mercoledì 26 gennaio 2011 - Paolo Borrello

Il prezzo del petrolio non dovrebbe aumentare. E il prezzo della benzina?

I paesi membri dell’Opec potrebbero aumentare le quote di produzione di petrolio, visto che la domanda nel 2011 potrebbe crescere del 2%. Lo ha dichiarato il ministro saudita del petrolio, Ali al-Naimi, nel corso di una conferenza a Ryad. “La domanda – ha detto al-Naimi, secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg – rifletterà le condizioni economiche globali e varierà da regione a regione. In particolare l’aumento arriverà da Cina e India, Medio Oriente e America Latina”. Quanto alla politica dell’Opec, ha proseguito al-Naimi, “come noto, essa ha l’obiettivo di andare incontro a ogni aumento di domanda per mantenere l’equilibrio”. Alla domanda se i prezzi possano raggiungere la soglia dei 100 dollari al barile, al-Naimi ha risposto: “Il futuro è il futuro”, aggiungendo però di aspettarsi che le quotazioni “restino allo stesso livello dello scorso anno”.

La notizia è interessante, anche se non del tutto confortante. L’interesse deriva dal fatto che l’andamento del prezzo del petrolio influenza molto la dinamica dei prezzi nei paesi occidentali e particolarmente in Italia, dove la dipendenza dal petrolio, per quanto concerne le fonti energetiche, è ancora molto elevata. Del resto gran parte dell’aumento dei prezzi verificatosi nel 2010 è stato determinato dall’incremento dei prezzi dei prodotti energetiche, ben superiore al tasso medio di inflazione. Se nel 2011 effettivamente il prezzo del petrolio non aumenterà non dovrebbero subìre incrementi significativi i prezzi di quei prodotti e pertanto il potere d’acquisto delle famiglie, almeno per quanto concerne i prodotti energetici, non dovrebbe diminuire.

Occorre però effettuare almeno due precisazioni. La prima è piuttosto ovvia: sarebbe stato meglio prevedere una riduzione del prezzo del petrolio, e forse potevano esserci anche le condizioni perché ciò avvenisse. La seconda: non è scontato che, pur in presenza di un’eventuale stabilità del prezzo del petrolio, i prezzi dei prodotti energetici, almeno in Italia, non aumentino. Infatti tali prezzi sono determinati anche da altre cause, tra le quali le politiche delle compagnie petrolifere e la tassazione. Quindi occorre comunque essere sempre molto attenti alla dinamica dei prezzi dei prodotti energetici per verificare se eventuali aumenti siano giustificati oppure se siano causati da comportamenti speculativi oppure da tasse più o meno occulte.



2 réactions


  • Mr. Hubbert (---.---.---.240) 26 gennaio 2011 10:12

    Siamo al plateau....oramai le dinamiche del prezzo del petrolio e dei suoi derivati sono totalmente imprevedibili.
    La domanda aumenta?....il problema è che la produzione non puo’ piu’ seguirla.


  • (---.---.---.136) 9 febbraio 2011 19:42

    Non diciamo balle, i Cables pubblicati da Wikileaks dicono quel che sanno tutti e cioè che l’Arabia Saudita non ha più capacità di riserva e che il mondo ha raggiunto il picco del petrolio probabilmente nel 2012. Inoltre l’Arabia ha riserve inesistenti per il 40% di quello dichiarato.


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