giovedì 18 ottobre 2012 - ///

L’America preme affinché il Giappone riattivi le centrali nucleari

Secondo Washington's Blog, gli USA vogliono che il Giappone provveda al riavvio dei reattori reattori nucleari il più presto possibile. Si parte da due premesse:

1) I reattori nucleari di seconda generazione dello stesso modello di Fukushima - quelli ad acqua leggera, in gran parte realizzati dall'americana General Electric - furono scelti e diffusi non per ragioni legate alla loro sicurezza, bensì perché ritenuti i più idonei allo sviluppo di tecnologie militari. Segnatamente, perché potevano essere alloggiati su sottomarini nucleari.

Iruolo degli Stati Uniti nello sviluppo dell'industria nucleare in Giappone è testimoniato proprio dall'alto numero di questi reattori nella Terra del Sol levante. Ruolo che si è spinto fino ali aiuti - più o meno segreti - affinché Tokyo potesse sviluppare un proprio programma nucleare negli anni Ottanta.

2) Dopo il disastro di Fukushima, nel tentativo di proteggere le proprie industrie nucleari anziché i cittadini, GiapponeStati Uniti e Unione Europea hanno alzato l'asticella del livello di radiazione ritenuto "accettabile". Risultato? Le autorità americane e canadesi hanno praticamente smesso il monitoraggio quotidiano della radioattività perché considerata di livello "troppo basso". Per sostenere l'economia di Tokyo, anche la Food & Drug Administration ha smesso di verificare i livelli di radioattività nel pesce importato dal Giappone.

Chiariti questi punti, eccoci al nodo della questione: il quotidiano giapponese Nikkei riporta che il presidente Obama e il Segretario di Stato Clinton hanno fatto pressione sul governo di Tokyo per una pronta ripresa del programma nucleare:

Il governo degli Stati Uniti sta fortemente esortando [il governo giapponese] a riconsiderare la sua politica delle " zero bombe nel 2030", che era parte della strategia energetica e ambientale dell'amministrazione Noda, come "il presidente Obama desidera" .
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L'8 settembre, il primo ministro Yoshihiko Noda ha incontrato il Segretario di Stato americano Clinton durante la riunione dell'APEC a Vladivostok in Russia. Anche in questo caso, rappresentando il presidente degli Stati Uniti, il Segretario Clinton ha espresso preoccupazione. Pur evitando di criticare palesemente la politica dell'amministrazione di Noda, [la Clinton] ha ulteriormente fatto pressione sottolineando che erano il presidente Obama e il Congresso degli Stati Uniti ad essere preoccupati.
L'amministrazione Noda ha inviato per una missione urgente negli Stati Uniti i suoi funzionari, compreso il Consigliere Speciale del Primo Ministro, Akihisa Nagashima, per discutere la questione direttamente con gli alti funzionari della Casa Bianca, frustrati dalla risposta giapponese.
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(Secondo l'ex vice ministro dell'Energia Martin), il governo degli Stati Uniti ritiene che "La strategia energetica degli Stati Uniti subirà probabilmente un danno diretto" a causa del cambiamento della politica del Giappone verso la fine dell'energia nucleare. Ciò perché la politica nucleare giapponese è strettamente legata anche alle politiche di non proliferazione nucleare e ambientale finalizzate alla prevenzione del riscaldamento globale sotto l'amministrazione Obama.
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Nell'accordo per l'energia atomica in vigore dal 1988, il Giappone e gli Stati Uniti hanno deciso in una dichiarazione generale che, fino a quando avviene nell'impianto di riprocessamento di Rokkasho, il ritrattamento del combustibile nucleare è consentito senza il preventivo consenso degli Stati Uniti. Il ruolo più importante del Giappone [nel contratto] è quello di garantire l'uso pacifico del plutonio senza possedere armi nucleari.
L'attuale accordo Giappone-USA in materia scadrà nel 2018, e il governo avrà bisogno di avviare delle preliminari, informali discussioni con gli Stati Uniti ... già nel prossimo anno. C'è un pò di tempo prima della scadenza del contratto, ma se il Giappone lascia la sua politica nucleare in termini vaghi, gli Stati Uniti possono opporsi al rinnovo del permesso di ritrattamento del combustibile nucleare. Alcuni (nel governo giapponese) dicono: "Non siamo più sicuri di cosa accadrà al rinnovo del contratto".

PS: riguardo a Fukushima, la Tepco ha ammesso che la centrale aveva già dei problemi prima che il maremoto la travolgesse...



2 réactions


  • (---.---.---.101) 18 ottobre 2012 14:31

    First Nuclear Day

    a Roma
    in Piazza di Spagna
    Sabato 20 Ottobre 2012
    Dalle ore 10 alle ore 18

    http://renzoslabar.blogspot.it/2012/10/first-nuclear-day.html

    Renzo Riva
    Buja Udine


  • Renzo Riva Renzo Riva (---.---.---.78) 18 ottobre 2012 23:02

    LORO SI SVILUPPANO
    NOI CI SOTTOSVILUPPIAMO



    Proposed Safety Spending in China Hints at Resumption of New Nuclear Plant Approvals
    The Chinese government proposed $12 billion in safety improvements at nuclear facilities Tuesday, brightening the prospect that the country is moving toward resumption of approvals for new nuclear plants.

    China is far and away the world leader in nuclear construction, with more than two dozen reactors going up across the country. While work has resumed at those sites, permission for new projects has been on hold since a review of the country’s nuclear safety framework was initiated following the Fukushima Daiichi accidents in Japan.

    The Communist Party-owned Global Times reported that the Ministry of Environmental Protection drafted the plan approving nuclear waste treatment plants and safety upgrades at existing reactors. Since September, the ministry also has granted certification to 778 people passing nuclear safety exams, in addition to issuing environmental clearances sought by plants.

    The Global Times quoted energy experts in China as saying the safety projects are a sign that the government will resume its expansion of the country’s nuclear fleet.

    According to the World Nuclear Association, ongoing and proposed construction are slated to boost China’s nuclear generation from about 12 gigawatts to 60 gigawatts by 2020 and then to 200 gigawatts by 2030.


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