giovedì 31 ottobre 2013 - paolo

Il tarantolato Pdl sotto l’occhio benevolo di Grillo

Il Pdl, o Forza Italia che dir si voglia, ma forse sarebbe meglio chiamarlo la "banda Berlusconi", atteso il profilo giudiziario del padrone - fondatore - finanziatore e di molti esponenti di primo piano, al grido di "muoia Sansone con tutti i Filistei", vuole la guerra civile.

Che non sarebbe stato facile sradicare l'ingombrante ed inquietante presenza di Silvio Berlusconi dalle istituzioni di questo paese era ampiamente prevedibile. Che sarà ancora più difficile rimediare all'inquinamento delle coscienze che ha prodotto il berlusconismo nell'arco di vent'anni è altrettanto facile prevederlo. Questo signore si è innestato sul tessuto debole e malato della democrazia italiana come un tumore maligno, proliferando in mille metastasi. La cura, ammesso e non concesso che esista, sarà lunga e dolorosa ma presuppone una presa di coscienza del malato, ovvero del popolo italiano narcotizzato.

Non passa giorno, ora o minuto che gli italiani, alle prese con la peggior crisi di sempre che sta uccidendo il futuro di intere generazioni, non vengano martellati dalle dichiarazioni rabbiose dell'illustre pregiudicato di Arcore e del suo entourage di miracolati. Minacce di ritorsioni esplicite, appelli ad una solidarietà connivente, strepitio su presunti strappi alla democrazia, stupri della Costituzione, oltraggio alle leggi, colpo di stato strisciante, tradimento delle norme parlamentari sono il corollario quotidiano che i media raccolgono dalle bocche di personaggi come Daniela Santanché, Nitto Palma, Daniele Capezzone, Alessandro Sallusti, Fitto, Verdini e via via... tutti i componenti del cerchio magico di Silvio. Tutti impegnati appassionatamente a difendere il loro "leader" e quindi tutti impegnati a difendere "la roba" che il magnate ha elargito come premio di fedeltà. Loro la chiamano "riconoscenza". I media ,forse per dare un filo di speranza che non tutto è perduto, si sono inventati due categorie di berluscones, i "falchi", ovvero gli adepti duri e puri come quelli sopra citati, e "le colombe", altrimenti definiti "Alfaniani", come appunto il buon ex delfino Angelino, Cicchitto, Quagliariello, LupiGiovanardi ecc....

Ma è una pura e semplice invenzione giornalistica per insaporire il piatto di una politica degenerata, la realtà è che falchi e colombe sono tutti ornitologicamente uniti con il rapace di Arcore, tutti pervicacemente interessati a difendere la sboba che il miliardario può garantire a chi lo circonda del suo "amore" (termine molto in uso a Michaela Biancofiore), "affetto " (Bondi, Capezzone, Casellati, Santanché), o "fedeltà", come più prosaicamente o forse pudicamente per non dire ruffianeria, pronunciano gli altri.

L'ultima trovata in ordine di tempo di questa allegra brigata, dopo i tentativi di invalidare la sentenza Mediaset e la panzana sulla non retroattività della legge Severino, è la battaglia sulla delibera del voto palese da parte della Giunta del Senato per la decadenza da senatore di Silvio Berlusconi. Per sette voti contro sei, decisivo quello della Lanzillotta (Lista Civica), è stato deliberato che il voto a Palazzo Madama (aula del Senato) dovrà avvenire in forma palese anziché con voto segreto. Naturalmente subito rivendicata dal M5S come una loro vittoria, come testimonianza della loro presenza altrimenti impalpabile.

Ma insomma, visto il particolare profilo del "senatore" in questione, che è accusato, tra altri fattacci, dalla procura di Napoli di avere proprio "comprato senatori" (uno, De Gregorio, già reo confesso) per far cadere il governo Prodi, non avrebbe dovuto essere una premessa imprescindibile già di suo? Serviva votarla?

Apriti cielo! Sono tutti fuori dai gangheri, falchi, colombe e ovviamente il rapace di Arcore. Ma come si sono permessi? Uno strappo ai regolamenti (quali?), un attacco ad personam (ma non è la sentenza di condanna l'oggetto in questione e non la persona?), un fatto mai accaduto quando si è deciso per la decadenza di un parlamentare! E via con questo tenore. La verità è che la decisione (legittima) del voto palese che ancora nessuno sa quando avverrà, probabilmente dopo l'approvazione della Legge di Stabilità per evitare altre pulsioni sul governo, è stata voluta sia dal PD che dal M5S per invalidare i reciproci sospetti di intrugli nel segreto dell'urna. Quindi una alleanza fondata sulla reciproca sfiducia.

E qui veniamo al dunque per capire chi sono i responsabili se questo strano Paese sta precipitando nel caos civile voluto dai berluscones.

Il responsabile storico è certamente il PD, anche come promanazione inciucesca dei suoi acronimi precedenti, se l'Italia avesse avuto una vera opposizione di sinistra un fenomeno politico come il berlusconismo non avrebbe mai potuto nascere. Un macigno grosso come una casa grava quindi sulle coscienze dei vari D'Alema, Veltroni, La Torre, Bersani, Finocchiaro ecc.. che, ancor prima di essere inquinati dai margheritini democristiani, avevano abbondamente permesso al rapace di Arcore di fare praticamente quello che voleva. Memorabile la Bicamerale di Massimo D'Alema con relativa e scontata fregatura finale da parte di Silvio. Non spendo altre parole su coloro che, con i loro comportamenti, mi hanno allontanato dal voto.

