lunedì 11 marzo 2013 - Mary Lou

L’Uovo di Pasqua Kinder è cibo per ricchi

Avete presente l'inimitabile uovo di Pasqua della Kinder, cioccolato al latte su cioccolato bianco, che è forse uno dei pochi a coniugare la voglia di buona pasticceria e una sorpresa degna delle aspettative?

Ecco, cominciate a giustificare nonne e prozie che optano per la sua versione triste, l'uovo di cioccolato zuccheroso e fragile del discount, con dentro un regalino che crea più di un malumore nelle mattine di Pasqua.

Secondo una ricerca condotta da Il Fatto Alimentare, il prezzo del Kinder Gran Sorpresa Ferrero da 41 grammi negli ultimi anni è salito a livelli esorbitanti, venendo a costare la bellezza di 94 euro al chilo.

Rispetto al 2012, il suo prezzo è aumentato del 14% (l'anno passato la spesa era di 82 euro al chilo).

Ciò significa, facendo un rapporto quantità/prezzo, che l'Uovo Kinder ha tutti i requisiti per occupare il quarto gradino del podio nell'apogeo dei beni alimentari di lusso, preceduto solo da zafferano, tartufo e caviale.

Se siete tra i fortunati che comunque ne riceveranno uno da parenti generosi, centellinate i vostri assaggi di cioccolato come fareste con l'aragosta. 



6 réactions


  • Geri Steve (---.---.---.210) 11 marzo 2013 16:23

    C’è una certa confusione fra il costo e il prezzo...

    GeriSteve


  • (---.---.---.8) 11 marzo 2013 19:20

    Ed è ancora poco! Dovrà costare tanto da essere disponibili soltanto per i ricchi: per quegli stessi ricchi che tanti straccioni stanno ulteriormente foraggiando facendosi svenare. Seguitate a seguire chi aiuta le banche e poi lamentatevi! Fra poco arriverà la fame vera, altro che l’ovetto. E questo grazie a un esercito di imbecilli pronti a farsi imboccare da politicanti senza scrupoli! Vergogna per quello che state combinando!


    • (---.---.---.223) 12 marzo 2013 18:43

      AHAHA ma cosa c’entra? è ridicolo!


  • pint74 pint74 (---.---.---.123) 11 marzo 2013 20:33

    Ce ne sono di generi alimentari che,in rapporto alla qualità,costano troppo ma hanno successo grazie a pubblicità mirate...E’il cittadino,declassato al giorno d’oggi,a consumatore,che deve svegliarsi ed iniziare a leggere eitchette,informarsi su dove viene prodotto un determinato oggetto ed altro.


  • (---.---.---.82) 11 marzo 2013 21:39

    E pensare a quanto sfruttamento (specialmente di bambini!) c’è dietro il cacao ... perciò nelle pubblicità ci fanno vedere solo le mucche e il latte, mentre sul cacao ... non vedo, non sento, non parlo!!!


    Giuseppe Fusco

    • (---.---.---.138) 29 marzo 2013 14:08

      Perché il cacao, nell’immaginario collettivo, paragonato al latte, fa male.
      Sono cinquant’anni che sugli ovetti scrivono "+ LATTE, - CACAO".
      E poi vuoi mettere la visione di un pascolo alpestre con una mucca felice (che non esiste) con quella di bimbi e peones sudamericani che si spezzano la schiena a coltivare cacao per pochi centesimi?


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