venerdì 9 gennaio 2009 - 0punto2

Il social media come come fonte d’informazione a Gaza

Il giornalismo partecipativo si sta rivelando uno strumento fondamentale per conoscere in diretta gli sviluppi del conflitto tra Israele e Palestina.

L’emittente Al-Jazeera per esempio ha chiesto alle persone che sono nella zona del conflitto di inviare via SMS e Twitter notizie riguardanti ciò che sta accadendo intorno a loro e monitora l’origine delle fonti su di una mappa

Al-Jazeera ha inoltre messo in piedi uno specifico feed di Twitter@AJGaza

Anche il consolato d’Israele ha un account Twitter, sul quale posta le news dalla sua prospettiva: @israelconsulate 

E’ attivo anche un blog scritto da due amici che si trovano in un campo di rifugiati a Gaza.



1 réactions


  • Jacopo (---.---.---.36) 8 febbraio 2009 23:23

    Beh, io però non metterei sullo stesso piano Israele e Al Jazeera con Gaza sotto Hamas. Nel primo ci sono migliaia di voci, massima libertà di espressione, di stampa, di associazione, ecc. ecc.
    A Gaza, invece, come in quasi tutto il mondo arabo, i dissidenti vengono fatti fuori, nel migliore dei casi, nel peggiore vengono prima torturati e umiliati, sicché in pratica, nonostante siano numericamente di più, sono come se fosse una voce sola (supercontrollata e super filtrata)


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