domenica 3 maggio 2020 - Cesarezac

Io resto a casa?

 

 

 

Io resto a casa, questa è la raccomandazione che leggiamo sui mezzi di informazione nazionale e persino sulla pubblicità di prodotti in vendita.

Se chiediamo alla gente perché dobbiamo stare a casa, nessuno è in grado di dare una risposta logica. Nessuno è in grado di dire che male si fa ad uscire in strada rispettando il prescritto e logico distanziamento sociale pari ad un metro.

E' impressionante e inquietante vedere le strade deserte di pedoni e veicoli. Nemmeno durante la guerra mentre cadevano le bombe le strade erano così deserte.

Siamo in una pandemia senza precedenti che miete vittime in tutto il mondo.

Tuttavia le limitazioni al movimento dei cittadini in vigore nel nostro Paese non sono così diffuse altrove. In Germania la gente circola liberamente, va nei parchi, si stende al sole in costume da bagno sulle rive dei fiumi rispettando il distanziamento sociale, ma riguardo alle nostre autocertificazioni, i tedeschi sorridono ironicamente.

Sfidano la sorte? Non è così, i fatti danno torto a noi, non a loro. Siamo noi che abbiamo il maggior numero di vittime al mondo in rapporto alla popolazione. Il nostro Paese vanta, si fa per dire, tutti i record negativi fra i Paesi della UE: la popolazione meno acculturata, più ignorante, l'atmosfera più inquinata, il maggior numero di vittime della strada, di disoccupati, l'economia più disastrata ecc ecc. Forse i nostri ineffabili politici, che ci mal governano, farebbero bene a imparare dagli altri.

Recentemente il nostro Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando alla Nazione, ha riconosciuto sia pure tardivamente, che la maggior parte dei contagi e delle vittime, si registra proprio negli ambiti limitati, nelle abitazioni private, nelle RSA, Residenze Sanitarie Assistenziali, nelle case di riposo, nei conventi, nelle cliniche private o pubbliche, dove virus e batteri trovano l'habitat ad essi favorevole, e dove il distanziamento sociale è pura utopia, non all'aperto dove i raggi solari sterilizzano i virus.

L'OMS: metà dei morti è nelle case di riposo. L'Istituto Superiore di Sanità : in 1.082 strutture da febbraio al 14 aprile registrate quasi 7 mila vittime.

Stando così le cose bisognerebbe invitare la gente a uscire da casa, a passeggiare al sole, ad andare al mare. Invece in strada circolano pattuglie delle numerose polizie, di Stato, Locali, carcerarie, carabinieri, Guardia di Finanza e, perfino militari della Guardia Costiera, quella guardia costiera che in occasione del tragico naufragio della Costa Concordia, una delle navi da crociera più grandi del mondo, sebbene informata dalla sorella di una passeggera che tramite i carabinieri invocava un immediato intervento che se attuato avrebbe salvato oltre 30 vite umane,rimase inerte e intervenne troppo tardi, consegnandosi alla storia del naufragio più vergognoso della storia con un triviale epiteto: salga a bordo, cazzo.

Oggi le nostre strade sono zona di caccia delle varie polizie che invece di occuparsi dei mafiosi tranquillamente in giro, invece di difendere e assistere i cittadini, si attivano nell'opera di terrorismo urbano, rendendosi colpevoli di abuso di potere e violazione della sfera privata dei cittadini, privacy, in contrasto con l'art. 13 della nostra Costituzione così come autorevolmente affermato dall'insigne professor Sabino Cassese il più autorevole giurista vivente, giudice emerito della Corte Costituzionale.

 

 




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