giovedì 9 settembre 2010 - Trilussa

Il triste show di ’Velone’

Fate voi!

C’è un nuovo segnale di rincretinimento generale del popolo italiano nelle nostre sempre più noiose serate televisive.

 

Sono le trasmissioni in cui delle vecchie signore, invece di portare con dignità la loro età e raccontare con serietà e partecipazione le loro straordinarie esperienze di mogli e di madri di famiglia, improvvisamente, all’età della pensione ed anche oltre, si scoprono attrici, ballerine, poetesse, acrobate, cantanti e chi più ne ha più ne metta.

All’età in cui si dovrebbero preoccupare dei loro reumi, delle loro pensioni al minimo, dei loro nipoti che vanno in discoteca e tornano (forse) al mattino, all’età in cui le nostre nonne vivevano con dignità la pace della loro famiglia, amate e rispettate come si conviene a chi ha saputo allevare con affetto i figli e provveduto a tutte le loro necessità, queste nuove e attempate “subrettine” si lanciano invece sul palco in penose esibizioni proporzionate naturalmente, non può essere diversamente, alla loro età e alla loro artrite.

Si presentano agghindate di vestiti multicolori o inguainate in abiti aderenti al loro fisico rattrappito, truccate con lustrini e paillettes, con acconciature alla moda e senza vergogna si lanciano in esibizioni molto spesso ridicole e incomprensibili.

E fra gli applausi di cortesia del pubblico ridanciano danno sfogo alla loro voglia di apparire, alla loro ansia di essere in televisione, naturalmente dopo aver avvertito a casa tutti i parenti. Parenti che spero non siano almeno tutti orgogliosi di vedere una vecchia mettersi a fare la giovane, impappinarsi in movimenti non alla sua portata, esibirsi in balletti miseri e miserabili, in battute da persona deficiente.

O forse no, forse a casa sono tutti a gioire davanti alla televisione perché così almeno uno della famiglia, uno almeno di loro diventerà famoso, sia pure il privilegio toccato alla vecchia, e quando la riconosceranno al discount alimentare e qualcuno le dirà “mi scusi signora ma era proprio lei che ho visto in televisione?” questo scatenerà un bel sorriso a tutta dentiera ed uno scuotimento (studiato) del capo con ancora un residuo di permanente.

Forse qualcuno dirà che è solo un divertimento, forse qualcuno potrà considerare la cosa di poco conto e dire che è bene che anche gli anziani possano continuare a condurre nel miglio modo possibile la loro vita cercandovi ancora delle soddisfazioni, delle emozioni, che la vita continua, che va vissuta con pienezza e che quindi ben vengano queste trasmissioni e bene fanno queste vecchiette a parteciparvi.

E’ stata eletta in questi giorni anche una Miss Suocera, una signora bionda, un po’ soprappeso, di 56 anni con un bel trucco con brillantini, i capelli fatti di fresco che è stata intervistata e si è dichiarata molto soddisfatta del risultato. Non so se ha per il futuro ambizioni di carriera nel “grande mondo dello spettacolo”, e mi auguro che almeno un premio in denaro l’abbia incassato, se non altro per aver dovuto sfilare in passerella davanti ad un collegio giudicante.

Io capisco molto bene il motivo commerciale di queste trasmissioni. Costano poco, solo il compenso il conduttore che fa quello che può e talvolta pare soffrire anche un po’ per stare al gioco, e un paio di vallette che non sappiamo da dove vengono e nemmeno dove andranno a finire ma dal costo comunque insignificante. La trasmissione ha comunque una sua audience e riempie egregiamente un palinsesto estivo di poca sostanza e di poco ascolto e a cui si chiede solo un po’ di intrattenimento per stare in sintonia con l’estate svagata degli italiani.

Per le partecipanti il sentimento che provo invece è una grande tristezza.

Mi fa tristezza vedere queste belle signore anziane che nel mio immaginario sono la mia mamma e la mia nonna, abituato a vederle come persone avanti con l’età ma nella dignità della propria vecchiaia, nella sobrietà dei propri abiti, nella compostezza dei loro atteggiamenti, nella penombra della loro esistenza senza clamori, senza scintille, senza brividi, ma nella calma e nella pace della loro famiglia, nella serenità dei propri affetti, con la consapevolezza di avere dato un senso alto alla loro esistenza, nell’allevare i figli, nell’indicare loro la giusta strada, senza mai sentire la necessità di dover realizzare se stesse montando su un palco televisivo e mostrando a tutti quello che non si è, muniti di una maschera di allegria che nasconde tutti i problemi che una vita inevitabilmente ci procura, vantandosi di una bellezza che oramai appartiene al passato, millantando qualità oramai perdute, mostrando una felicità solo apparente.

Forse provo anche un po’ di pena per queste donne che sembrano disprezzare la propria storia personale e ne cercano un’altra, una nuova, più esaltante.

Ma forse sono troppo severo e magari sono lì solo per divertirsi, per un gioco, anche per una sfida, per un ultimo sprazzo di vitalità. Io però quando penso a mia madre la vedo in cucina, fra le sue pentole e i suoi fornelli, o a ridere con le sue amiche di banalità, convinto che sia quella sia la vita giusta e piena che la rende felice, senza riflettori ma con la luce ed il calore dell’amore della propria famiglia.



1 réactions


  • Michele Antonelli Michele Antonelli (---.---.---.66) 9 settembre 2010 17:58

    La TV berlusconiana non usa più i professionisti seri perché costano e non li si può far dire quello che non vogliono.

     Questi programmi confezionati per il pubblico della grande famiglia che siede a tavolo serale (20 - 21.30) servono per vendere pubblicità. Quindi perché sprecare soldi quando si può avere un modesto presentatore senza ambizioni ed una valletta presa tra un reality ed un altro?
    Non si può pretendere da una TV che predica la stupidità che sia seguita da menti non deviate.
    In fondo l’Italia è diventata quella che il premier voleva. Un popolo di coglioni senza cervello.

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