alla partecipazione del ministro Idem al Gay Pride come ha fatto con le esternazioni del sottosegretario Biancofiore su unioni civili e matrimonio gay”. Cioè, l’esponente clericale del centro-destra mette sullo stesso piano le scivolate omofobe, o quantomeno inopportune, della sua collega di partito, con l’espressione di solidarietà da parte delle istituzioni verso i diritti degli omosessuali. Roccella, tra le figure di spicco durante il Family day organizzato dai vescovi nel 2007, ha invocato “una moratoria sui temi etici” per “evitare lacerazioni e conflitti nel paese e nella maggioranza che sostiene il governo”. La “moratoria sui temi etici”: lo stesso mantra che era stato minacciosamente esternato da un altro pidiellino clericale, Maurizio Sacconi, durante la marcia degli antiabortisti tenutasi il mese scorso a Roma, cui aveva partecipato. Proprio Roccella fa parte della pattuglia integralista che aveva protestato davanti all’ambasciata francese in Piazza Farnese a Roma all’indomani dell’approvazione dei matrimoni gay con una maglietta dallo slogan eloquente: “giù le mani dalla famiglia”.

Proprio dalla componente ultra-cattolica arrivano quindi ammonimenti al governo. E ciò fomenta divisioni e conflitti, anche all’interno dello stesso Pdl. In questi giorni si parla anche di un progetto di legge, firmato da Giancarlo Galan (Pdl), per tutelare le unioni omosessuali. È chiaro che il mondo integralista sia in allarme perché si potrebbe arrivare a una intesa bipartisan su questo tema, visto che il nuovo Parlamento appare in teoria più laico (o comunque, meno clericale) dei precedenti.

D’altronde, la religione è storicamente uno dei fattori che accentua l’intolleranza verso gli omosessuali, giudicati un’aberrazione dell’ordine naturale voluto dalla divinità. Una recente ricerca a livello internazionale del Pew Research Center mette in evidenza come ci sia una forte relazione tra alta religiosità e condanna morale dell’omosessualità, soprattutto nei paesi islamici e africani e in quelli ortodossi. Le uniche eccezioni del trend globale sono da un lato la Cina e la Russia (paesi ora molto secolarizzati ma con scarsa accettazione degli omosessuali e dei diritti umani in generale) e dall’altro il Brasile e le Filippine (paesi con alta religiosità ma notoriamente tolleranti sul tema).

Per i paesi più secolarizzati, c’è da ritenere che l’omofobia venga da lontano: per la Cina dalla tradizione confuciana, dal taoismo e dalla repressione illiberale attuata dal regime comunista; per la Russia sempre dal regime comunista ma, in tempi recenti, anche dalla Chiesa ortodossa che ha riconquistato potere grazie a Putin (tant’è che è stata approvata di recente una legge che criminalizza la “propaganda” gay). Indicativo il dato di Israele, paese con una forte componente di ultra-ortodossi e musulmani, dove coloro che si definiscono laici accettano di più l’omosessualità (al 61%), al contrario degli integralisti ebraici (al 26%) e degli islamici (un magro 2% di questi tollera i gay).

Per concludere, è curioso che chi proponga una moratoria sui temi etici non la proponga in entrambe le direzioni. Sarebbe bello venire a sapere che la pasdaran Roccella ha chiesto a tutti gli amministratori pubblici di non partecipare ad alcuna manifestazione cattolica. Non accadrà. Dottrina, clericalismo e omofobia vanno sempre a braccetto. Un’orgia ben più ridicola di qualunque episodio mai avvenuto ai gay pride.



1 réactions


  • (---.---.---.210) 7 giugno 2013 09:59

    Il salva-famiglie Putin ha appena annunciato il suo divorzio.
    Possibile che non ce ne sia uno di questi che riesca a far funzionare la propria, di famiglia?


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