sabato 3 agosto 2013 - Emilia Urso Anfuso

Il vero problema non è Berlusconi

Una volta in più in Italia, si conferma un criterio ambiguo. Nel nostro Paese nessuno mai farà una cosa molto semplice ma che avrebbe dei frutti enormi per tutti come reazione immediatamente utile: prendersi le proprie responsabilità.

La parola “responsabile” è ormai stata mistificata da molto decenni specialmente in Italia, sì da aver ormai totalmente contraffatto il significato reale della parola. “Responsabile” di qualcosa, spesso si legge su un biglietto di visita che di norma, equivale ad una sorta di “titolo onorario” persino quando si tratta di manager aziendali.

Invece no: il “Responsabile” la “responsabilità” delle azioni che si conducono, nella vita di ogni giorno, nel lavoro e più che mai in politica, non sono una carica “onorifica” da cui attingere al solo scopo di ottenere maggiori introiti o maggiori facilitazioni.

Responsabilità significa assumere su se stessi una serie infinita a volte di vere e proprie scocciature, e il fine ultimo dell’assunzione di responsabilità è quello di onorare col proprio nome e con la propria esistenza la tenuta di un equilibrio che va dalla vita provata a quella civile, sociale e politica nonché economica di un’intera nazione.

Tanti milioni di singoli individui responsabili, fanno una cittadinanza responsabile e di conseguenza una nazione responsabile, onesta e civilmente progredita.

Chiarito questo e in virtù della recentissima sentenza di Cassazione che ha confermato una subdola condanna a 4 anni “con momentanea sospensione delle pene accessorie” nei confronti di Silvio Berlusconi, vorrei una volta di più e magari una volta per tutte, riflettere sul grande tema delle colpe, che in Italia è parte integrante del tessuto nazionale e che da sempre provoca un terribile gioco che si chiama scarica barile e che – per una volta almeno – non conosce differenza fra le classi sociali né fra le tendenze politiche, ammesso che oggi come oggi esista ancora nella realtà la tendenza di parte politica così come ce la ricordavamo una settantina di anni fa.

Tutto ciò cui stiamo assistendo e vivendo ha dei colpevoli. Non parlo solo delle vicende di Berlusconi, ma di tutto il complesso panorama politico e di conseguenza delle problematiche sociali che ne sono la conseguenza, e che rendono ormai l’Italia sempre prima nelle classifiche mondiali delle nazioni con il minor sviluppo della società civile: siamo infatti fra i paesi più arretrati al mondo persino su temi che anche in molti paesi considerati arretrati sono stati risolti da tempo

 Da qualche tempo la popolazione italiana di classe medio bassa, sempre o molto distratta sulle vicende politiche e sociali nazionali o troppo ignorante (ignorare=non conoscere) da poterle comprendere, ha – probabilmente grazie all’eco delle rivoluzioni civili di altri paesi colpiti da politiche che negano evidentemente i diritti civili alle popolazioni – aperto gli occhi su una situazione nazionale che era evidentissima e che solo persone vendute al lassismo potevano non percepire.

Queste persone, questi italiani, sono gli artefici unici di tutte le angherie che ora vorrebbero sovvertire coi forconi in mano, persone però che non si sono mai fermate a riflettere sulle responsabilità mai assunte e sulle reazioni avverse che tale distacco dalla vita civile nazionale ha provocato negli anni fino a farci giungere all’assurdità di perdere in brevissimo tempo non solo qualsiasi basilare diritto civile ma anche, ed è cosa prioritaria, la dignità.

La questione Berlusconi mi è di aiuto per srotolare la matassa.

Non ripercorrerò la storia del neo condannato perché per la reiterazione delle stesse notizie vi rimando alla cosiddetta “stampa nazionale” che riempie le proprie pagine con informazioni che potete trovare appunto ovunque.

Piuttosto gradirei che gli esseri pensanti di questa nazione, si fermassero almeno un attimo – magari sotto l’ombrellone – a riflettere su un punto fondamentale per la vita soprattutto futura di ogni singolo cittadino italiano.

