martedì 28 agosto 2012 - Zag(c)

Ilva: è solo "faccim’ ammuina" a Taranto

"Nel ciclo produttivo la salute e la vita hanno avuto un peso minore. Per l'azienda valeva di più il profitto. La sfida è incrociare lavoro e ambiente e trovare non un compromesso, ma un giusto equilibrio". "Non si può abbandonare la produzione industriale, ma dobbiamo lasciare i modelli violenti. Ci sono stati dei reati, bisogna rimuoverne le cause per salvare Taranto e i suoi bambini" (Nichi Vendola ad Affaritaliani).

Forse potrebbe bastare solo un piccolo esempio. Quella della sua ritirata strategica rispetto alla legge regionale, voluta fortemente dalla sua base elettorale "le fabbriche di Nichi" e da lui fatta approvare. Ma per subito dopo rinegandola, quando accettò di togliere l'obbligo del monitoraggio in continua e dei controlli on-line sui fumi emessi, sopratutto sul camino E312, per un più "morbido" controllo tele-guidato , su invito formale ed esplicito da parte dei controllati.

Sono loro che decidono l'ora e il giorno in cui gli ispettori regionali possono monitorare. Non per niente Archinà rispose al pauroso direttore Capogrosso "Non ti preoccupare. E' tutto sotto controllo". Ha la faccia tosta di dichiarare: l'Ilva in due anni è passata da una emissione di 900 grammi ai 3,4 grammi del 2011." (il limite della sua stessa legge è di 0,4). E questo nonostante i controlli fossero telecomandati! Qual è il tema vero? Il tema vero è lo spolverio dei parchi minerali, quindi la loro altezza, il loro posizionamento a ridosso del quartiere Tamburi. Il vero problema è il pm10.

Questo è solo il probema visibile che non si può negare. Anche con un controlo telecomandato. La polvere rossa è li sui balconi, per le strade, sulle tombe del vicino cimitero. I polmoni della gente che muore ne sono pieni. Ammesso che si riuscisse a risolvere questo problema, (è stato stimato che per coprire gli otto ettari di parchi minerali ci vorrebbero investimenti da oltre 1 miliardo), rimarrebbe, il vero problema. Quello delle emissioni di inquinamento invisibile che non è solo diossina! Quello che entra nei polmoni e modifica le cellule e i tessuti. E non te ne accorgi, se non quando è troppo tardi.

E per la verità non sono solo prodotte dall'ILVA. Ma, anche, dalla raffineria dell'ENI, dal cementificio, dal porto militare Nato che ospita navi e sommergibili a propulsione nucleare, dal deposito di munizioni anche a testate nucleari di Buffoluto, ecc ecc.

Vendola (ma lui come simbologia di coloro, politici e sindacalisti, che sono complici e co-responsabili) che ora vuole uscire indenne dalle sue responsabilità, ha una priorità assoluta, anche se solo per riparare ai danni, anche da lui provocati. Quella di creare velocemente un registro dei tumori a Taranto. Fa parte del suo programma politico e mai attuato. Di istituire una indagine epistemologica cittadino per cittadino, uno screening sullo stato di salute dei cittadini a Taranto e provincia e mettere in atto una serie di interventi per risanare e restituire, là dove è possibile, la salute ai cittadini.

Se veramente si vuole voltare pagina, se veramente si vuole essere credibili, questo è un primo passo. Oltre a risanare l'ambiente occorre risanare la salute. Bonifica e risanamento. In assenza di questo, come io credo sarà, tutto questo can can, questo "faccim' a muina" sarà, ancora una volta, un film che i cittadini di Taranto hanno già visto proiettare nelle sale di terza categoria.



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