mercoledì 19 febbraio 2020 - Marco Barone

In Egitto stiamo armando una delle dittature più feroci di sempre

L'Italia sta armando la dittatura egiziana. Diversi media hanno parlato di commesse di circa 9 miliardi. In una sua intervista sul tema, Giorgio Beretta, noto analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e di armi comuni, sottolinea bene la criticità di questa operazione, che definire sconcertante, è cosa da poco.

 Invece di contribuire ad opere utili per i civili, come strade, ospedali, vendiamo armi, strumentazioni di guerra ad una dittatura. Se tutto ciò si muove sul filo del rasoio di norme che vengono interpretate a convenienza, rimane ferma la questione etica. Stiamo armando la dittatura egiziana. Uno degli eserciti più potenti al mondo che reprime le libertà nel proprio Paese. A che pro, tutto ciò? Si è parlato in particolar modo della nona e della decima Fremm realizzate da Fincantieri per la Marina Militare Italiana. Che hanno due nomi non casuali, in tutto ciò: le fregate multiruolo Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi. Erano entrambi arruolati volontari nella Decima Mas e premiati per la loro operazione portata in essere ad Alessandria d'Egitto nel 1941 contro gli inglesi. Spartaco era di Capodistria, e partecipò all'impresa di Alessandria dell'alba del 19 dicembre dello stesso anno quando, 2° operatore del "maiale" condotto dal Capitano G.N. Antonio Marceglia, portò il carico di esplosivo sotto la corazzata inglese Queen Elizabhet che, per lo scoppio della carica, affondò all'alba del 19 dicembre 1941. Emilio era di Sondrio e partecipò alla medesima "impresa".E pare che l'Egitto vorrebbe presentare queste due navi il 25 aprile, giorno della festa nazionale della liberazione del Sinai, giornata d'orgoglio per le forze militari egiziane.Insomma, un bellissimo regalo per quell'esercito che con il colpo di stato del luglio del 2013 ha portato al potere un suo alto militare, Al Sisi. E non sarebbero le uniche commesse. Si parla anche di cacciabombardieri, elicotteri, satelliti, ecc.

L'Italia dovrebbe, invece, sospendere le relazioni diplomatiche con quel Paese. L'interruzione è avvenuta una sola volta ma da parte egiziana, a causa del fascismo quando dichiarò l'Italia guerra all'Inghilterra che controllava l'Egitto. Furono circa 5 anni di interruzioni delle relazioni diplomatiche. Poi vi è stato il richiamo dell'ambasciatore per l'omicidio di stato di Giulio, richiamo avvenuto l'8 aprile del 2016 ma rispedito il 13 settembre del 2017 in Egitto. Gesto con il quale le relazioni diplomatiche furono sospese. Cosa che fu fonte di grande preoccupazione per l'Egitto.Insomma, invece di dichiarare l'Egitto insicuro, cosa stiamo facendo? Stiamo armando una feroce dittatura fascista. Complimenti, "a noi" verrebbe da dire, per restare in tema.

mb
fonte disegno social



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