Lo sfascio nazionale è a vostro parere colpa dei personaggi politici? Pensate per caso che nelle altre nazioni i personaggi politici siano persone speciali nate con un DNA diverso da quello italiano e con particolari predisposizioni all’onestà e allo spirito di servizio nei confronti del paese che si va a governare?

La risposta è NO. Tutti gli esseri umani che per percorso di vita si ritrovano ad aver scelto la professione politica e di qualsiasi nazionalità sono corruttibili, comprabili, manovrabili, dediti ad avvantaggiare se stessi ai danni delle popolazioni, senza se e senza ma.

La differenza – che in Italia sembra non apparire chiara – è che nelle altre nazioni i cittadini non accettano che i personaggi politici possano macchiarsi di colpe che in Italia verrebbero anzi sostenute con grandi applausi.

All’estero sono i cittadini a educare i personaggi politici. Sono i cittadini a fare la differenza. E’ la cittadinanza a chiedere in coro le dimissioni di chiunque non onori la delega generosamente offerta loro all’atto del voto.

E’ per questo che non si potrà mai fare una reale comparazione fra la nazione Italia e le altre nazioni. Pur essendo un paese della Comunità europea, non siamo i cittadini delle altre nazioni europee.

Se fossimo diversi come cittadini, avremmo dirigenze diverse. Se il nostro compito primario di Cittadini lo avessimo tutti ben chiaro in mente, nessuno si permetterebbe di andar contro un’Opinione Pubblica coesa e attenta alle vicende nazionali che sono le vicende della popolazione.

Gli italiani nel corso degli ultimi settant’anni, hanno lasciato che altri si prendessero la responsabilità totale di governare la nazione, senza mai – dopo aver espresso la propria scelta elettorale quando ciò era ancora possibile – verificare che le persone scelte per governare lo facessero davvero e per il bene del Paese.

Oggi, un’Italia fatta a pezzi da persone normali e non certo eccezionali, che sono il parterre politico nazionale degli ultimi decenni, continua non solo a disonorare il mandato a governare – anche perché attualmente il Governo in carica non è stato nemmeno scelto dai cittadini ammesso che avessimo persino una vera Legge elettorale - ma a fare il contrario di ciò per cui sono profumatamente pagati: gestire la nazione in maniera tale da dare garanzia di vita quotidiana e di dignità ad ogni singolo italiano, al di là del ceto sociale.

Non possiamo certo prendercela con i politici se nei decenni l’italiano medio ha voltato la testa dall’altra parte ogni qualvolta un nuovo scandalo si aggiungeva ai troppi scandali operati dal gruppo politico o dal rappresentante politico di turno.

Dov’era la popolazione, L’Opinione Pubblica, ogni qualvolta un’assurdità colpiva a morte quel concetto di Democrazia che nel nostro Paese è solo e sempre stato decantato a parole ma mai davvero messo in atto?

Cosa faceva, in maniera compatta, la cittadinanza mentre l’Italia veniva letteralmente fatta a pezzi, mentre i diritti civili venivano palesemente e costantemente negati, mentre ancor più palesemente semplici esseri umani paludati con la maschera di “grandi statisti” si approfittavano delle riserve economiche della nazione…

Ora che persino dopo una condanna nemmeno troppo esemplare, chi se l’è vista assegnare già da ieri sera - durante un incredibile comunicato video mandato su Rai1 durante la trasmissione “”Porta a Porta” - invece che decidere di non apparire in televisione ha pensato bene di chiarire subito che è tutto una barzelletta perché – anzi! – più di prima sarà “l’uomo della libertà”, cosa vi aspettate che accada alla popolazione italiana abbrutita da insane regole di dittatura intangibile, che ancora a molti non sono chiare…?

Il vero problema dell’Italia, torno a dichiarare, non è certamente Berlusconi. Che da anni non fa nulla di diverso dal suo ruolo imprenditoriale e politico. Un ruolo che per come va il mondo e per forza di cose parla di corruzioni grandi e piccole, associazioni, alleanze, scandali di vario genere. E’ così che si fanno i soldi, o pensavate che si diventasse enormemente ricchi e potenti perché si è gente onesta, trasparente e operosa?

