giovedì 1 giugno 2023 - Riccardo Noury - Amnesty International

Kenya, la criminalizzazione delle relazioni omosessuali colpisce anche i rifugiati

Il Kenya è l’unico paese nell’Africa dell’Est e nel Corno d’Africa che offre asilo alle persone che cercano protezione a causa del loro orientamento sessuale, identità di genere e/o espressione e caratteristiche sessuali.

Per questo, in un continente in cui le relazioni omosessuali sono criminalizzate in 32 dei 54 stati – molte persone Lgbtqia+ cercano protezione in Kenya.

C’è però un paradosso: anche in questo stato gli atti omosessuali sono puniti con la detenzione fino a 14 anni, in base a leggi risalenti dell’epoca coloniale.

Il risultato, come denunciato da Amnesty International e dalla Commissione nazionale per i diritti di gay e lesbiche, è che i richiedenti asilo e i rifugiati Lgbtqia+, residenti in uno dei più grandi campi per rifugiati del Kenya, quello di Kakuma, subiscono regolarmente crimini d’odio e violenze, compreso lo stupro, e altre gravi violazioni dei diritti umani.

Ad aprile un parlamentare ha addirittura depositato un disegno di legge sulla protezione familiare, che cerca ulteriormente di criminalizzare le relazioni omosessuali, rendere illegale per qualsiasi impresa la fornitura di servizi alle persone Lgbtqia+ e obbligare il governo a negare l’asilo o espellere i rifugiati Lgbtqia+ in base alla loro sessualità o al loro orientamento sessuale.




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