Ma i responsabili unici di oggi, checché se ne dica, sono solo loro e soltanto loro, ovvero i grillini. Definiti ironicamente sul web, la loro Pangea digitale, come "grullini", che in toscano è il diminutivo di grullo, ovvero tonto, per non dire proprio imbecille. Sono loro che impediscono, con la loro impalpabile e strumentale presenza in Parlamento, che si chiuda definitivamente l'epopea berlusconiana e si attui quel salto verso la democrazia che questo paese di narcotizzati non riesce a compiere. Il perché è evidente e appartiene alla visione immaginifica del partito unico al potere di Beppe Grillo e soci, più o meno occulti.

È una strategia improntata all'erosione della tenuta sociale, più gli italiani stanno male e più decideranno la sorte con la ricetta che il comico genovese prospetta. Pertanto il PDL va tenuto in vita perché così si può spremere come un limone il PD-L, nella prospettiva di una sorta di annichilimento reciproco tra i due storici pseudo contendenti che farebbe uscire come unica realtà praticabile il M5S.

Poi ci sono anche altri aspetti più maliziosi ed inquietanti legati alle performances, in termini di accessi monetizzati dai banner pubblicitari sul blog-partito di Beppe Grillo, sui cui proventi e la loro relativa destinazione, in termini di trasparenza, ancora poco o nulla è dato sapere. Se sono soltanto insinuazioni sta a Beppe Grillo ed il suo entourage chiarirle perché nella puntata di Report del maggio 2013, Gabanelli ha sollevato parecchi interrogativi tuttora irrisolti. Da più parti si giudica il blog di Grillo come un'autentica macchina da soldi, che subisce una impennata proprio in occasione dei turni elettorali e questo mette un dubbio anche sulle reiterate richieste di Beppe di andare ad elezioni il più presto possibile, malgrado i segnali, come quello delle recenti amministrative e quello ultimo delle amministrative in Trentino Alto Adige, siano tutt'altro che incoraggianti visto che è sparito il 75% dei consensi raccolti alle politiche di febbraio.

Due giorni fa Grillo, incravattato per l'occasione della sua visita in Parlamento e dopo avere schifato l'incontro con Napolitano di cui ha chiesto "l'impeachment" per avere debordato dalle sue funzioni istituzionali, ha dichiarato: "Se gli italiani votano ancora Pd-Pdl, il Movimento 5 stelle se ne va ed io torno a fare il comico". Ma perché, finora cos'hai fatto Beppe?

Perorazione in ginocchio come davanti alla Madonna:

Beppe, siamo coetanei, la vita ci riserva ancora poche cartucce da sparare e poi il fato si compirà portandoci sotto la livella di Totò, ma perché non te ne vai subito e sciogli questi poveri robottini teleguidati e indottrinati che forse, senza la tua nefasta presenza, potrebbero avere in seno quei valori positivi di "modernizzazione" e legalità che servono a questo paese come il pane? Se tu te ne vai, forse riusciamo a mettere Silvio sotto chiave e non abbiamo più neanche bisogno di sorbirci i "renzini" che, a parte quelli di Crozza che ci regalano quattro risate, fanno rivoltare lo stomaco dalla disperazione.

Perorazione che ovviamente cadrà totalmente nel vuoto.

 



2 réactions


  • (---.---.---.199) 4 novembre 2013 17:10

    Ovviamente dopo vent’anni di malgoverno di chi è la colpa?
    Di Grillo!! Lol ha ha ha ha ha ha ha

    Non mi risulta che sia stato Grillo a tenere in vita il pdl per vent’anni ma le televisioni che la sinistra ha sempre lasciato al proprio alleato (alleato di questo governo e del precedente governo che 1+1=2 cioè alleato di lungo corso in 2 governi):
    incredibile che si insulti il M5S per NON essersi alleato esattamente come PROMESSO in campagna elettorale e invece si perdoni il PD che giurava MAI col pdl!
    Ma se il PD va con berlusconi per rubare assieme allora la colpa è di chi non ruba....
    Certa propaganda piddina non meriterebbe nemmeno risposta...

    p.s. Il bilancio della Casaleggio (inclusi quindi gli introiti del blog) è regolarmente depositato e quindi consultabile in camera di commercio (ma non ditelo alla diffamatrice, mi raccomando)


  • paolo (---.---.---.128) 5 novembre 2013 15:16

    Legittimo pensarla come uno vuole ,ma se rileggi meglio forse ti accorgi che non assolvo affatto il PD , o ex sinistra che dir si voglia , dalle proprie responsabilità ,se non li voto da un vent’ennio qualcosa dovrà pur significare.
    Ma questo non giustifica il comportamento speculativo del M5S . Un comportamento fine a se stesso e inconcludente . Con voi il paese è rimasto tal quale come quando non c’eravate .
    Dovevate essere la cura e invece state diventando esattamente come quelli che dovevano essere curati , degli opportunisti che tirano solo acqua al proprio mulino .
    Dov’è la differenza ? .
    Dimmelo , ma senza slogan o retorica del cactus ,perché non acchiappate più , da voi la gente si aspettava cose concrete per il "cambiamento " e non le tirate di un comico che sta diventando patetico .
    ciao


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