sabato 22 ottobre 2016 - Marina Serafini

L’Elfo dispettoso

Ho incontrato un omino che è verde e flessuoso. Col naso all'insù saltella da un albero all'altro cercando nel cielo quel che solo lui sa. Ma invero verde non è: è solo il riflesso del bosco, in cui lui si confonde, visibile solo a chi occhi possiede per farlo.

Un omino davvero non è, ma un omone forzuto, dalle spalle ben ampie e la vita sottile. Son grosse le mani e più forti le braccia, in agili mosse lui corre e poi salta.
 
Kod lui si chiama, ed un Elfo lui sembra, di quelli che amano il gioco e lo scherzo, ma son buoni di cuore - e quindi far male non sa. Salta in modo farsesco tra i rami: ti mostra che è bravo, e poi corre veloce con le gambe sottili.
 
Un elfo, un elfo lui pare, nel bosco e sul mare, con gli occhi che riflettono il colore del cielo. E i pesci accorrono a frotte, i delfini e i gabbiani, a corteo nella sua traversata sul piccolo guscio di noce. 
Gioca, urla e sorride. Colpisce con forza e si spiace, adora il frastuono dei giochi che fa, e arriccia le labbra, senza nemmeno saperlo, in tenera smorfia davvero.
 
Un pò dispettoso ma affatto crudele, in molteplici forme si lascia osservare. Ora un colore, ora una voce sottile, e canta e saltella per le strade che trova. 
Il cielo lo ammira, le fronde lo toccano un pò, curiose di cogliere il tono di quel vispo individuo. 
Larghe le spalle, grosse le mani, i segni sul viso dell'esperienza vissuta: è bello il sorriso che nasconde lo scherzo, ti morde e ti punge ma male non fa. 
 
Oggi indossa un buffo berretto, morbido in forma che termina in su. Sembra un antico berretto da notte, la cui punta rimane laggiù. Tiene calda la testa e ripete la lagna, che ha male alla schiena ma è tutta una balla. Lui salta, alza massi e rinterra quei tronchi che cadono giù. 
 
È bello quest'elfo e gli piace star solo: lui chiama gli amici ma poi se ne va.
E rimane per ore a far delle cose che capir non si può. 
 
Cammina nel fiume, tra le canne e i riflessi del sole, e amici guizzanti dalle forme allungate lo accompagnano un pò.
Le rane e i cinghiali, i meli e i noccioli, la terra lo ammira con tutti i suoi figli.
 
E adesso sorride dal posto in cui sta, mentre vede il mio sogno che fassi realtà.
 
 
 


2 réactions


  • KOD (---.---.---.26) 22 ottobre 2016 13:59

    Saluto in ELFICO: elous ahm dokka bahiln, meravgl el kos x Kod. samharin el fus sekissà, sed prefix allaus nsekapì.


  • Marina Serafini Marina Serafini (---.---.---.117) 23 ottobre 2016 14:30

    :) ...Elfi dispettosi ma sensibili...


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