La colpa del dissesto della nostra nazione, del livello ormai infinito di corruzione della politica nazionale, del crollo del criterio di “diritto civile” ha una sola faccia: si chiama cittadinanza italiana. Che poteva scegliere di essere diversa. Ma non l’ha mai fatto.

 

Foto: s*t*e*v*i*e/Flickr



10 réactions


  • GeriSteve (---.---.---.234) 3 agosto 2013 11:04

    mi sembra di risentire il vecchio discorso catto-comunista secondo cui tutti saremmo colpevoli di tutti i mali del mondo.
    Gli italiani non saranno gente meravigliosa, ma certo sono meglio della classe dirigente italiana e moolto meglio dei politici italiani.
    Per quanto siano stati narcotizzati dai mass media sono, tutto sommato, più politicamente attenti di altre popolazioni.
    Malgrado questo, ce ne sono che si fanno ancora ingannare dai politici, che per questo scopo hanno occupato quasi tutta l’informazione.
    Si potrebbe dire che i politici italiani sono i più bravi ad ingannare i loro cittadini?
    GeriSteve


  • paolo (---.---.---.56) 3 agosto 2013 16:29

    Emilia , capisco il senso generale ,io stesso ho ripetutamente sostenuto che il popolo non può non essere investito delle responsabilità di avere prodotto una classe dirigente cosi’ infame .


    Però vedi nel commento di Geri c’è già una risposta che vieta la generalizzazione . 
    Berlusconi è il prodotto di sintesi di una parte del popolo italiano ,sicuramente la più becera culturalmente e sorretta da istinti negativi , che lui stesso poi ha alimentato con modelli comportamentali , in una sorta di "loop " perversa. 

    Quindi il vero problema "è Berlusconi ",perché è simbolico del senso civico e civile di milioni di italiani che lo hanno idealizzato a rappresentarli .

    Basta guardare le reazioni di queste ore alla condanna , il lumacone Bondi minaccia addirittura una guerra civile se lo Stato non si piega ai loro indecenti ricatti .
    Silvio è stato il catalizzatore e la sintesi di tutta questa "peggio società " e quindi colpendo lui li colpisci tutti ,persino in modo educativo.

    Quindi il vero problema è Silvio Berlusconi , tanto per rifarmi al titolo dell’articolo . Nel senso che ho appena espresso.

    Poi anche il resto degli italiani hanno fatto la loro parte , non c’è dubbio , ma torno a dare ragione a Geri , non è lecito fare di tutta un’erba un fascio , esiste una gradualità di responsabilità .Tieni presente che 20 individui coesi e sintonici possono tenere sotto schiaffo gli altri 80 in ordine sparso ,perché queste sono le proporzioni.
    ciao

  • Emilia Urso Anfuso Emilia Urso Anfuso (---.---.---.232) 3 agosto 2013 17:07

    Salve

    vi invito a rileggere con più attenzione il mio articolo: ho sfruttato il tema e il nome di Berlusconi - come ho anche chiarito attraverso la frase: "La questione Berlusconi mi è di aiuto per srotolare la matassa" per sviluppare il vero tema principale, che NON è il caso di Berlusconi o del cosiddetto belusconismo, ma il tema di come nei decenni, gli italiani abbiamo scelto - più o meno - la classe dirigente del paese per poi fregarsene altamente di ciò che tali personaggi andavano a "produrre" per il paese.

    Non fatevi "affascinare" e bloccare dal titolo: sono certa che se lo rileggerete con maggiore calma, comprenderete meglio il contenuto

    Poi; che Geri su questa piattaforma esista al solo scopo - con tutti non solo con me - di tentare di essere il "provocatore" del secolo, è cosa risaputa... Ma con me, non ci riesce mai...smiley

    D’altronde: onore ai troll e ai censori del web. Altrimenti sai che noia?

