sabato 1 settembre 2012 - Aldo Funicelli

L’estate delle manovre su carta

Lo ammetto, l'anno scorso mi sono divertito di più: le proposte più svariate (e non attuate) per ridurre il debito, per mettere a posto quei conti che ancora oggi non lo sono... il taglio delle province, delle festività, delle feste patronali.

Quest'anno, di estate, si è parlato di roghi, ovviamente. E anche dell'Ilva a Taranto, che sta continuando a inquinare e a far ammalare le persone, ma purtroppo, non possiamo farci nulla perché sul piatto della bilancia, dall'altra parte, c'è il profitto, l'industria, la produttività. 

Ma anche degli annunci roboanti dei ministri tecnici per uscire dalla crisi (“la fine del tunnel è vicina”), per rientrare dal debito, per aiutare i giovani. Proposta puntualmente smentite. Scusate, ci siamo sbagliati, non possiamo abbassare le tasse.
 
Piacerebbe chiedere a questi tecnici (cui oggi in tanti chiedono pure il bis per la prossima legislatura) quale delle loro riforme (pensioni, lavoro, decreto sviluppo) contiene all'interno dei contenuti per i giovani, per il lavoro, per le donne.
 
E piacerebbe chiedere anche ai politici che si candidano a guidare il paese, o che si auspicano le grandi alleanze, cosa intendono fare su disoccupazione giovanile, l'Alcoa in Sardegna, sullo sviluppo da dare al paese. Che idea avete per il nostro futuro?
Grandi opere, TAV, inceneritori, cemento?
 
Il caso dell'Ilva, e le polemiche sulle intercettazioni tra Mancino e Napolitano sono la cartina al tornasole di quanto sta succedendo. Da una parte quelli che vorrebbero applicare le leggi, i principi della Costituzione, cambiare le cose, o farla finita coi misteri d'Italia (come la trattativa, che si dice sempre presunta). Dall'altra i conservatori. Ecco perchè le proposte, i gridi di guerra (contro l'evasione, per la crescita) sono solo proposte di carta, elettorali.
 
L'immagine di questa estate? I libri della biblioteca di Gerardo Marotta (la biblioteca per gli studi filosofici) tra rifiuti e degrado.
 



1 réactions


  • (---.---.---.129) 1 settembre 2012 20:02

    Controcanto >

    Angela Merkel deve “temporeggiare” fino al giudizio della Consulta tedesca sulla conformità del Fondo salva-Stati. Fondo da non dotare di “licenza” per l’acquisto di titoli di Debito sovrano.
    Punta quindi a “sostenere il lavoro di Draghi” ed a “rinviare” possibili richieste di aiuti finanziari in funzione anti-spread.
    Per questo non lesina a Monti parole di fiducia.
    Definisce “impressionante” la sua agenda di riforme e si dichiara convinta di un calo dello spread per la nostra capacità di “farcela da soli”.

    E Monti?
    Non perde l’occasione di farLe eco rimarcando i “progressi significativi” compiuti e “riconosciuti” anche dai mercati con il tasso dei Bot tornato sui valori di marzo. Quando la Bce “iniettava” alle Banche centinaia di miliardi all’1%.
    A Monti basta che il tasso dei Btp decennali stia sotto il 6%. Condizione base per non dover firmare la “lettera d’impegni” di uno scudo anti-spread.

    Ecco la nota d’accordo.
    Nonostante il differente quadro economico della Germania a Monti non giova cambiare lo spartito di una Merkel che consente a Draghi di “calmierare” i mercati con i suoi strumenti “non convenzionali”.
    Finchè dura meglio intonare un “duetto” a mo’ di Pantomima e Rimpiattino


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