L’insostenibile doppiezza della politica
Vorrei segnalare ai navigatori curiosi di conoscere qualche pezzetto di verità, il saporito editoriale di Marco Travaglio sul “Il Fatto Quotidiano” del 19 marzo, che smaschera lucidamente i meschini giochetti di parole di una politica sempre più avvitata nei suoi insopportabili rituali.
Cito Travaglio: normalmente il parlamentare che approfitta del segreto dell’urna per impallinare il suo partito è un “franco tiratore”, ma se si parla del M5S è una sana manifestazione di dissenso contro la pretesa di Grillo di telecomandarlo.
Scouting: quando Berlusconi avvicinava i parlamentari per portarli dalla sua parte era “mercato delle vacche”, se Bersani fa avvicinare i grillini uno ad uno è “scouting” e odora di lavanda.
Leninismo: Bersani critica il M5S, perché pretende disciplina dai senatori, e invoca più democrazia. Però ci dovrebbe spiegare con quale metodo democratico è passato in 48 ore dall’offerta delle due Camere a Monti e al M5S, al duo Franceschini-Finocchiaro, fino al duo Boldrini-Grasso. Da che pulpito viene la predica!
Personalmente desidero fare un paio di riflessioni sullo stesso argomento:
- la politica miliardaria. Il “mantra”, ossessivamente ripetuto da Bersani per criticare la proposta netta di Grillo di cancellare il contributo pubblico ai partiti, si conclude sempre con la frase ad effetto "non vogliamo che solo i miliardari possano fare politica". L’affermazione è veramente sconcertante in quanto siamo davanti al fatto compiuto che il primo partito italiano è diventato il M5S, senza contare su un solo euro pubblico, e se allude al fatto che Grillo è benestante, non è vero che ha impegnato i suoi soldi per far politica.
-occupazione militare della sinistra nelle istituzioni. I giornali di destra oggi titolano così. Fino a ieri le due massime cariche di presidente del Senato e quello della Camera erano ricoperte da Schifani e da Fini, entrambi dello schieramento della destra. Vi pare normale considerare giornalisti Belpietro, Feltri, Sallusti, Ferrara, che parlano di golpe e ricorso alla piazza e vomitano ogni giorno insulti alla magistratura per ordine del loro padrone?
Sistema televisivo privato, più quello lottizzato dei partiti, giornali in mano ai grandi capitalisti Repubblica (di De Benedetti), Corriere della Sera (industriali e banche), Il Sole 24 ore (Confindustria), Libero, Il Giornale, Il Foglio manganellatori prezzolati conto terzi, tengono in piedi questo sistema e questa Casta.
Con la regola di salute pubblica di ispirazione grillina, di togliere i finanziamenti pubblici all’editoria, la maggior parte fallirebbe. Se da parte nostra non li compriamo e sabotiamo gli apparecchi televisivi, facciamo un bel passo in avanti.