    Un caro saluto a entrambi.

    Emilia


  • (---.---.---.68) 3 agosto 2013 19:34

    io credo che un perfetto esempio del problema siano i berlusconiani come questa sedicente blogger. la mentalità secondo cui uno che non paga 386 milioni di tasse non fa "nulla di diverso dal suo ruolo imprenditoriale" è una mentalità lassista e illegalitaria. definire "subdola" la condanna di berlusconi è un insulto a quei poveracci che pagano le tasse. la mentalità da sconfiggere è questa.


  • Emilia Urso Anfuso Emilia Urso Anfuso (---.---.---.232) 3 agosto 2013 19:52

    Gentile anonimo o anonima commentatore/commentatrice: se, prima di slanciarsi in sterili commenti che diventano pura casrtoneria, si fosse dato/data modo e tempo innanzitutto di leggerlo bene il mio articolo e poi semmai, anche di leggere qualcos’altro di mio - non ha che da scegliere: vengono pubblicati decinde di miei articoli ed editoriali a mia firma ogni mese, anche sul web - avrebbe persino capito (...) che per "subdola" sentenza nel mio caso, voglio proprio dire subdola, visto che è risaputo cosa io pensi dei delinquenti al governo di qualsiasi "colore politico" essi si travestano

    Vede: l’ignoranza sembra ormai il solo vessillo e la sola concretezza oscena di questa nazione assurda. Lei, col suo commento affrettato, ne è una conferma fra le tante.

    Si erudisca e poi, semmai, ritenti: sono sempre pronta allo scambio di idee. Ammesso che sia produttivo di benefici per la comunità.

    Per ciò che riguarda il suo tentativo di insulto appellandomi come blogger, ha il mio perdono: l’avvento dei "comunicatori dell’ultimo minuto" sul web fa si ormai da anni che noi giornalisti, che paghiamo oltremodo onerose imposye anche al nostro Ordine Professionale, si venga scambiati per "blogger",

    Magari, si potrebbe finalmente riformare il sistema dell’Informazione, cominciando a fare pagare le imposte del caso anche a chi abusa della tastiera per rubare la professione a chi per raggiungerla ha persino condotto dei lunghi percorsi di vita,

    Come ho già avuto modo di dichiarare pubblicamente più volte: bisognerebbe imporre fin dall’asilo, lo studio della semantica e realizzare progetti per inoculare l’intelligenza.

    La prima cosa è fattibile, la seconda - ovviamente - utopica.

    Ma non perdo la speranza...

    Un caro saluto anche a lei

    Emilia Urso Anfuso


  • Emilia Urso Anfuso Emilia Urso Anfuso (---.---.---.232) 3 agosto 2013 19:54

    p.s. per tutti: pensare che i miliardi si razzolino compiendo opere di bene o seguendo le "regole" normative e fiscali, mi conferma che sto amabilmente "chiaccherando" con persone normali (meno male) che non sanno un beneamato nulla di come si realizzino le grandi aziende

    Buon per tutti.

    Emilia Urso Anfuso


  • (---.---.---.88) 3 agosto 2013 20:11

    Spariglio >
    Berlusconi ha un’altra carta da giocare.
    Rifondare Forza Italia e passare il testimone a Matteo Renzi.

    Prospettiva tutt’altro che astrusa ed inconsistente alla luce delle dichiarazioni di entrambi i soggetti.
    Chi, meglio di Renzi, saprebbe recuperare i delusi del centro-destra e ridare speranza al popolo moderato?
    Chi, meglio di lui, saprebbe dialogare con il mondo delle imprese e della finanza?
    Chi, più di lui, saprebbe “calamitare” tutti i media facendo lievitare i consensi elettorali?
    Perfino alla Merkel è venuta la curiosità di conoscerlo da vicino.

