giovedì 22 maggio - Maddalena Celano

Iran - Il Diritto Inalienabile dell’Iran all’Energia Nucleare: Una Sovranità da Difendere

Nel pieno delle crescenti tensioni geopolitiche e della pressione diplomatica esercitata da Washington e dai suoi alleati, l’Iran ribadisce con fierezza la propria posizione: il diritto all’arricchimento dell’uranio non è materia di negoziazione, ma un principio fondamentale della propria sovranità.

di Maddalena Celano (Assadakah News) 

Lo ha affermato con parole chiare e decise il viceministro degli Esteri Abbas Araghchi, alla vigilia del quarto round di colloqui indiretti con gli Stati Uniti, attualmente in corso in Oman.

"Il programma nucleare iraniano ha solide basi legali e normative. È uno dei diritti del popolo iraniano che non può essere negoziato o scambiato", ha dichiarato Araghchi, come riportato dall’agenzia IRNA.

 

Una conquista ottenuta con sacrificio

L’arricchimento dell’uranio non è, per l’Iran, una semplice questione tecnica o scientifica, bensì una conquista nazionale costruita attraverso il sacrificio. "Dietro questo risultato c'è il sangue dei nostri scienziati nucleari, e non è assolutamente negoziabile", ha aggiunto Araghchi. Le sue parole richiamano alla memoria gli attentati che negli ultimi anni hanno colpito diversi scienziati iraniani, in una guerra silenziosa portata avanti da servizi segreti stranieri. È proprio per questa ragione che, agli occhi di Teheran, ogni passo compiuto nel programma nucleare civile rappresenta un tributo alla memoria di chi ha dato la vita per l’indipendenza scientifica del Paese.

 

Proposte concrete, ma l’Occidente è contraddittorio

Durante i negoziati in Oman, l’Iran ha presentato una proposta dettagliata, volta a garantire la natura esclusivamente pacifica del proprio programma nucleare. "Abbiamo presentato alle parti avverse un piano che può garantire la natura pacifica del programma nucleare iraniano. Loro anche hanno presentato il loro piano, ma purtroppo stiamo assistendo a idee contraddittorie da parte loro", ha sottolineato il viceministro. Queste parole evidenziano il clima di frustrazione che domina i colloqui: mentre Teheran propone trasparenza e collaborazione, dall'altra parte si percepiscono atteggiamenti ambigui, oscillanti tra la pressione diplomatica e l’ostinazione ideologica.

 

La questione del doppio standard

Non è possibile comprendere fino in fondo la posizione iraniana senza considerare la profonda disillusione nei confronti del sistema internazionale, spesso segnato da ipocrisie e doppi standard. Mentre l’Iran, firmatario del Trattato di Non Proliferazione Nucleare (TNP), subisce continue ispezioni e pressioni, Paesi come Israele – non firmatari del TNP – continuano ad ampliare i propri arsenali nucleari senza alcuna condanna né supervisione internazionale.

In questo scenario, l’Iran chiede giustizia, equità e rispetto: tre elementi imprescindibili in qualsiasi trattativa internazionale. E denuncia con fermezza il tentativo, da parte dell’Occidente, di trasformare il diritto in privilegio, la sovranità in concessione.

 

Non si tratta solo di nucleare, ma di autodeterminazione

Al centro della questione non vi è soltanto il diritto all’energia nucleare, ma l’intero principio di autodeterminazione dei popoli. L’Iran non è disposto a rinunciare alla propria indipendenza tecnologica ed energetica per accontentare le richieste arbitrarie delle potenze che, nel passato, hanno imposto sanzioni devastanti e fomentato instabilità regionale.

L’accanimento contro il programma nucleare iraniano, da questo punto di vista, appare come un tentativo di contenimento del potenziale scientifico e tecnologico di un Paese che, nonostante l’embargo, ha saputo sviluppare una rete di competenze autonome. Un Paese che oggi, con orgoglio, rivendica il proprio posto nel mondo multipolare che avanza.

 

Dignità e resistenza

Nel mondo di oggi, dominato da relazioni internazionali spesso fondate sulla coercizione e sull’interesse unilaterale, l’Iran continua a dare voce a un altro modo di concepire la politica estera: quello del rispetto reciproco, della sovranità, e della memoria. Il programma nucleare iraniano, per quanto controverso agli occhi dei media occidentali, è prima di tutto un simbolo: della dignità di un popolo, della sua resistenza, e della volontà di non piegarsi.

In questo senso, la posizione di Araghchi rappresenta non solo la linea di un governo, ma l’eco profonda di una nazione che ha scelto di non farsi più dettare le proprie scelte vitali da altri.

 

 

 



1 réactions


  • Paride parmondombe (---.---.---.110) 26 maggio 13:06

    Palma d’oro a cannes per il regista iraniano jafar panahi col film Un simple accident


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