    Alfano potrebbe continuare a fare il Segretario senza problemi.
    Berlusconi potrebbe, finalmente, assumere a pieno titolo il ruolo di “padre nobile” e trovare anche il tempo di dedicarsi ad “opere umanitarie” più che encomiabili.
    Così, in poco tempo, vedrebbe dissolversi i suoi problemi giudiziari.
    Renzi, da par suo, avrebbe più di un motivo per “saltare” la staccionata e riprendere la corsa da leader.
    Non ultimo.

    Il “bipolarismo” ritroverebbe i suoi caratteri distintivi più convincenti, a tutto beneficio della “credibilità” politica e della stabilità istituzionale.
    Altrimenti è destinata solo a salire quella Febbre del Tribuno che non conosce remore o limiti fino a …


  • Emilia Urso Anfuso Emilia Urso Anfuso (---.---.---.232) 3 agosto 2013 20:14

    Ecco: sentivamo la mancanza della nota pubblicitaria... Ero quasi preoccupata per il ritardo...


  • (---.---.---.172) 5 agosto 2013 09:35

    Ottimo articolo, concordo al cento per cento.


    E aggiungerei:

    Dov’era la popolazione, L’Opinione Pubblica, ogni qualvolta un’assurdità colpiva a morte quel concetto di Democrazia che nel nostro Paese è solo e sempre stato decantato a parole ma mai davvero messo in atto?

    A chiedere al candidato di turno favori vari, dal figliolo da sistemare che se sei raccomandato bene trovi impiego anche se sei una capra. A chiedere favori al candidato di turno, perché c’è quel piano regolatore... o quella licenza...

    Cosa faceva, in maniera compatta, la cittadinanza mentre l’Italia veniva letteralmente fatta a pezzi, mentre i diritti civili venivano palesemente e costantemente negati, mentre ancor più palesemente semplici esseri umani paludati con la maschera di “grandi statisti” si approfittavano delle riserve economiche della nazione…

    Chiedeva favori per sé. E non è un caso che le campagne elettorali di Berlusconi abbiano battuto sempre sullo stesso tasto: le tasse, riduzione dei lacciuoli di qualsiasi tipo (popolo della libertà di fare quello che pare)... e non è un caso che le abbia sempre vinte, perché l’italiano nell’urna elettorale vota in base al proprio portafoglio. E questo vale per tutti, dalla destra alla sinistra, passando per la lega, ognuno col proprio gruppo di rappresentanza da cui si aspetta privilegi.

    Basta fare un viaggio di pochi giorni all’estero per vedere, nelle piccole cose, come negli altri paesi ci sia la cultura di ciò che è pubblico, tutelato coi denti. In altri paesi, se di notte fai appena un po’ di baldoria nei pressi di un giardinetto pubblico, dopo un po’ passa una volante chiamata dagli abitanti della zona, preoccupati che qualche balordo possa devastare panchine o altro. Perché quelle panchine sono di tutti e devono essere tutelate. Da noi ciò che è di tutti è visto solo come un freno alle proprie aspirazioni, un qualcosa su cui mettere le mani e se non ci si riesce, che vada in malora. Per cui il marciapiede è visto come una pertinenza del proprio negozio, cercando di esporre la propria merce su di esso anche senza autorizzazioni, e se proprio non si può, allora lo si lascia sporco, perché siccome non lo si può usare per fini privati, che vada in malora. Tanto poi basta chiedere al candidato di turno, ci pensa lui a fare avere la concessione...

    A questo bisogna aggiungere un corpo di forze dell’ordine che c’ha famiglia, quindi ricorda di essere in servizio quando si tratta di percepire lo stipendio e troppo troppo troppo spesso è distratto, guarda dall’altra parte, non si accorge... quando sotto il suo naso avviene un abuso.

    In Italia si risolve tutto con le leggi, si continua a legiferare, spesso in modo inutile: se le leggi non vengono applicate sono inutili, solo doppioni giusto per far vedere di aver fatto qualcosa.

    Ottimo articolo.


  • (---.---.---.198) 22 agosto 2013 20:23

    grazie: per aver conservato la capacità di LEGGERE e persino di CAPIRE ciò che legge

    Grazie

    Emilia Urso Anfuso


Lasciare un commento